Supporta Gothic Network
Teatro dell'Opera di Roma. La musical love story di John Adams
Per riaprire la stagione il Teatro dell'Opera di Roma ha scelto un compositore americano della caratura di John Adams, conosciuto nel mondo per Dr Atomic e Nixon in China. Sarà lui con quest'opera contemporanea dal titolo poetico I was looking at the ceiling and then I saw the sky (1995), a dare il via ad un settembre ricco di ben tre opere di fila del Novecento: seguiranno Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny di Kurt Weill in ottobre e la prima italiana di Henze, fondatore del Cantiere Internazionale di Montepulciano (SI), con The Bassarids a novembre.
John Adams è noto in tutto il mondo come uno dei più grandi compositori comtemporanei, nato sul solco del minimalismo di Philip Glass, Steve Reich e innamorato del libro Silence (e non solo della musica) di John Cage, fu critico del serialismo elaborato dalla Scuola di Darmstadt, ed ha vinto il Pulitzer nel 2003 con una composizione per orchestra, coro e coro di voci bianche in commemorazione dell'11 settembre. Questa raffinata e malinconica opera di circa 25 minuti si intitola On the Transmigration of Souls, e questo “luogo della memoria” che intendeva esprimere e rappresentare si è aggiudicato nel 2005 i Grammy per Miglior Album, Migliore Performance – Lorin Maazel a capo della New York Philarmonic – e Miglior Composizione di musica classica cointemporanea.
Le composizioni di John Adams sono peculiari e come giustamente sottolinea il Svorintendente Fuortes, “sono per tutti”: difatti lo sforzo che il Teatro dell'Opera di Roma sta facendo per avvicinarsi al pubblico e quindi far capire che la musica d'opera è per tutti, quest'estate a Caracalla ha riportato un successo concreto con 72.000 spettatori ed un aumento del 60% nelle vendite, è veramente lodevole. In particolare la formula l'Opera per i giovani sotto i 26 anni a quindici euro a biglietto di qualsiasi categoria, è una iniziativa che pone il teatro allo stesso livello di apertura e fruizione dei teatri lirici europei, in più ha una formula di anteprime vietate ai maggiori di 26 anni che è del tutto unica.
Per ritornare alla musica di Adams, verrà diretta da Alexander Briger, che ha debuttato nel 2012 al Théâtre du Châtelet di Parigi – che produce quest'allestimento – proprio con Adams e Nixon in China oltre a quest'opera, e ha diretto le più grandi orchestre nel mondo a cominciare dalla London Philarmonic. Briger afferma: “Dopo Nixon in China, Adams voleva scrivere un'opera sulla sua infanzia, con il suo stile tipico minimalista ma anche fondendola con il jazz, il rock ed il pop: qui passiamo dalla Motown a Stan Getz, fino a Miles Davis ed ai Supertramp, per un easy-listening per il pubblico, ed un'ardua performance per la band.” A questo punto chiedo a Briger come è formulata l'orchestra e se ci sono novità, e lui risponde: “Il gruppo di musicisti è formato da nove elementi, ed una delle parti più copmposite è per la chitarra, elettrica ed acustica; inoltre ci saranno tre tastiere, batteria, contrabbasso, basso elettrico, sassofono e tromba (tipicamente jazz, N.d.R.)”.
Il “songplay”, così è denominata l'opera di Adams, ovvero un insieme di dialoghi cantati, a formulare un canto continuo ricco di punteggiature, si avvale della messinscena dei “nostri” Giorgio Barberio Corsetti e Massimo Troncanetti, che l'hanno già inscenata allo Châtelet e finalmente la possono vedere a Roma in prima italiana, con Corsetti alla regia ed un'inedita collaborazione con l'Officina K per i video “dipinti” sui parallelepipedi che poi crolleranno, dopo il terremoto di Los Angeles dal quale nasce la trama dell'opera sul libretto di June Jordan. Fu la librettista a dare il titolo all'opera di Adams: la trovò su un titolo del Los Angeles Times, le parole di un sopravvissuto al terremoto che devastò Los Angeles nel 1994. Lo scenario di Corsetti quindi, come spiega lui: “E' un incrocio di incontri: multietnico, multisociale e multipolitico. Abbiamo dall'attivista salvadoregna fino al pastore dongiovannesco, ognuno con il proprio dramma e la propria soluzione, a volte piuttosto inaspettata e controversa. “ Una “musical love story” alla maniera di John Adams.