gothicNetwork.org

Antonio Vandini: Sonate per violoncello e continuo: un piacevolissimo CD Tactus, con Antonio Mostacci al violoncello piccolo a 5 corde, Antonello Manzo, violoncello, e Paolo Potì, clavicembalo. Un CD che apre un'ennesima finestra sullo sterminato cielo del repertorio barocco italiano, una miniera che appare inesauribile per quantità e qualità e che attende solo di essere esplorata e valorizzata, come in questo caso, da interpreti raffinati e da etichette come Tactus che identifica proprio nell'esplorazione del repertorio italiano, non solo barocco, una missione da perseguire con passione e tenacia.

Senza dubbio Vandini (1691-1778) è un nome poco conosciuto, ma la scarsa notorietà, in particolar modo nel repertorio barocco italiano, non coincide con scarsa qualità. Anche in questo caso questa regola è confermata: Vandini, come giustamente ricordato nelle sintetiche ma doverose note illustrative del CD, fu musicista di grande valore ed esecutore di straordinaria bravura, bolognese di nascita ma figura di spicco nell'orchestra della Basilica di S.Antonio a Padova, senza escludere incursioni importanti a Venezia (dove conobbe Vivaldi e sicuramente assimilò la lezione vivaldiana nell'impostare il suo linguaggio musicale) e Praga.

Artista di riferimento per l'epoca, per motivazioni a noi sconosciute ma non rare in quegli anni in tutta Europa, della sua produzione rimane tuttavia praticamente nulla. Oltre alle 6 Sonate presenti nel CD, solamente un Concerto per violoncello. Ed è un vero peccato, perché la qualità e la bellezza della sua musica, come evidenziato dall'ottima esecuzione di Antonio Mostacci affiancato con pari efficacia da Manzo e Potì, fanno senza dubbio rimpiangere la possibilità di ascoltare qualcos'altro, alimentando la speranza che in futuro emergano da qualche fondo privato o pubblico altre composizioni.

Le sonate seguono uno schema tripartito, con un primo movimento lento seguito da due veloci. La prima traccia del CD, l'Andante della Sonata in Do, attira immediatamente l'attenzione e, come nel nostro caso, costringe l'ascoltatore a non distrarsi con altre attività, stimolando anzi l'utilizzo del repeat per riascoltarla subito. La bellezza e nobiltà dell'andamento di questo primo movimento, impeccabilmente eseguito, confermano i giudizi espressi dai contemporanei di Vandini: ci troviamo di fronte ad un autore di grande spessore e sempre con felice ispirazione, nel solco della più nobile tradizione italiana del periodo.

Continuando con piacevole curiosità dopo questa splendida premessa l'ascolto delle altre tracce, emergono, grazie anche all'accurata e sicura esecuzione di Antonio Mostacci, le doti di Vandini non solo come compositore ma anche come violoncellista, confermando la fama e l'ammirazione che i giudizi dell'epoca ci hanno tramandato.

La nobiltà e raffinatezza delle idee ritmico-musicali sono presenti anche nei tempi veloci, che non sono pertanto solo una virtuositica esposizione delle potenzialità tecniche utilizzabili, in alcuni casi decisamente ardue, scritte solo per stupire l'ascoltatore. Come in altri grandi autori dell'epoca, emerge una visione delle proporzioni non solo formali ma anche armoniche che superano il confine fra lo “scrivere note” e “fare musica”, ed esecuzioni come queste ci aiutano a cogliere ed apprezzare questa peculiarità. Un CD senza dubbio da consigliare per gli appassionati della letteratura di questo strumento ma anche per chi vuole affiancarsi all'equipaggio degli esploratori del mare magnum del repertorio barocco italiano.