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Teatro dell'opera di Roma. Carlo Fuortes è il nuovo Sovrintendente
Carlo Fuortes, neo nominato Sovrintendente, il 9 gennaio 2014 ha convocato una conferenza stampa per rendere pubblico lo stato economico e finanziario della Fondazione al 2013, basato sui dati forniti dall'ufficio amministrativo diretto dal dott.Antonio Liguori e su quelli forniti dal suo predecessore dott.Catello De Martino.
Ha inoltre precisato che i dati presentati alla stampa sono il preconsuntivo in quanto il bilancio vero e proprio deve essere presentato ad aprile. Una precisazione necessaria in quanto quei dati dovranno essere necessariamente approfonditi per potere presentare, entro il 9 febbraio il piano di risanamento che consente di accedere ai benefici della Legge Bray. Il piano potrebbe permettere di risanare il bilancio del 2014, attraverso un ripensamento della pianta organica e un nuovo contratto integrativo, che devono essere approvati dalle parti sindacali, in caso contrario la Fondazione fallirà.
Nonostante la situazione sia ardua, Fuortes ha dichiarato:“La situazione economica e finanziaria del Teatro dell’Opera è grave, ma sono molto ottimista, anzi certo che entro l’anno 2014 i problemi economici della Fondazione saranno superati e i conti riportati in equilibrio grazie all’adesione alla Legge Bray”. Nel primo consiglio di amministrazione dello scorso 23 dicembre il Cda del Teatro dell’Opera ha anche chiesto 5 milioni di euro come anticipazione sul 2013.
Fuortes ha anche aggiunto che il modo in cui si è giunti a questa situazione è singolare, in quanto quando viene stabilito il budget poi ogni tre mesi si controlla se vi sono scostamenti dalla cifra stabilita e, nel caso ci siano, viene convocato il CdA che decide in merito, cosa che non è avvenuta. Tenendo presente anche che, il Comune di Roma contribuisce in modo significativo con una cifra che è il triplo di quello che il Comune di Milano da al Teatro alla Scala, Fuortes ritiene che il problema sia il metodo gestionale.
Ha anche affermato che sicuramente è indispensabile un aumento della produttività dell’Opera di Roma, da realizzare con la crescita della qualità e della capacità di diversificare le entrate aumentando al massimo i ricavi, soprattutto attraverso la biglietteria -biglietti e abbonamenti-, e i finanziamenti dei privati. Fuortes ha sottolineato che “E’ un lavoro lungo, ma sarà possibile perché il Teatro dell’Opera è un valore assoluto per la cultura del nostro Paese prima di tutto grazie alla presenza di un grande Direttore come il Maestro Riccardo Muti e grazie poi alla altissima qualità dimostrata dai lavoratori del Teatro".
Venendo agli aspetti salienti relativi allo stato economico e finanziario della Fondazione al 31 dicembre 2013, i principali messi in evidenza, sono un aumento dei costi di gestione, rispetto al budget, di 5,7 milioni di euro (+ 10%) e una contrazione dei ricavi di 4,2 milioni di euro (-7,5%) sempre rispetto al budget, con una perdita di esercizio di 10 milioni di euro circa. Valutando la variazione temporale delle principali grandezze economiche emerge quanto segue: nel 2013 i ricavi sono diminuiti del 18% rispetto al 2011 (- 2,2 milioni di euro). La vendita di biglietti, abbonamenti ed altre prestazioni, ha fatto registrare complessivamente una flessione dell’11,6% (-0,9 milioni di euro).
L’offerta artistica è lievemente cresciuta. Le rappresentazioni sono aumentate per le opere liriche da 67 a 71 e per i balletti da 56 a 69; mentre sono lievemente calati i concerti, da 28 a 24. Nel triennio 2011-2013 i costi di gestione sono aumentati del 12,4% (+ 6,9 milioni di euro). I costi del personale, che rappresentavano il 64,1% dei costi complessivi, hanno fatto registrare un incremento del 5,7% (2,1 milioni di euro). Quelli per i servizi infine sono cresciuti del 19,8% (2,7 milioni di euro).In merito all’andamento del personale dal 2011 al 2013 si è registrato un aumento da 634 (2011) a 643 (2013) unità, con un costo che rispettivamente è aumentato da 37,826 milioni di euro (2011) a 39,967 milioni di euro (2013).
Dalle tabelle distribuite emergono a questo proposito dati, a nostro avviso, inquietanti che è necessario chiarire, in quanto durante la conferenza stampa, in seguito alle domande dei giornalisti, sono emersi aspetti che il nuovo sovrintendente non ha avuto ancora il tempo di approfondire. I dati a cui abbiamo fatto riferimento sono questi: i dirigenti sono passati da 4 a 2 ma il loro costo è passato dai 277mila euro (2011) ai 692mila del 2013. Inoltre il personale, artistico e tecnico è numericamente calato, e per quello che riguarda la danza, il numero di quelli che effettivamente possono partecipare agli spettacoli è insufficiente per un teatro come quello dell'Opera di Roma. Invece sono drasticamente aumentati gli Altro-Impiegati in Area Artistica – passati da 4 (2011) a 16 (2013)– e Altro Collaborazioni – passati da 10 (2011) a 25 (2013).
I risultati della gestione caratteristica dal 2011 al 2013 dunque, dopo aver registrato un sostanziale equilibrio nel 2011 e nel 2012, denotano che la differenza tra il valore ed i costi della produzione ha evidenziato un deciso peggioramento nel 2013 (-10,8 milioni di euro). Nel triennio 2011- 2013 si è assistito del resto a un drastico calo dell’autofinanziamento – cioè del rapporto tra i ricavi caratteristici e i costi di gestione – dal 22,3% al 16,3%.
Infine i dati relativi allo stato patrimoniale della Fondazione. Al 31 dicembre 2013 si registra un patrimonio netto di -9,6 milioni di euro. L'indebitamento lordo è pari a 37,9 milioni di euro divisi tra debiti verso le banche (11,9 milioni di euro), debiti verso i fornitori (11,4 milioni di euro), debiti tributari e previdenziali (8 milioni di euro) e altri debiti (6,6 milioni di euro). I crediti sono pari a 12,2 milioni di euro. Quindi si registra un indebitamento netto di 25, 7 milioni di euro. Questo denota, sempre nel triennio 2011-2013, un notevole peggioramento dell’esposizione finanziaria: i debiti totali sono cresciuti del 30,6% (+8,9 milioni di euro), mentre i crediti sono diminuiti del 21,9% (-3,4 milioni di euro).
Il nuovo sovrintendente Carlo Fuortes ha dimostrato, come amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma – carica che manterrà – le sue indubbie e notevoli capacità manageriali, gli auguriamo di portare a termine il suo mandato, che come ha specificato è triennale e con obiettivi limitati.