Tactus. Elena De Simone e la raffinata vocalità di Hasse

Articolo di: 
Piero Barbareschi
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Hasse: Arie d'opera. Un CD Tactus con il mezzosoprano Elena De Simone, accompagnata dall'Ensemble Il Mosaico, che svela agli appassionati ma anche a chi non ha mai ascoltato questo autore una serie di arie in prima registrazione tratte da alcune fra le numerose opere scritte dal compositore tedesco “quasi italiano”.

Johann Adolf Hasse è stato nel panorama europeo del XVIII secolo uno dei compositori più conosciuti ed eseguiti, per il contributo dato al genere del melodramma barocco.

La sua presenza nelle più importanti corti e teatri delle città europee nelle quali operavano autori che di fatto condizionavano il gusto e fornivano modelli stilistici per chiunque, prime fra tutte Napoli, Venezia e Dresda, dimostra non solo un'attività frenetica ed una mobilità che oggi appare incredibile a noi uomini del XXI secolo, vivendo in un mondo nel quale ci si rapporta con qualsiasi angolo del mondo in tempo reale, ma anche l'oggettiva stima e fama acquisita. La collaborazione poi con i più importanti librettisti del momento, basti citare solamente il Metastasio, fornisce la definitiva consapevolezza del valore dell'autore.

Tuttavia, per meccanismi non inconsueti ma frequenti nella storia della musica occidentale, tale fama e presenza nei programmi concertistici si è con il tempo affievolita inserendo Hasse nell'enco degli autori che pur essendo pedine fondamentali nel mosaico della musica occidentale non hanno mantenuto nel tempo la visibilità meritata.

Ben vengano dunque CD come questo Tactus con Elena De Simone, esperto mezzosoprano accompagnata in quest'occasione dall'Ensemble Il Mosaico, nel quale si può godere di un ampio panorama delle caratteristiche stilistiche e della piacevolezza della scrittura del Sassone.

L'aria col da capo, elemento fondamentale e mattone insostituibile nell'edificio costruttivo del melodramma barocco, era una forma nella quale di fatto erano messe in evidenza da un lato la capacità dell'autore di realizzare in musica gli affetti contenuti nel testo, dall'altro dava la possibilità all'interprete di mettere in luce le proprie caratteristiche vocali e la disinvoltura nell'utilizzare fioriture ed agilità per esaltare sia il testo che la linea melodica.

Le arie scelte, in prima registrazione, abbracciano un periodo di circa vent'anni, dal 1729 dell'opera “L'Ulderica” al 1748 del “Demofoonte”, un arco di tempo ampio nel quale è possibile apprezzare grazie anche alla qualità dell'intepretazione della De Simone la costante bellezza e piacevolezza della scrittura. Tratte da opere rappresentate quasi tutte in prima esecuzione proprio nelle città sopra citate ma anche, come nel caso del “Tito Vespasiano” al teatro Pubblico di Pesaro, sono scelte con  l'evidente intenzione di fornire un florilegio delle diverse tipologie stilistiche utilizzate per descrivere gli stati d'animo o l'azione nel quale è coinvolto il personaggio.

Dopo il nobile andamento dell'aria che apre il CD, “Parto ma tu ben mio” ( dal Vespasiano), viene proposta un'aria di furore, “Tradita, sprezzata” ( dalla Semiramide riconosciuta), nella quale la De Simone affronta con veemenza la scrittura e ben si adegua allo spirito ed anche alle difficoltà della scrittura. Sono infatti presenti nella linea melodica imprevisti ed impegnativi intervalli necessari per la rappresentazione dell'agitazione del personaggio. Non va peraltro dimenticato che molte arie furono scrite da Hasse per essere eseguite dalla moglie, Faustina Bordoni, una delle cantanti più famose dell'epoca, ma anche da celebri castrati, che trovavano proprio nelle agilità e nei virtuosimi occasione per mettere in evidenza la propria bravura, come nella travolgente “Uomini”, tratta dall' “Asteria”.

L'ascolto del CD scorre veloce senza far cadere l'interesse o creare monotonia. Terminata un'aria si attende con curiosità la successiva per scoprire le caratteristiche ed apprezzare l'esecuzione della De Simone, sostenuta dall'ensemble Il Mosaico sempre con adeguata discrezione e calibrando perfettamente nel fraseggio e nelle scelte dinamiche il sostegno alla linea vocale. Equilibrata la registrazione, con la voce in giusta evidenza ma anche per la perfetta presenza della parte strumentale, della quale è possibile apprezzare la raffinatezza e perizia della scrittura, come per esempio nella malinconica “Eccomi non ferir” dall'”Isippile” o “Amo, bramo e non dispero” dall'”Euristeo”.

Come ormai Tactus ci ha abituato da molti anni, un CD decisamente interessante per scelta dei brani ed esecuzione, attendendo di riscoprire con analogo piacere altri gioielli di Hasse.

Pubblicato in: 
GN42 Anno X 25 settembre 2018
Scheda
Titolo completo: 

JOHANN ADOLF HASSE (1699-1783)

Arie d'opera

ELENA DE SIMONE, mezzosoprano

Ensemble il Mosaico

GianAndrea Guerra, violino

Pietro Battistoni, violino

Luca Cacciatori, viola

Nicola Brovelli, violoncello

Matteo Zabadneh, violone

Enrico Bissolo, clavicembalo

  • Parto ma tu ben mio (Vespasiano)
  • Tradita, sprezzata ( Semiramide riconosciuta)
  • Deh se piacer mi vuoi (Tito Vespasiano)
  • Uomini (Asteria)
  • Se tutti i mali miei (Demofoonte)
  • Al diletto che l'inonda (Asteria)
  • Fissa ne' sguardi miei (Ulderica)
  • Dell'amante l'alma bella (Cajo Fabricio)
  • Eccomi non ferir (Isippile)
  • Amo, bramo e non dispero (Euristeo)

CD TACTUS TC 690801