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La Spezia Teatro Civico. Bahrami solo per Bach
Giovedì 22 gennaio, alle ore 21.00 al Teatro Civico della Spezia, il concerto di apertura del ciclo “Concerti a Teatro” edizione 2015, organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, ha visto come protagonista il pianista iraniano Ramin Bahrami, considerato uno dei più interessanti interpreti bachiani del momento, accompagnato per l'occasione dall'Ensemble d'archi della Spezia, formato da giovani artisti che si sono formati presso il Conservatorio “Puccini”.
Il programma, come prevedibile quando si parla di Bahrami, era interamente bachiano, con l'esecuzione di tre concerti per tastiera ed archi, cioè a dire il celeberrimo re minore BWV 1052, e gli altrettanto affascinanti ma meno conosciuti re maggiore BWV 1054, trascrizione del cavallo di battaglia dei violinisti nell'originale versione in mi maggiore, ed il fa minore BWV 1056. A completare la serata l'esecuzione da parte dell'ensemble d'archi dell'”Aria sulla quarta corda” dalla Suite n.3 e dalla trascrizione mozartiana del primo contrappunto dell'Arte della Fuga.
Bahrami è un interprete per sua natura espansivo e comunicatore, che non disdegna ma anzi sostiene il rapporto con le giovani generazioni, non solo come pubblico ma anche, come in questa circostanza, come “complici” di performances artististiche che possono rappresentare momenti di arricchimento ed esperienza professionale. La disponibilità pertanto di farsi accompagnare in questa circostanza da un ensemble d'archi formato da giovani musicisti formati presso il locale Conservatorio ha dato alla serata un aspetto particolare, peraltro in piena adesione con la visione dela Fondazione Cassa di Risparmio, organizzatrice di questo ciclo, che vedrà nei prossimi mesi altri prestigiosi appuntamenti e che considera elemento fondamentale la formazione, a tutti i livelli, partendo dalle giovani generazioni ed estendendosi a qualsiasi fascia di età per quanto riguarda i potenziali fruitori degli eventi musicali.
Doveroso pertanto citare i nomi dei componenti l'ensemble: Erica Mazzacua, Damiano Tognetti, Sara Montefiori, Giuditta Nardini, violini; Paolo Cimino, Camilla Bonanini, Claudio Perigozzo, violini secondi; Tommaso Valenti, Giulia Ceroni, Cosimo Lippi, viole; Alessandro Maccione, Claudia Poz, violoncelli e Riccardo Donati, contrabbasso.
Diretti da Bahrami con un gesto decisamente singolare, hanno eseguito sia la celeberrima “Aria sulla quarta corda” sia la trascrizione mozartiana dimostrando buon affiatamento e bellezza di suono creando, in particolar modo nell'Aria, momenti di grande suggestione.
Altrettanto efficace la presenza dell'ensemble utilizzato come accompagnamento dei tre concerti, dei quali Bahrami ha dato la propria interpretazione sul pianoforte (non va dimenticata l'originale destinazione per cembalo), esaltando alcune caratteristiche della scrittura bachiana, in particolar modo nei tempi veloci, con travolgenti cascate di note, ma anche negli adagi, che rappresentano in tutti e tre i casi alcuni dei più belli composti da Bach, nei quali è emersa la poesia al di fuori dal tempo della musica assoluta bachiana, svincolata da qualsiasi vincolo strumentale o cronologico.
Applausi calorosi in un teatro gremito come accade per gli eventi importanti e due i bis concessi: nuovamennte l'Aria sulla quarta corda, dedicata al ricordo ed alla figura artistica del M° Abbado, e l'esecuzione, per pianoforte solo, del tema che apre le Variazioni Goldberg, auspicando, sono le parole di Bahrami, un mondo più sereno, meno triste, e più “polifonico”.