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Trieste. Il teatro più mitteleuropeo presenta la nuova stagione
“Una Stagione all’insegna della vocazione internazionale di Trieste e della capacità del suo Teatro Lirico di essere uno straordinario veicolo di valori, tradizioni e identità culturale della città e del Friuli Venezia Giulia in tutto il mondo”. Con queste parole il Sovrintendente della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, Stefano Pace, ha introdotto l’attività artistica per la Stagione 2018-2019, patrocinata dal Gruppo Allianz, main partner della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il Comune di Trieste e la Fondazione CRT.
“L’attività artistica del Teatro Verdi” - ha sottolineato Pace – “è il frutto dei primi tre anni di un progetto quinquennale, un percorso in continuo rinnovamento che punta all’eccellenza della proposta musicale, all’ampliamento delle collaborazioni con teatri nazionali ed internazionali, avendo sempre cura dei nostri spettatori, in particolare le giovani generazioni. Stiamo costruendo un vero e proprio ‘progetto Verdi’, basato su rigore di gestione, crescita artistica, internazionalizzazione e ampliamento del pubblico. Siamo grati al Gruppo Allianz per avere pienamente colto il potenziale di questo progetto e per avere scelto il nostro Teatro quale nuovo partner di produzione culturale".
La programmazione 2018-2019 della Fondazione si articola in tre percorsi: la Stagione Sinfonica, la Stagione Lirica e di Balletto e, per la prima volta in un’unica rassegna annuale, una Stagione specificatamente ideata per avvicinare all’opera nuovo pubblico, adatta a tutti e a tutte le età.
“La Stagione Sinfonica” - illustra il Direttore Artistico della Fondazione, Paolo Rodda – “propone una significativa panoramica dal Settecento ai giorni nostri, dalla nascita della forma classica al contemporaneo, con delle novità assolute a livello mondiale ed esempi significativi della musica italiana, germanica, francese e russa”.
Una raffinata rassegna di sei concerti - dal 14 settembre a fine ottobre - che alterna pagine molto conosciute (il Concerto per violino e orchestra e la Quinta Sinfonia di Beethoven, diretto da Pinchas Steinberg in apertura di stagione), con prime esecuzioni assolute (Dissolutio per orchestra d’archi, nuova commissione della Fondazione composta e diretta da Paolo Longo) e composizioni meno frequentate (come la “Symphonie choréographique” Daphnis et Chloé di Ravel o, la Rossiniana e Vetrate di chiesa di Ottorino Respighi nel concerto conclusivo).
Il cartellone è peraltro impreziosito dalla presenza di musicisti poliedrici come Lera Auerbach (Compositore, Direttore e pianista, che conferma l’importanza della presenza femminile sul podio, come da tre anni viene proposto a Trieste) e di straordinari solisti quali i violinisti Sergej Krylov e Kirill Troussov (quest’ultimo interpreterà il concerto per violino di Pëtr Il'ič Čajkovskij con lo stesso Stradivari utilizzato per la sua prima esecuzione a Vienna, nel dicembre 1881), il clarinettista Alessandro Carbonare.
“Rispetto agli anni passati” - continua il Direttore Artistico – “la Stagione Lirica e di Balletto presenta oltre ad opere della “tradizione” anche titoli più ricercati che impegneranno l’Orchestra e il Coro della Fondazione, e saranno realizzati anche in collaborazione o in co-produzione con teatri nazionali e internazionali: tra questi, l’Odessa National Academic Theater of Opera and Ballet, il Teatro Nazionale Sloveno di Maribor e la Kitakyūshū City Opera”.
La Stagione Lirica e di Balletto sarà inaugurata il 16 novembre 2018 con l’opera I puritani di Vincenzo Bellini; seguirà La bella addormentata di Pëtr Il'ič Čajkovskij, un classico del balletto russo, con i solisti e il corpo di ballo del Teatro di Odessa (dicembre 2018), il sempre attuale Nabucco di Giuseppe Verdi (gennaio 2019) e Il principe Igor di Aleksandr Borodin in collaborazione con il Teatro di Odessa (febbraio 2019). In cartellone poi due classiche storie d’amore contrapposte, dove la giocosità de L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti (marzo 2019) sarà seguita dalla tragicità della Madama Butterfly di Giacomo Puccini (aprile 2019). La Stagione si chiuderà infine con due lavori frutto di co-produzioni internazionali: Andrea Chénier di Umberto Giordano (col Teatro Sloveno di Maribor, a maggio 2019) e Carmen di Georges Bizet (con la Kitakyūshū City Opera, a giugno 2019).
“La capacità della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di creare sinergie con Fondazioni similari all’estero” - ha affermato il Direttore Generale, Antonio Tasca - “è il risultato di tre anni di intenso lavoro, che oltre a proiettare la città di Trieste e il suo teatro nel panorama lirico internazionale ha avuto ed avrà anche l’obiettivo di divulgare la tradizione musicale italiana all’estero, grazie anche ad un progetto del Comune di Trieste finanziato dal MiBACT. In questo quadro, a fine settembre 2018, il Teatro Verdi porterà la Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti a Kitakyūshū in Giappone, e successivamente un concerto sinfonico al Teatro Nazionale Croato di Zagabria condotto da Nikša Bareza, di cui il Maestro è Direttore Musicale. Nell’autunno 2019 la Fondazione andrà poi in tournée in Giappone con la propria produzione de La traviata di Giuseppe Verdi, anche grazie al sostegno del Gruppo Allianz che ne sarà il main sponsor”.
L’impegno della Fondazione per avvicinare i giovani e i meno assidui frequentatori dell’opera è qualificato dalla rassegna Sempre Verdi da 0 a 100 (e +) che, oltre alle già collaudate “Lezioni concerto” rivolte alle scuole di tutto il Friuli Venezia Giulia, completerà l’offerta musicale con la leggerezza delle fiabe e delle opere buffe. Sei allestimenti particolari, tra i quali spiccano Il Castello incantato di Marco Taralli, nuova commissione della Fondazione in prima assoluta (ispirata al Castello di Miramare di Trieste), il Gianni Schicchi, opera comica in un atto di Giacomo Puccini, e il Bastiano e Bastiana, singspiel di Wolfgang Amadeus Mozart in un nuovo allestimento della Fondazione.
Un programma ricco si offre all’attento pubblico della città più mitteleuropea del nostro Bel Paese.