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Stradivarius. Lo charme della viola da gamba di Alberto Rasi
Un CD ricco di fascino e charme come solo la viola da gamba può trasmettere: “Jeux d'Harmonie”, etichetta Stradivarius, distribuito da Milano Dischi, con il gambista Alberto Rasi che interpreta Marin Marais.
Affrontare la recensione di un CD, splendido, come questo, pone lo scrivente di fronte ad un bivio: da un lato, rivolgersi a chi conosce e frequenta questo repertorio, questo autore e conosce la perizia dell'esecutore. Poche indicazioni sarebbero allora sufficienti per condividere la magia delle composizioni registrate. Da un altro, ipotizzare la fruizione di un ascoltatore “profano” e desideroso quindi di essere condotto per mano in un mondo nuovo ed affascinante.
Ovviamente nello spazio che potremo utilizzare la seconda ipotesi sarà quella presa in considerazione. Obiettivamente nell'ambito della grande fetta di appassionati di classica che apprezzano lo sterminato repertorio barocco, il mondo della viola da gamba e della musica francese barocca in generale risulta ancora, per lo meno in Italia, non adeguato alla quantità e qualità della musica prodotta. Riteniamo pertanto doveroso, anche con il nostro piccolo e modesto contributo, fare in modo che la platea di chi apprezza la musica prodotta in quello straordinario periodo storico del cosiddetto barocco francese si allarghi e possa diventare patrimonio comune.
Lo strumento utilizzato possiede una magia particolare, legata al timbro inconfondibile ed alle infinite nuances espressive che le mani di un esperto interprete possono far scaturire. Non a caso in età barocca era considerato lo strumento che più di qualsiasi altro poteva avvicinarsi all'espressività e bellezza della voce umana.
A questo si aggiunga la visione estetica della musica barocca francese, che trovava nella sua realizzazione l'esaltazione di quella teoria degli “affetti”, della rappresentazione cioè delle sfumature degli stati d'animo e nella descrizione degli stessi, gli esempi più alti e raffinati mai raggiunti in Europa.
Un modo di scrivere, ma anche di ascoltare la musica che abbiamo dimenticato, un idioma del quale abbiamo smarrito i codici di decifrazione, ma che rappresentava un modo di utilizzare il linguaggio musicale in maniera non superficiale ma ricco di simboli ed allegorie. Ascoltare e cercare di comprendere questa musica non è allora solo un viaggio nel passato, un semplice indossare un abito anacronistico, ma ritrovare un modo di rappresentare le sfumature più profonde della nostra anima e dei nostri sentimenti, e forse mai come in questa fase storica ne abbiamo bisogno.
Nonostante Marais appartenga a quell'ambito culturale che gravitava intorno alla corte di Luigi XIV, gli anni di Lully in musica e Molière nel teatro, la musica che ascoltiamo nel CD ci trasmette un mondo non appariscente ed esteriore, ma una sonorizzazione di un contesto intimo e personale, splendidamente materializzato dall'interpretazione di Alberto Rasi. Un'esecuzione personale condivisa, che si può centellinare come un buon vino da meditazione.
Nella scheda che tradizionalmente è inserita in coda, sono citati i titoli di tutte le composizioni eseguite, diciassette tracce che sono la punta di un iceberg di un repertorio contenuto in cinque libri ed in altre raccolte (Marais è il più grande in assoluto in questo ambito). La citazione non è solo precisione di informazione, ma anche suggerimento nel cercare di scoprire come al titolo corrisponda una modalità espressiva, in applicazione di quella teoria degli “affetti” che prima citavamo. Senza voler influenzare il giudizio, la “Reveuse” (la sognante) vale da sola l'acquisto del CD, ma proprio per la magia che contiene questa musica ognuno potrà trovare il brano che maggiormente coincide ed è in sintonia con il proprio stato d'animo.
Non è facile con le parole trasmettere quello che Rasi ci comunica con la musica. Ma probabilmente è così che deve essere, quando la musica è assoluta, ed allora bisogna solo essere grati all'interprete ed ammirare la sua bravura.