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Taken. Action americano ironia francese
Dopo il primo episodio del 2008, ossia Taken. Io vi troverò, in cui Liam Neeson, il protagonista, perdeva la figlia, con la regia di Pierre Morel (Transporter ma anche Before Sunset del 2004, in italiano Prima del tramonto, commedia romantica), ora il proseguio ci offre un Liam Neeson ancora in ottima forma (sebbene qualche rughetta spunta qua e là, controprova che bisturi non c'è stato), e alle prese di nuovo con gli albanesi che gli rapiscono la ex-moglie. La regia questa volta è a cura di Olivier Megaton, ancora un francese e la produzione sempre di Luc Besson.
Chiaramente un action di matrice americana anche se metà francese: i cattivi sono gli albanesi che si fanno odiare fin dal primo momento e che hanno preso il ruolo dei russi della cortina di ferro ormai svanita. Probabilmente poi a ragione visto che effettivamente qui da noi, intendo in Italia, sono dei trafficanti di ragazze quanto di droga, almeno quanto i rumeni. Sulle metodiche pure non c'è che dire, come di accordi con la mafia nostrana, di cui il film non tratta essendo ambientato tra Los Angeles e Istanbul, ma che ad un lettore italico viene sicuramente in mente.
Partiamo da Los Angeles: tutto sembra filare liscio ma naturalmente è questione di minuti: gli albanesi sono alle costole di Bryan Mills, ex agente operativo della CIA e, per portare la vendetta a compimento non si accontentano nemmeno solo di lui: vogliono far fuori la famiglia intera e ad Istanbul gli rapiscono la moglie. La figlia, allenata al rapimento precedente, riesce a scappare.
Inseguimenti in macchina, che faranno da ricco training per Kim (Maggie Grace) per prendersi l'agognata patente, compreso lo sfondamento dell'avamposto di sicurezza dell'Ambasciata Americana ad Istanbul, che come immaginerete non è cosa da poco, sono ben amalgamati con sparatorie e pestaggi alternati in cui Neeson chiaramente ha la meglio sugli albanesi.
Regia sicura e convincente e sfondo ironico per parecchie scene: la moglie Lenore (Famke Janssen) viene spesso lasciata in mano ai rapitori per salvare prima la figlia, ed alcune scene sono ovviamente scontate – esser campati a forza di film americani da Friedkin in poi abitua a sciogliere presto il finale -, ne fanno un action per tutti, senza troppi fronzoli e violenza mantenuta a livello accessibile.