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Tra protopunk e Trainspotting 2. Gimme danger
Tra 21 e 23 febbraio usciranno due film che sono legati l'uno all'altro: Trainspotting 2 e Gimme danger, una catena molto visibile li unisce e soprattutto udibile perché, se c'è qualcosa che li intreccia è proprio quel mix di proto e postpunk che vede la figura centrale di Iggy Pop cantare a squarciagola e dimenandosi sul palco in un delirio unico e irripetibile che sentiamo sulle note del titolo del film di Jim Jarmush: Gimme danger.
Quel “danger” (pericolo) che nelle parole di Iggy Pop era un'emozione dipinta con liriche di poetica fattura come appunto recita questa canzone dell'ultimo album degli Stooges (gli altri post 2000 non sono all'altezza) viene da Raw Power (“raw” significa “grezzo, nudo”, ma anche “puro”, nell'accezione di “fresco e naturale”) del 1973:
There's nothing in my dreams
Just some ugly memories
Kiss me like the ocean breeze
Non c'è nulla nei miei sogni
soltanto qualche brutto ricordo
baciami come la brezza dell'oceano
Fra questi due film vi è un legame intenso, ed il secondo, ovvero Trainspotting 2, - con l'acronimo T2 che rimanda all'omologo negozio super fornito di té di tutti i tipi nel quartiere dei graffiti di Londra, Shoreditch – è fortemente legato a tutti i temi elaborati da Jarmush attraverso il suo docufilm su Iggy Pop, a cominciare da quello della droga che Irvine Welsh ha mescolato abilmente nel suo romanzo del 1993, appunto Trainspotting, dal quale Danny Boyle ha tratto il primo ed il secondo capitolo omonimi. Lust for lifeè l'apertura di Trainspotting, coscritta con David Bowie da Iggy Pop e divenuta celebre soprattutto con questo film, che ne è il manifesto:
Here comes Johnny Yen again
With the liquor and drugs
And a flesh machine
I know he's gonna do another strip tease
Ecco che torna Johnny Yen
con i liquori e la droga
ed una macchina per il sesso
So che farà un altro strip tease
Lo "Johnny Yen" proviene dal romanzo di Burroughs "The ticket that exploded” del 1962, ed è uno strano personaggio a metà tra uomo e donna (descritto così nel romanzo: “The Boy-Girl Other Half strip tease God of sexual frustration") di cui Iggy era ghiotto e proliferava di riferimenti nelle sue canzoni. Irvine Welsh, scozzese, ha infarcito anche lui di punk e sottoproletariato (perlopiù annoiato oltreché povero) che si dava alle droghe ed all'alcool fra anni '80 e '90 e quando descriveva questo strato della società che conosceva dal di dentro, non usava mezze misure e sceglieva un linguaggio “duro e puro”, “raw” come Iggy Pop nel suo album.
Nel nuovo Trainspotting 2, che narra dei protagonisti del primo capitolo vent'anni dopo, ovvero di Mark Renton (Ewan McGregor); Francis 'Franco' Begbie (Robert Carlyle); Simon 'Sick Boy' Williamson (Jonny Lee Miller); Daniel 'Spud' Murphy (Ewen Bremner): lo stesso regista del primo, Danny Boyle ha usato un altro romanzo di Welsh, ovverosia Porno del 2002, che si nota soprattutto per la storia della ragazza bulgara, Veronika o Nikki (nella parte Anjela Nedyalkova), all'inizio del film. Per il resto, oltre a calarsi di nuovo nelle loro parti gli stessi attori del primo, si riparte dalla fuga di Mark con i soldi della droga, molta ironia, e l'invecchiamento di vent'anni, che sono passati e si vede.
Il film è divertente, non troppo tragico e duro come il primo, soprattutto dipinge dei personaggi che, nonostante droga e criminalità, riescono a sopravvivere a sé stessi, come l'Iggy Pop di Gimme danger. Più prosaico e realistico, questo sequel,ma ancora con la Lust for life che incita alla reazione nella colonna sonora, ci sembra concludere e definitivamente, i tempi insani in cui le serate iniziavano sull'incedere di I wanna be your dog, molto alcool e molta droga, e sulle note Iggy all'assalto fetish:
Now I'm ready to close my eyes
And now I'm ready to close my mind
And now I'm ready to feel your hand
And lose my heart on the burning sands
Ed ora sono pronto a chiudere gli occhi
ed ora sono pronto a chiudere la mente
ed ora sono pronto a sentire la tua mano
e perdere il mio cuore sulle spiagge brucianti
Da vedere entrambi e a distanza temporale ravvicinata, come programmano argutamente molte sale.