Supporta Gothic Network
Stradivarius. Il fascino del rinascimento con Barbara Zanichelli e Luca Pianca
Venite Amanti: un CD Stradivarius, distribuito da Milano Dischi, nel quale il soprano Barbara Zanichelli ed il liuto di Luca Pianca ci accompagnano ad esplorare il mondo della musica rinascimentale.
Abbiamo in altre occasioni commentato registrazioni di brani del repertorio rinascimentale e condiviso le considerazioni che nascono dall'ascolto di questa musica. Ogni volta la sensazione è la stessa, consapevole per gli addetti ai lavori ma forse più intrigante e stupita per chi si avvicina per la prima volta a questo repertorio.
Una sensazione di una musica che percepiamo diversa e che senza dubbio viene dal passato ma che sentiamo comunque parte della nostra cultura, forse perché gli schemi armonici e strutturali della musica occidentale non possono prescindere e derivano da quanto scritto in quel periodo. Sottolineo derivazione e non semplice evoluzione, perché evoluzione potrebbe sottintendere un inevitabile cambiamento per un decadimento o estinzione di schemi formali ed armonici. Se non vi fosse stata la presenza invadente degli strumenti a tastiera con accordatura fissa dal barocco in poi, il bagaglio armonico, formale e ritmico della musica rinascimentale avrebbe potuto continuare a caratterizzare la musica occidentale ancora per molto tempo.
Una musica in ogni caso gradevole, sempre lieve e mai prepotente nel suo dispiegarsi, che porta immediatamente la nostra mente al mondo delle corti rinascimentali ma anche alle occasioni più semplici e popolari nel quale la narrazione era legata anche alla melodia ed a un semplice accompagnamento strumentale. Un modo di narrare e di raccontare che forse non è mai cambiato e forse per questo ancor oggi così piacevole.
Questa a mio parere doverosa premessa ha sottratto forse spazio alla considerazione che merita l'interpretazione proposta in questo bel CD Stradivarius dalla voce di Barbara Zanichelli e dal liuto di Luca Pianca. Rimediamo subito con estrema sintesi: si tratta di un CD ottimamente realizzato e di grande piacevolezza, nel quale viene esaltata la vocalità e la tecnica della Zanichelli, la bellezza del suo timbro, la cura e l'apparente facilità con la quale esprime gli affetti contenuti nei testi dei brani cogliendone ogni sfumatura, passando quando necessario con gusto adeguato e raffinato dall'ironia alla maliconia, dalla gioia all'irritazione. Questa lettura così efficace è perfettamente sostenuta e completata dal liuto di Luca Pianca. Strumento per sua natura incline alla presenza discreta e mai invadente, in occasioni come questa e se suonato in questo modo, si rivela non solo utile ma indispensabile per sostenere ed esaltare le armonie ma anche la pulsazione ritmica dei brani.
L'accurato ed articolato libretto di Vera Marenco fornisce all'ascoltatore tutte le informazioni necessarie per inquadrare storicamente la presenza nelle corti italiane delle frottole e dei madrigali offrendo anche la possibilità di seguire i testi dei brani, molto utile in questo caso per riscoprire ed apprezzare, oltre alla gradevolezza della musica così bene eseguita, uno stile letterario nel quale sentimenti universali ed eterni come per esempio l'amore incompreso e non condiviso vengono espressi con una levità ed uno stile ormai (ingiustamente) dimenticati: “...non v'accorgete che poscia ch'io fu preso al vostro laccio arrosso, impalledisco, ardo, et aggiaccio? Dunque, se ciò vedete madonna, qual certezza haver si può maggior del mio gran foco che vedere consumarmi a poco a poco?...”.
Uno stile ed una classe solo antichi e superati od invece come si diceva, mai come ai giorni nostri, dimenticati? L'ascolto di CD ben fatti come questo e la relativa valorizzazione del periodo storico rappresentano un'ennesima dimostrazione di quanto la musica, come altre forme d'arte espressive e figurative, rappresenti uno scrigno nel quale vengono custoditi gli aspetti più belli e profondi dell'animo umano e finchè rimarranno interpreti ed ascoltatori consapevoli di questo patrimonio estetico e culturale l'uomo potrà ancora pensare di essere in evoluzione e non in decadimento.