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Separati ma non troppo. Sex & the City in salsa francese
Il regista francese Dominique Farrugia ha realizzato una divertente commedia a metà tra la pochade di tradizione transalpina e il film americano sulla crisi di coppia nella società contemporanea: Separati ma non troppo (in originale, Sous le même toit), in uscita nelle sale il 13 settembre.
Delphine (Louise Bourgoin) e Yvan (Gilles Lellouche) divorziano in modo consensuale, addirittura festeggiando l'evento con gli amici. Ma presto le condizioni di Yvan degenerano, perché la sua situazione economica lo riduce quasi a un'esistenza da clochard, impedendogli di trovare casa, anche in affitto. A un certo punto si ricorda che, in realtà, è detentore del 20% della casa in cui vive ancora la ex-moglie. Decide così di tornare vivere sotto lo stesso tetto in cui abita Delphine, forte di quella quota percentuale che gli spetta legalmente.
Ma sarà in questa situazione particolare (e, a tratti, assurda, ma non irreale) che i due ex-coniugi si renderanno conto della bellezza dei piccoli momenti di felicità di questa convivenza forzata, con i due figli che vivranno le vicende della coppia con partecipe distanza.
Che la situazione descritta nel film non sia irreale lo si può dedurre dalle parole dello stesso regista che in un'intervista ha dichiarato di aver preso spunto da un articolo su Libération nel quale si affermava che il 60% delle coppie parigine divorziate erano obbligate a vivere sotto lo stesso tetto a causa della mancanza di denaro sufficiente per trovare una migliore soluzione abitativa.
Da qui è maturata l'idea per un film che mescola con nonchalance momenti comici e drammatici che una situazione di questo tipo può far nascere. Il saldo è a favore dell'elemento femminile: Delphine 1, Yvan 0. Anche perché Yvan non riesce a concretizzare quello che ha sostenuto lo scrittore Philippe Djian: "L’ultima grande avventura umana è vivere con una donna e renderla orgogliosa". Molto buona peraltro l'interpretazione di Gilles Lellouche nei panni di Yvan, grazie alla sua capacità di fondere ruoli seri e ruoli comici: Yvan è quasi un ragazzino che non è mai cresciuto, un uomo in eterna contemplazione che si lascia trasportare dalla vita e che ha cambiato una serie di lavori stravaganti, da autore di romanzi porno per adolescenti, a proprietario di un bar anni Settanta e di un ristorante per non vedenti.
Louise Bourgoin, che interpreta l'infermiera Delphine, pur non essendo attrice a cui sono congeniali le commedie, si è immedesimata perfettamente nella parte: una donna molto complessa, che deve contemporaneamente gestire la relazione turbolenta con il marito, occuparsi dei figli e mantenere il suo lavoro da infermiera; anzi, dai panni di infermiera quasi non si spoglia neppure a casa, dato che deve fare da "madre" a suo marito, cercando di far ragionare quella testa da eterno ragazzino, finché egli non ritrova un minimo di fiducia in sé stesso accettando il lavoro di agente calcistico.
Un plauso va anche ad Adèle Castillon e Kolia Abiteboul, i due attori adolescenti che interpretano Violette e Lucas, i due figli di Delphine e Yvan.
Felice anche l'ambientazione del film, integralmente urbana, dato che si svolge nel XIX arrondissement parigino, ma al confine con il comune di Aubervilliers, con una vaga atmosfera campagnola conferita da piccole case operaie, vicine al parco di Buttes-Chaumont. Peraltro, alcune situazioni più che il cinema francese ricordano la serie televisiva americana Sex and the City: ad esempio quando Delphine, con un pizzico di perversione, suggerisce a Yvan di andare a letto con altre donne per rilanciare la loro relazione; ma nel momento in cui lui lo fa, lei ha dei ripensamenti sulla proposta iniziale, definendolo un poco di buono per aver seguito un suo consiglio, tradendola! Ma lei stessa dopo anni di matrimonio vuole gustarsi la libertà del celibato, saltando al collo di un medico del suo ospedale, efficacemente interpretato da Julien Boisselier. In conclusione, un film ben girato con situazioni esilaranti, ma non sempre con adeguato approfondimento psicologico dei personaggi.