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Teatro dell'Opera di Roma. Le quattro notti di Buenos Aires
Al Teatro dell'Opera di Roma hanno preso vita tre balletti dedicati alla notte, dal 12 al 17 aprile: Notes de la Nuit il titolo omnicomprensivo che si suddivide nella coreografia Into the Night di Jerome Robbins ripresa da Ben Huys; Quartetto, una nuova creazione a firma di Francesco Nappa; Aria Tango, altra nuova bifasica coreografia (Aria Tango 1 e 2) di Micha Van Hoecke. Sul palcoscenico le due étoiles dell'Opéra de Paris, Eleonora Abbagnato e Stéphane Buillon ad alternarsi con la Prima Ballerina dell'Opera di Roma, Gaia Straccamore, ed il Primo Ballerino del New York City Ballet, Amar Ramasar.
Sulle note cipriate di tre Notturni di Chopin – op. 27 n. 1, op. 55 n. 1 e 2, op. 9 n. 2 - ballano tre coppie nella coreografia di Into the Night di Jerome Robbins ripresa da Ben Huys. Il balletto era assente da decenni al Teatro dell'Opera di Roma: la prima coppia, in velato lilla, è formata (per una sostituzione di Paruccini e Paparella) da Antonello Mastrangelo e Alessia Gai, delicatissima, si toccano appena, sfiorandosi come per condursi altrove, nella luna e nel sogno. L'entrata della coppia numero due, in beige dorato, Alessandra Amato e Damiano Mongelli, è più seria e compassata, la quotidianità ha rotto l'incanto. Finalmente giunge la tempestosa coppia di étoiles Abbagnato-Buillon per spolverare di pepe il palco con piroette, pas de deux lancinanti e fughe precipitose, mentre vola il velo nero con una sottogonna color rosso fuoco di lei: la passione si divincola e si muove in preda a continui rimandi ed esplosioni.
Il Quartetto a firma Francesco Nappa, coreografo napoletano che vanta collaborazioni e creazioni con Sidi Larbi Cherkaoui, Kylian, la Gauthier Dance Company di Stoccarda, ed altri ancora del panorama più innovativo della danza contemporanea, sceglie nondimeno la musica di Steve Reich e Philip Glass per un quartetto appunto, di sassofoni sul palco. Sotto la planche delle luci in bella vista, che ricordano tanto un dietro le quinte quanto un quadro metropolitano à la Matrix, scorrono coppie di ballerini nonché gruppi che fendono la notte e vengono inondati da luci velate di verde acido, componendo figure istrioniche che si uniscono in pose sgangherate, fletttendosi poi come fuscelli su musiche minimaliste e jazzate, stabilendo un nuovo ritmo alla danza.
L'ultima creazione di Micha Van Hoecke presenta una coreografia composita divisa in due tempi: Aria Tango 1 e Aria Tango 2. Sui meravigliosi tanghi di Luis Bakalov, che suona sulla scena insieme al contrabbasso di Giovanni Tommaso, il bandoneón di Giovanni Iorio e le percussioni del figlio Daniel Bacalov, si agitano i danzatori che si susseguono ad uno o a coppia in questa balera di una magica Buenos Aires: a cominciare dal premier danseur dell'Opéra de Paris Alessio Carboni (Una Persona), e la Prima Ballerina dell'Opera di Roma, Gaia Straccamore, che interpreta la delicata Notte Bianca, une petite fille en fleur. Notevoli anche il pas de trois di Alessandra Amato con Damiano e Paolo Mongelli, ad interpretare la Notte Nera più appassionata e danseuse del tango. La Notte Blu di Alessia Barberini è invece una donna ricercata che finirà per conquistare Alessio Carboni, anche a dispetto della focosa Notte Rossa di Annalisa Cianci, esprit vital della banlieu porteña insieme all'Uomo interpretato da Riccardo di Cosmo. Fantasmagorico quadretto quello del circo dove flessuosamente si muove Gaia Straccamore nelle vesti sempre più ablumate di una piccola danzatrice illibata e leggiadra.