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La Sfera armoniosa del barocco romano
Il 9 novembre 2013 il Romabarocca Ensemble, diretto dal maestro Lorenzo Tozzi, ha eseguito, in prima esecuzione moderna, brani tratti da La Sfera Armoniosa di Paolo Quagliati, autore appartenente alla rigogliosa stagione musicale del barocco romano, periodo citato spesso ma raramente eseguito, e quei rari casi riservati solo agli autori più noti come Carissimi.
A Lorenzo Tozzi, musicologo e musicista, va riconosciuto il merito di un prezioso lavoro di ricerca per far conoscere autori sconosciuti e anche inaspettati come Carlo Rainaldi. Rainaldi (Roma 1611- 1691) fu un insigne architetto ma anche un raffinato musicista di cui Tozzi ha proposto in concerto e poi inciso le composizioni in collaborazione con l’Accademia di San Luca. La collaborazione è proseguita con il concerto che si è svolto nella splendida chiesa barocca dei Ss. Luca e Martina, opera di Pietro Berrettini da Cortona, e appartenente all’Accademia di San Luca.
Tornando a Paolo Quagliati, nacque a Chioggia intorno al 1555 ma si trasferì a Roma, lavorò come organista, non solo per le famiglie nobili, ma anche a S. Pietro e all’oratorio del Crocefisso, dal 1601 al 1618 ebbe l'incarico di organista nella basilica di S. Maria Maggiore. Come musicista insieme Emilio de’ Cavalieri introdusse a Roma lo stile recitativo fiorentino, compose musica sacra e profana, arie e madrigali a 1 e a 2 voci concertati con violino e/o tiorba, primi esempi di tal genere di composizioni. Di lui oltre a La sfera armoniosa si conosce Il Carro di Fedeltà d'Amore, primo esempio a Roma di un carro carnascialesco, uno spettacolo itinerante di strada: sul carro erano previsti 5 cantori raffiguranti Amore, Apollo, Arione, Orfeo e la Fama, che cantano le lodi dell'Amore con l'accompagnamento di cinque strumentisti.
Fu anche protonotario apostolico e cameriere segreto del papa Gregorio XV (Ludovisi); alla sua morte nel 1628, nel Palazzo della Cancelleria, con decreto capitolare fu sepolto a Santa Maria Maggiore. L'occasione della composizione de La sfera armoniosa è legata proprio a papa Gregorio XV, che aveva combinato il matrimonio di Niccolò Ludovisi, suo nipote con Isabella Gesualdo nipote e ultima diretta discendente di Carlo Gesualdo e la sua prima moglie Maria D’Avalos, unica erede di un cospicuo patrimonio. Fu il dono per il matrimonio avvenuto nel 1622; i due sposi erano più che giovanissimi, Niccolò aveva dodici anni e Isabella undici, ebbe un figlio a diciassette e morì un anno dopo.
La partitura de La Sfera armoniosa fu stampata nel 1623, conservata alla Sächsische Landesbibliothek di Dresda e probabilmente distrutta durante il terribile bombardamento della città, fortunatamente si salvarono le copie di Einstein nel 1907 e del curatore della detta biblioteca Arno Reichert. La composizione è quindi d'occasione ed encomiastica, ma la musica tratta anche da precedenti composizioni è di grande interesse per la grande ed elegante varietà dell'invenzione musicale.
Nei 25 numeri che compongono La sfera armoniosa ci sono villanelle, madrigali e arie a una o due voci in cui convivono, armoniosamente, il contrappunto, dello stile antico derivato da Palestrina (1525- 1594) come nel vivace Stelle lucenti, ballo delle stelle a due soprani, e il nuovo stile dell'aria monodica che allora si stava affermando con musicisti come Monteverdi, in cui la parola divenne il mezzo che permetteva di esprimere gli affetti, i sentimenti, cambiamento legato alla nascita del Melodramma.
Quagliati propone nelle sue composizioni una grande varietà di soluzioni musicali raffinate e affascinanti sia strumentali che nel rapporto tra espressione delle parole e musica. Alcune arie e madrigali hanno il violino e anche la tiorba concertanti un'innovazione di grande fascino come in O come dolce, concertato con un violino a due soprani, oppure in Felice chi vi mira toccata con un violino e la tiorba e un madrigale a un soprano, entrambi su testi Giovanni Battista Guarini (1538-1612).
Uno dei brani della composizione Non si scherzi villanella a un soprano è di Stefano Landi (1587-1639) anch'egli appartenente alla corte dei Ludovisi, il suo S. Alessio dieci anni dopo inaugurò il Teatro Barberini. Non si sa come la composizione fu proposta durante i festeggiamenti dello sposalizio, la soluzione adottata dal maestro Tozzi di intervallare i brani musicali con testi scritti per l'occasione, tratti dalla raccolta Nelle felicissime nozze degli ill.mi e ecc.mi sig.ri D. Nicolò Ludovisi e D. Isabella Gesualdo principi di Venosa, ha felicemente e argutamente ricreato quell'atmosfera encomiastica proponendo testi scritti per l'occasione.
Venendo alla parte musicale il RomaBarocca Ensemble sotto la direzione del maestro Lorenzo Tozzi ha interpretato le diverse parti della partitura in tutte le diverse sfumature ed evidenziandone tutte caratteristiche. Si sono distinti nella coinvolgente esecuzione, Ewa Augustynowicz, al violino, Margherita Galasso, alla viola da gamba, e Fabrizio Carta, alla tiorba, che ha anche eseguito una danza, la Gagliarda per tiorba di Kapsberger, un altro brano inserito per rendere l'atmosfera festosa.
Bene anche la parte vocale, la scelta del maestro Tozzi raddoppiare come si usava, in alcuni casi, come Stelle in ciel ridenti aria a due soprani, le parti vocali è riuscita godibilissima; la giovanissima Beatrice Palumbo è stata brava non solo nell'interpretazione musicale ma anche nella resa del testo, efficace anche Miyoung Joo, appropriate nella resa testo musicale Maria Ramazzotto e Monica Sarti. il maestro Lorenzo Tozzi è riuscito appieno a far rivivere questo testo e il suo autore ingiustamente dimenticato, ci auguriamo che si riesca a realizzare l'incisione dell'intera composizione.