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Teatro Argentina. Beckett e l'assurda attesa di Dio
Al Teatro Argentina dal 18 al 30 gennaio 2011 è in scena Aspettando Godot di Samuel Becket nell'ottimo allestimento del Teatro Stabile di Genova con la regia di Marco Sciaccaluga; la recensione si riferisce alla prima dello spettacolo accolto con grande successo dal pubblico.
La piéce andò in scena la prima volta al Théâtre de Babylone a Parigi il 5 gennaio 1953 ed è il testo che ha reso famoso l'autore ad un ampio pubblico. Dopo tutto quello che si è scritto non pensiamo proprio di aggiungere qualcosa di nuovo e originale, ci limiteremo a parlare del testo e di come è stato messo in scena.
Sulla base di un vago appuntamento Vladimiro ed Estragone,due vagabondi, attendono Godot, di cui non sanno nulla, ma da cui si aspettano un luogo caldo dove rifugiarsi e mangiare. Nel primo atto aspettando incontrerano Pozzo, proprietario terriero, che gira tenendo al guinzaglio Lucky, il suo servitore, infine arriva un ragazzo che annuncia che Godot arriverà l'indomani. Nel secondo atto arrivano di nuovo Pozzo, divenuto cieco, con Lucky e poi, tramite lo stesso messaggero, l'appuntamento viene ulteriormente rimandato al giorno dopo.
Chi sia Godot non ha alcuna importanza è quello che accade durante l'attesa – posta in un tempo indefinito - di Vladimiro ed Estragone il centro del testo. I due personaggi, però non sono vaghi e indeterminati bensì concreti, profondamente umani e diversi: Vladimiro si interroga ed è più propositivo mentre Estragone è più fragile, emotivo, cerca protezione. Il loro rapporto, conflittuale, ma in cui c'è un forte legame affettivo, riassume in sé diversi tipi di rapporti umani: coniugali e poi quelli tra amici, fratelli, madre e figlio.
In questa attesa interagiscono con altri due assurdi personaggi Pozzo e Lucky, che hanno dato spunto a diverse interpretazioni per il modo disumano con cui il primo tratta il secondo, a cui, sorprendentemente, è riservato un imprevisto e dotto monologo. Un'altra caratteristica di Aspettando Godot è il caleidoscopio di diversi generi teatrali: teatro dell'assurdo, tragedia, commedia, commedia dell'arte compresa, come nella scena dello scambio delle bombette, ma anche le gag comiche del cinema: tutti i personaggi hanno anche in comune con Charlot il copricapo, caratteristica indicata dall'autore.
La regia di Marco Sciaccaluga è molto convincente grazie all'ottima interpretazione di Eros Pagni (Vladimiro) e Ugo Pagliai (Estragone) che hanno reso efficacemente tutte le sfaccettature dei personaggi coinvolgendo il pubblico che ha riso e applaudito a scena aperta. Bravi sono stati anche Gianluca Gobbi (Pozzo) e Roberto Serpi (Lucky) a cui la regia e la bravura degli attori hanno dato incisiva rilevanza.
La bella scena di Jean-Marc Stehlé e Catherine Rankl con l'albero centrale e solida presenza anche per l'intenzione più volte manifestata da Vladimiro ed Estragone di impiccarsi, è ispirata agli stessi quadri – Brueghel il vecchio L'albero della cuccagna e le due versioni della Coppia che guarda la luna di Caspar D. Friedrich – la cui visione suscitò in Becket l'idea di Aspettando Godot. Lo spettacolo dopo Roma proseguirà a girare andando a Milano dal 31 gennaio concludendo la lunga tournée a Torino dal 3 al 15 maggio 2011.