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Teatro Verdi di Padova. La rossiniana bontà di Cenerentola
L'opera Cenerentola, ossia la bontà in trionfo di Gioachino Rossini chiude la Stagione lirica di Padova 2018 con un doppio appuntamento, ovvero la prima di sabato 29 e la "seconda" lunedì 31 dicembre al Teatro Verdi di Padova. La fiaba in musica scritta dal grande compositore si presenta con la regia, le scene, i costumi e le luci di Paolo Giani Cei. Sul podio dell’Orchestra di Padova e del Veneto e del Coro Lirico Veneto, preparato da Stefano Lovato, il direttore Antonello Allemandi. Sottolineiamo la parte principale del mezzosoprano bresciano Annalisa Stroppa, che interpreta Angelina (Cenerentola), che abbiamo intervistato a settembre a Madrid e che ha cantato nella parte di Carmen questa estate al Festival di Bregenz e che ha come ruolo capitale di debutto quello di Rosina de Il barbiere di Siviglia di Rossini, che riprenderà a febbraio alla Staatsoper Berlin.
La prima assoluta del melodramma giocoso di Rossini - scritto in sole tre settimane - Cenerentola ossia la bontà in trionfo, è stata a Roma il 25 gennaio 1817 al Teatro Valle (che ci auguriamo presto offrirà di nuovo il suo bel palco settecentesco al pubblico) su libretto di Jacopo Ferretti e tratto da una fiaba di Perrault di cui però si perdono molte tracce.
La storia la conosciamo tutti, quel che ci potrebbe sfuggire è l'irrisione di fondo di un Rossini “giocosamente” sbeffeggiante – per questo è un “dramma giocoso” - della società cortigiana che condanna chi è meno fortunato – Cenerentola appunto – ad una vita di stenti e soverchiata da tiranni, il padre e le sorelle; accerchiata da parvenu e arrivisti, nonché da donne interessate solo a maritarsi “bellamente” (riccamente) in una Napoli spietatamente egoista con i deboli ed i fragili come la giovine Angelina (Cenerentola) interpretata dalla graziosissima e disinvolta per voce e presenza scenica Annalisa Stroppa.
Seguendo questo iter che deriva dalla lettura critica di Rossini, Paolo Giani Cei ha pensato ad una ricostruzione ambientata nel Settecento ma minimalista per colori e massimalista per proporzioni, con sedie, letti, tavoli e quant'altro, decisamente giganteschi rispetto ai cantanti, tranne la Matrigna, interpretata da Linda Zaganiga, che ha un ruolo maestoso quanto silenzioso.
La giovane e bella Cenerentola – Angelina è “sottomessa” ad un padre che ha sperperato tutto il (suo) denaro ed ora cerca di maritare le figlie per sfruttare il loro; le sorellastre violente la trattano come una sguattera, ed infatti Angelina armeggia sempre con una scopa gigante. In questo compito gravoso ed improbo, la “soluzione” di Cenerentola proviene dal suo atto caritatevole verso Alidoro (precettore del principe Don Ramiro) che, travestito da mendicante - come Don Ramiro da paggio - mette alla prova la "bontà" delle proposte di Don Magnifico, ovvero di offrire le sue figlie come spose per il principe (Don Ramiro). Ordunque il doppio strattagemma ha comunque a cuore uno sposalizio di sostanza e non di "sostanze", quelle cui Don Magnifico mira per maritar le sorellastre di Cenerentola, Clorinda e Tisbe. L'atto caritatevole di Cenerentola, ed il suo amore per il supposto paggio sotto le cui spoglie si nasconde il Principe Don Ramiro, le guadagneranno la fortuna di uscir vittoriosa dal tranello messo in atto dal padre e dalle sorellastre, che rimarranno a becco asciutto ma saranno alfin perdonate dalla generosa Cenerentola, ecco il perchè del sottotitolo "la bontà in trionfo".
Don Ramiro è stato interpretato dal tenore ventitreenne spagnolo Xabier Anduaga: ed era particolarmente intellegibile nella dizione oltreché potente e chiaro nella voce; il baritono ventottenne Alessio Arduini, che conosciamo. interpreta il ruolo di Dandini, (il servo del principe), ed è agile e scherzoso, buona la voce; Don Magnifico è stato il basso-baritono siciliano Marco Filippo Romano, con cui ci complimentiamo per la resa sonora e di spessore. Bravo anche Gabriele Sagona, nel ruolo di Alidoro. Completano il cast il soprano Irina Ioana Baiant, Clorinda, e Alice Marin nel ruolo di Tisbe.
Il mezzosoprano Annalisa Stroppa ha regalato un'interpretazione senza oscillazioni di sorta e perfettamente nel carattere. Ricordiamo che a febbraio 2019 canterà alla Staatsoper di Berlino Il Barbiere di Siviglia (Rosina) e Suzuki di nuovo a Monaco al Nationaltheater ad aprile; a maggio a Las Palmas con Così fan tutte.
L’opera, ultima in cartellone per la Stagione Lirica 2018 di Padova, è una coproduzione con il Comune di Bassano del Grappa - Opera Festival ed ha reso omaggio a Lucia Valentini Terrani, grande voce rossiniana, ricordata come una delle migliori interpreti di quest’opera a vent’anni dalla scomparsa. Nel 1978 interpretò il ruolo di Angelina in Cenerentola in una leggendaria edizione al Teatro Verdi di Padova, diretta da Albero Zedda.
Grande successo di pubblico e teatro pieno, buona la direzione del Maestro Antonello Allemandi che ha ben controllato l'Orchestra di Padova e del Veneto donandole anche il giusto ritmo, da apprezzare particolarmente l'ouverture.