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Teatro Nuovo di Milano. La dodicesima e goldoniana notte di Pugliese
E' Feste, cantore e giullare della dama Olivia, l'unico personaggio immune al mal d'amore nella commedia La dodicesima notte o le varianti dell'amore (titolo originale The Twelfth Night, or What You Will, 1599) di William Shakespeare, andato in scena al Teatro Nuovo di Milano dal 5 al 17 aprile 2011 nel raffinato adattamento di Armando Pugliese che ne firma anche la traduzione e la regia.
Splendidamente interpretato da Maria Laura Baccarini (che in scena canta con grande bravura alcune struggenti melodie), con movenze ora di burattino ora di maschera goldoniana, il buffone volteggia tra gli altri personaggi che si rincorrono in una vorticosa girandola dove ognuno vede l'amato bene spasimare per qualcun altro. Così Viola, scampata al naufragio sulle coste dell'Illiria, crede morto tra i flutti il suo gemello Sebastian e, celata nei panni di un giovane di nome Cesario, si mette al servizio del duca Orsino di cui subito si innamora.
Il Duca, ignaro, la invia come messaggero d'amore presso la dama Olivia che ha fatto voto di castità per onorare la memoria del fratello morto. Olivia però, conosciuto Cesario, viene travolta dal sentimento per il giovane. Alla corte di Olivia vive il maggiordomo Malvolio (Francesco Paolantoni) segretamente innamorato della padrona. E' ai suoi danni che si consumerà la beffa ordita dalla cameriera Maria insieme a Sir Toby (Edoardo Siravo), picaresco cugino (zio nel testo originale) di Olivia e al suo stolido compagno di sbronze Sir Gotafloscia, anche lui pretendente alla mano della dama. I due, con una falsa lettera, faranno credere al detestato Malvolio che Olivia lo corrisponde spingendolo ad indossare delle calze gialle (che la dama detesta) e a rendersi ridicolo agli occhi di lei che lo penserà uscito di senno.
Nel finale compare Sebastian e tutti gl'inganni vengono svelati. Le coppie si possono felicemente comporre: Viola ed Orsino, Olivia e Sebastian, Sir Toby e Maria. Armando Pugliese alla regia è riuscito con grande sapienza ed equilibrio a tener fede al testo aggiungendo a tratti un sapore brechtiano allo spettacolo che, nel suo dipanarsi grottesco di farsa, esplora le molteplici sfaccettature del sentimento amoroso.