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Suite Francese. La passione sotto il confino di Vichy
Un nome così melodico per l'ultimo libro di Irène Némirovsky, pubblicato da Newton Compton con l'introduzione di Maria Nadotti e la traduzione di Fausta Cataldi Villari, che ora accede al grande schermo con un cast di prima categoria: Michelle Williams nella parte della protagonista Lucile Angellier, e Kristin Scott Thomas in quella di Madame Angellier; il tenente tedesco Bruno è interpretato da Matthias Schoenaerts per la regia di Saul Dibb (The Duchess), ed in uscita il 12 marzo nelle sale.
Un film a grande caratura sentimentale quello di Dibb, ben diretto, con una ricostruzione fedele di quello che ha immaginato Irène Némirovsky come Bussy, il paesello di pochi abitanti occupato dall'esercito tedesco durante il regime di Vichy sotto l'armistizio del generale Pétain. La colonna sonora curata da Rael Jones fa da sfondo e da eco alla turbolenta passione repressa solo a stento dai due giovani protagonisti: Williams /Lucile e Schoenaerts/Bruno sono particolarmente efficaci nelle parti e ritraggono due personaggi che si distinguono da tutti gli altri, e che “distillano” i loro fuochi come Némirovsky ha fatto decantare i suoi due racconti incompiuti Tempesta di giugno e Dolce, venuti alla luce solo nel 2004 grazie all'affido dei manoscritti nelle mani della figlia Denise Epstein all'Institut Mémoires de L'édition Contemporaine, che le ha consigliato di farli pubblicare. I manoscritti difatti sono stati conservati dalle due figlie Elizabeth e Denise quando si sono salvate dal campo di concentramento di Auschwitz dove erano destinati insieme alla madre – morta nel lager a soli 39 anni, interrompendo la scrittura del libro quindi che rimane incompiuto -, nata a Kiev e figlia di bacnhieri di origini ebraiche trasferitasi a Parigi da adolescente nel 1919, è celebre già dal 1929 per la pubblicazione del romanzo David Golder.
Quel che colpisce maggiormente della delineazione dei personaggi è la sottigliezza con la quale sono presentati nel film - chiaramente ben improntata sulla scrittura del romanzo -, che accenna vagamente al passato di Bruno come compositore in prima persona per spiegare la genesi del titolo: questa linea melodica che Lucile ascolta dal piano terra mentre è a cena con la suocera. Kristin Scott Thomas interpreta un'inflessibile proprietaria terriera che affitta esosamente le sue case ed i suoi terreni ai poveri contadini della campagna francese sotto una guerra che non risparmia nessuno, in un modo o nell'altro. Dovrà però sottostare ad ospitare Bruno Von Falk, tenente dell'esercito d'occupazione nazista, nella sua casa, che dimostra molto più rispetto di quanto non ci si potesse aspettare dal nemico. Lentamente la melodia suonata da Bruno si insinuerà nelle corde di Lucile, ed una Michelle Williams sensuale e coraggiosa diventerà la protagonista di una lotta tutta intesa dentro le frontiere dei suoi afflati, che si intonano alla perfezione a quelli di Bruno, ancor di più se vietati.
Un film dall'atmosfera unica e tenace nello spogliare chiunque delle proprie ridicole vesti ipocrite: un romanzo ed un film che lasciano trapelare quanto possano essere ingiuste le circostanze degli incontri e quanto si possa e invece, ascoltando una suite sconosciuta, immaginare un altro finale.