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Tactus. Mayr, un bavarese a Bergamo
Un CD Tactus che rivela uno dei grandi Illuminati della cerchia mozartiana: Giovanni Simone Mayr (1763-1845), nato a Ingolstadt, - che ci ricorda anche Viktor Frankenstein e la creazione della sua creatura proprio in questa landa bavarese -, che però lo cedette molto presto all'Italia, Bergamo in particolare, dove coniarono il “Giovanni Simone” al posto dello Johann Simon originario, e dove la scuola da lui fondata fu frequentata in primis da Gaetano Donizetti, suo allievo.
I Concerti per pianoforte e orchestra che qui presentiamo, sono resi con l'immancabile eleganza e accuratezza d'interpretazione dall'Orchestra da Camera dell’Etruria diretta da Paolo Ponziano Ciardi, ed il solista Piero Barbareschi al pianoforte.
Sebbene uscito una decina di anni fa, questo CD merita un ulteriore elogio a distanza temporale per l'impegno devoluto a conferire lustro alla produzione di un compositore come Mayr che tanto ha dato nell'ambito operistico e della musica sacra prima di tutto, nonché questi due mirabili concerti nella loro primissima incisione, che suonano così mozartiani, sebbene datino all'incirca agli anni '30 dell'Ottocento. Lo spirito classicista di cui sono infusi entrambi, in chiave di do maggiore che li rende così luminosi nella loro essenza, affascina l'ascolto facendo guizzare gli archi dell'Orchestra da Camera dell’Etruria diretta con estrema sicurezza da Ciardi, mentre le note scintillanti di Barbareschi ne rendono limpido il percorso con luce chiarissima.
L'ouverture dall'oratorio Sisara è oltremodo avvincente nella sua presa così cadenzata e nei tre colpi finali dei violini che stravolgono il senso dell'Antico Testamento in favore dell'eroe cananita Sisara e riservando al comandante dell'esercito cananeo il ruolo di protagonista dall'indubbio valore morale, al contrario di quanto fatto da Händel nel suo oratorio Debora, dove la protagonista è lei che lo uccise a tradimento. Godibilissima all'ascolto, l'ouverture conferma con la sua esecuzione, il massimo grado di effusione e affiatamento tra le parti orchestrali, il Maestro Ciardi sul podio ed il Maestro Barbareschi al piano.