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Tactus. Le trascrizioni di Bossi eseguite da Andrea Macinanti
L'Etichetta Tactus propone un altro tassello della registrazione dell'opera Omnia di Marco Enrico Bossi realizzata da Andrea Macinanti. Il vol.XIII di questo monumentale progetto è dedicato a trascrizioni di brani di vari autori realizzato utilizzando uno splendido e particolarmente adeguato strumento: l'Organo Cavaillè-Coll del 1894 collocato nella Chiesa di S.Antoine des Quinze-Vingts a Parigi.
L'arte della trascrizione, così come quella dell'improvvisazione, è tipica della letteratura organistica. Tuttavia, se nel caso delle trascrizioni per esempio pianistiche tipiche dell'ottocento realizzate per consentire una divulgazione di composizioni strumentali e sinfoniche in un'epoca nella quale non esistevano riproduzioni meccaniche e l'ascolto in teatro o nelle sale da concerto rappresentavano le uniche opportunità di conoscenza del repertorio, quelle realizzate in ambito organistico hanno probabilmente altre finalità.
Il mondo della musica organistica e dei suoi esecutori appartiene ad una sorta di universo artistico parallelo nel panorama della musica classica. Questa considerazione non deve essere considerata come un giudizio negativo ma anzi vuole sottolineare come, a fronte di un repertorio sterminato e di rara bellezza, è un dato di fatto come, non in tutta Europa ma sicuramente in Italia, le stagioni organistiche rappresentino una percentuale non adeguata e non valorizzata dai mezzi di comunicazione nella misura che meriterebbero.
Ben vengano pertanto queste iniziative e questi progetti i quali, come nel caso di Bossi e dell'infaticabile Macinanti, possono aiutare a restituire visibilità e far conoscere autori, brani e repertori di assoluto livello.
I brani presenti nel'interessante CD, il terzo della serie dedicato alle trascrizioni Bossiane dopo il vol.II ed il doppio vol.XII, svelano un ulteriore punto di vista: gli autori considerati sono Haendel, Wagner, Debussy e Saint-Saens. Se il primo può senza dubbio dubbio far riferimento ad un contesto musicale nel quale l'organo era in ogni caso presente nel repertorio, gli altri tre, in particolar modo per un ascoltatore poco esperto, possono rappresentare un accostamento con questo strumento senza dubbio azzardato. L'ascolto del CD può smentire immediatamente il sospetto.
Riprendendo quanto già scritto, la chiave di lettura non deve essere concepire la trascrizione come sostitutiva alla versione originale ma come una ricerca, ed in questi casi una conferma, della bellezza della struttura armonica e della genialità dell'ispirazione che vengono confermate ed in certi casi esaltate dalla possibilità di varizione timbrica che solo uno strumento come l'organo può fornire.
Il poderoso strumento parigino utilizzato, al quale Macinanti dedica interessanti note descrittive nell'accurato libretto del CD, si presta perfettamente allo scopo. Se nei due celebri brani Haendeliani la curiosità è attirata soprattutto dal modo in cui l'originale parte strumentale dei concerti per organo è eliminata e sostituita nella scrittura solistica, grande fascino emana la trascrizione dei brani wagneriani. Il sapiente uso dei registri nella scrupolosa adesione di Macinanti alle indicazioni di Bossi conferma la genialità ed il fascino dell'universo armonico wagneriano ed anche la perizia della scrittura del trascrittore. Fascino che rimane inalterato non solo nella trascrizione di brani sinfonici ma anche, in maniera ancor più sorprendente, in due brani tratti dal celebre ciclo di lieder “Wesendonck” per voce femminile e pianoforte.
Analogo stupore la versione organistica della “Fille aux cheveux de lin” di Debussy, uno fra i più affascinanti e “debussyani” brani pianistici del '900 francese. Anche in questo caso è colta l'essenza e la raffinatezza della scrittura del francese e l'organo, sotto le mani di Macinanti, diventa come un gigante che docilmente si fa condurre senza danni in un negozio di cristallerie.
L'ultimo brano, la “Danse Macabre” di Saint Saens, vede forse, per le sonorità gotiche e tenebrose ottenibili con un intelligente uso dei registri, ulteriormente esaltata l'idea dell'autore di rappresentare e descrivere un ballo infernale. CD dunque molto interessante ed ottimamente realizzato. Gli appassionati non possono che essere grati alla Tactus ed ad Andrea Macinanti per quello che stanno realizzando.