Supporta Gothic Network
Teatro Argentina Der Park. Approda il Sogno di Peter Stein
Dal 5 al 31 maggio l'Argentina ha avuto un regalo da Peter Stein: Der Park, l'opera tratta dal Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare che Botho Strauss scrisse per lui nel 1983 e che venne messa in scena da Stein nel 1984 a Berlino nella Schaubühne am Lehniner Platz con Bruno Ganz e Jutta Lampe. L'allegoria sul mondo contemporaneo messa in scena allora, oggi si arricchisce di una rilettura italiana (in traduzione) e contemporanea sul vanificarsi dei rapporti d'amore, su un “sogno” che lascia il posto alla degenerazione ed al disorientamento in un percorso labirintico che fa convergere in questo capolavoro una messe di attori.
Un “regalo” dicevo, perchè Stein ha rinunciato al proprio cachet per far dono al Teatro di Roma di questa messinscena storica riattualizzata: i nuovi Titania e Oberon, gli atttori Maddalena Crippa (moglie di Stein e sua prima collaboratrice) e Paolo Graziosi saranno introdotti dalla mangifica musica del Sogno di Mendelssohn-Bartholdy, la celebre melodiosa ouverture ci farà entrare nel bosco dove le coppie si separano e si ricongiungono e dove Puk sarà il mago Cyprian interpretato da Mauro Avogadro.
Tanti attori, dal calibro indiscutibile come quelli già annunciati e molti altri come Pia Lanciotti (Helen); Graziano Piazza (Georg); Fabio Sartor e Andrea Nicolini e giovani alla prova Alessandro Averone che recita nel ruolo del Minotauro. Non dimentichiamo l'assistente alla regia Carlo Bellamio e le musiche originali di Massimiliano Gagliardi che, insieme alle citazioni musicali dal Sogno mendelssoniano e l'Oberon di Weber, arricchiscono le 33 scene con brani scritti appositamente e la musica dal vivo dal rock al punk.
I due mesi di prova nella Factory sul Tevere permettono a questo spettacolo di approdare in una veste complessa in grado di districare un labirintico percorso tra le relazioni sociali per “una sinfonia di visioni”, queste le parole di Peter Stein, che si snoda per le oltre quattro ore necessarie al suo dipanarsi nella completezza del suo ensemble d'intrecci compositi.