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Skiptrace. Un'action comedy tra Mongolia e Hong Kong
Skiptrace – Missione Hong Kong, diretto con consumato mestiere da Renny Harlin, si presenta come una classica action comedy, ossia come un film dove la trama si deve desumere dalle scene d'azione, in cui i protagonisti sono alle prese con sfide terribili che richiedono coraggio e una forte dose di prodezza fisica, con lotte all'ultimo sangue, spesso combattute da persone esperte arti marziali, sparatorie, inseguimenti, acrobazie ed esplosioni di ogni genere, dove spesso vengono usati stunt-men professionisti al posto degli attori. Inoltre, in questo tipo di film si punta piuttosto ad elementi umoristici che a una caratterizzazione psicologica dei personaggi, fattore ritenuto secondario e meno importante del puro diverimento spettacolare.
Il film si incentra sulla storia di Bennie Chan (Jackie Chan), un consumato e navigatissimo detective di Hong Kong che sta cercando ormai da anni di incastrare il potente Victor Wong, boss della mafia cinese e del crimine organizzato. Bennie, splendidamente interpretato da Jackie Chan, ha una figlia acquisita, Samantha/bái shū (Fan Bingbing), che entra in rotta di collisione con la potente organizzazione criminale, a causa della sua liason con un giocatore d'azzardo americano, Connor Watts (Johnny Knoxville), sbruffone, spudorato e molto volitivo.
Bennie riesce a catturare il gambler (che tra l'altro è anche braccato da una spietata killer russa, Natalya, interpretata da Sara Maria Forsberg) e a intraprendere con lui una corsa contro il tempo per arrivare a Hong Kong, dove farlo confrontare con Victor Wong. Ma l'insolita coppia deve affrontare una serie di avventure tanto inverosimili quanto pericolose, che li vedono attraversare le montagne innevate della Mongolia e le ventosissime dune del deserto di Gobi, dove si imbattono in una tribù locale che solo dopo una prova di coraggio li lascerà liberi.
Alla fine i due riescono a raggiungere Hong Kong dove però il confronto con Victor Wong assume contorni inaspettati, vista la comparsa di un altro personaggio, bene noto a Bennie e vero mastermind della mafia locale. L'happy ending sugella le scene finali del film, con effetti inevitabilmente rilassanti e consolatori sullo spettatore.
Da evidenziare soprattutto la performance di Bennie Chan, non solo attore veterano (raggiunse la fama a livello mondiale nel 1998, come protagonista in Rush Hour), ma anche lottatore di arti marziali, regista, produttore, stuntman e cantante. Anche qui le sue acrobazie innovative sono compiute in prima persona, con alcuni esilaranti effetti di comicità fisica, grazie alla sua capacità di interesecare la mimica del cinema muto con la spettacolarità delle arti marziali.
Di rilievo è anche la parte di Johnny Knoxville, come Connor Watts, che si situa a metà strada tra il simpatico sbruffone e il truffatore sleale, senza che le due facce della stessa personalità vengano chiaramente distinte.
Molto suggestiva appare anche Bingbing Fan nella parte di Samantha. Da noi è nota soprattutto per la parte di Blink, una mutante dotata dei poteri del teletrasporto, in X-Men: Days of Future Past (2014). In questo film appare con discrezione, ma rivelando insospettate qualità recitative, ben al di là di quelle richieste da un mero action movie.