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Tutti i soldi del mondo. L'epos nel rapimento Getty
Da una sceneggiatura finita nella Black List delle migliori sceneggiature, Ridley Scott ha tratto un capolavoro epico che fa riflettere sulla natura molteplice dei soldi e del loro marchio sulle persone che li possiedono: tutto ciò partendo da uno degli uomini più ricchi al mondo, John Paul Getty, interpretato magistralmente da Christopher Plummer, e dal rapimento di suo nipote, John Paul Getty III, che è interpretato a sua volta da Charlie Plummer, che però non è parente dell'attore. Nel ruolo di Gail Getty una splendida Michelle Williams e Mark Wahlberg in quello di Fletcher Chace.
Dopo svariate sfortune finanziarie dovute al scarso midollo del marito, John Paul Getty Jr., nel cui ruolo recita Andrew Buchan, Gail lo convince a scrivere all'uomo più ricco del mondo, suo padre, con cui non ha mai avuto una relazione affettuosa. Partiti per Roma dove si trova Getty padre, lo raggiungono nella sua suite dove il nonno conosce i nipotini mostrando da subito una spiccata preferenza per Paul. Il marito di Gail cui viene offerto il posto da Vicepresidente dell'azienda del padre – che ha fatto i miliardi con il petrolio saudita prima della fondazione dell'OPEC (unione petrolifera tra i paesi arabi) fondando la Getty Oil -, presto sarà preda di droghe ed alcool in un tunnel in cui conduce anche l'adolescente Paul, finchè la madre Gail non chiederà il divorzio e la custodia di tutti i figli senza chiedere nulla al facoltoso nonno.
Fin qui tutto bene finchè una sera del 1973, mentre Paul si aggira in una Roma poco bene delle Terme di Caracalla – nella realtà Piazza Farnese -, non viene rapito da criminali calabresi che lo conducono in quel che sembra l'Aspromonte: è solo l'inizio di una tragedia che porterà i rapitori a mozzare l'orecchio al ragazzo, che ha solo diciassette anni per convincere il facoltoso nonno a pagare. Da 17 milioni di dollari si passerà a 4, in realtà saranno pagati meno di due milioni perchè deducibili dalle tasse: la dichiarazione di Getty fu infatti all'inizio proprio di non pagare affatto il riscatto, asserendo: “Ho 14 nipoti, se comincio a pagare un riscatto, avrò 14 niupoti rapiti”. Quelli che per un magnate dal patrimonio di oltre 5000 miliardi all'epoca erano bruscolini, diventano una questione di principio che condurranno la madre a mobilitarsi in tutti i modi per convincerlo. Sapete come finirà, ma questo film ha una carica epica non indifferente, capace di smuovere dentro sentimenti di profonda affiliazione con quello che durante il rapimento e dopo, parlo di Paul, ha avuto una vita rovinata: mutilato dell'orecchio a 17, a 26 anni, nel 1981, sarà colpito da un ictus per un cocktail di droghe dal quale non si riprenderà più, quasi cieco e tetraplegico. Morirà a 55 anni nel 2011 dopo una vita di sofferenze.
In questo film Paul, attraverso Charlie Plummer, è ben descritto e vicino alla realtà, come lo è Gail attraverso la bravissima Michelle Williams; per non parlare di Christopher Plummer nella parte di un magnate freddo, ottuso, glaciale nel suo amore solo per “le cose, che rimangono sempre belle ed immutate, senza rovinarsi come gli esseri umani”. Ottima prova per il Fletcher Chase di Mark Wahlberg, che aiuta Gail a ritrovare il figlio. Romain Duris si fa anche notare per il personaggio di Cinquanta, il primo dei rapitori.
Grande sceneggiatura ben limata di David Scarpa, tratta da Painfully Rich: The Outrageous Fortune and Misfortunes of the Heirs of J. Paul Getty, un saggio scritto da John Pearson.
La colonna sonora è di una raffinatezza rara in una mixture tra sinfonica e operistica, porta la firma di Daniel Pemberton, che è al terzo film con Ridley Scott, lo ricordiamo inoltre per Steve Jobs di Danny Boyle e King Arthur di Guy Ritchie.