Verona. Al Teatro Romano il Mercante di Binasco

Articolo di: 
Alessandro Bravi
Verona Il mercante di Venezia

Da mercoledì 3 a sabato 6 luglio al Teatro Romano di Verona è andato  in scena, in prima nazionale, "Il mercante di Venezia", primo spettacolo del Festival Shakespeariano 2013 con Silvio Orlando e la regia di Valerio Binasco. La produzione è di Oblomov Films e del Teatro Stabile di Torino.

Teatro Romano gremito. Non si pasci se questo è dovuto all’amore per Shakespeare o per la presenza del “divo” Silvio Orlando che, francamente, ha ben poco dell’aspetto di un divo. Come ogni anno, alla “prima” della stagione viene assegnato il premio “Renato Simoni”, uno dei principali commediografi veronesi dell’inizio del secolo scorso.

Quest’anno l’ambito premio è toccato al fiorentino Carlo Cecchi, attore e regista italiano, considerato una delle figure di spicco del teatro di innovazione in Italia. Cecchi alterna il lavoro di attore teatrale e cinematografico con quello di regista teatrale. Ricordiamo la sua strepitosa interpretazione di “Finale di partita” di Samuel Beckett e, per il cinema, quella di Renato Caccioppoli in “Morte di un matematico napoletano”.

Esaurita la piccola cerimonia della consegna del Premio, ecco l’atteso Mercante di Venezia che, da quanto si è visto, di Venezia non c’era proprio nulla. Oggi i registi contemporanei, ma non solo quelli teatrali, cercano di modificare e di trasformare i testi originali, ricavandone uno spunto innovativo che possa, in qualche modo, a stimolare e catturare lo spettatore.

Valerio Binasco, giovane regista che già si era fatto applaudire l’anno scorso ne La Tempesta shakesperiana, ha voluto proporre una sua visione del celebre Mercante veneziano. Naturalmente in un lavoro senza ambientazione e senza riferimenti geografici di alcun genere, ognuno ci vede quello che gli piace vedere, come nelle macchie di Rorschach dei test psicologici. E’ vero, il messaggio dei grandi autori è universale e non è legato a fatti contingenti. Non sono i riferimenti geografici che determinano il valore di uno spettacolo, basti pensare a Molière e ai suoi personaggi.

Un gruppo di amici al bar, si racconta storie da bar, serviti da un decrepito cameriere. Uno dei più ascoltati è un certo Antonio, ricco mercante, proprietario di navi che solcano mari lontani, a cui si rivolge il giovane e squattrinato Bassanio, che ha in mente di conquistare la bella Porzia. Antonio i soldi liquidi non ce l’ha, ma promette il suo avvallo nel caso di un prestito. Ed ecco che entra in scena Shylock, l’anziano mercante ebreo che dovrà prestare ad interesse la somma richiesta. Ma, se entro una certa data non verrà restituita la somma prestata, il mercante esigerà dall’avvallante Antonio una libbra di carne del suo corpo.

La commedia (che nelle intenzioni del bardo era una sanguinolenta tragedia) si snoda attraverso vari intrecci, tra cui quello dell’amore di Porzia per Bassanio, arricchito da una specie di indovinello turandottiano e dalla presenza del giovane Lancillotto, l’allucinato segretario di Shylock in un sorta di demenziale performarce. A questo si aggiunge la fuga della figlia Jessica con Lorenzo.

Lo spettacolo è stato veramente molto piacevole, alleggerito da molti orpelli e quindi facilmente godibile. Devo sottolineare la notevole interpretazione di Silvio Orlando, che ha saputo dare al personaggio del Mercante ebreo tutta una carica di dolente umanità alla quale ci aveva abituato nel film di Pupi Avati “Il padre di Giovanna”.

Il pubblico era solito vedere Silvio Orlando nelle vesti perdenti di un professore di scuola, ma in realtà esse nascondevano questa sua maschera tragica, rivelatasi  in modo convincente in questi suoi due ruoli dolorosi. In certi momenti mi sembrava di vedere Carlo Delle Piane, in altri addirittura Al Pacino, in un misto di spietata  e allucinata tenerezza.

Bravi i componenti del cast, tra cui voglio ricordare il giovane e allucinato Sergio Romano, come Lancillotto e Milvia Marigliano, nel ruolo di Nerissa, una specie di amica-governante di Porzia, che in certi momenti sembrava di vedere Vanna Marchi. Il finale si è chiuso, come (quasi) sempre con grandissimi applausi.

Pubblicato in: 
GN35 Anno V 9 luglio 2013
Scheda
Titolo completo: 

Verona - Teatro Romano
3 - 4 - 5 - 6 luglio 2013, ore 21.15
Oblomov Films
Teatro Stabile di Torino
IL MERCANTE DI VENEZIA
di William Shakespeare
con Silvio Orlando e Popular Shakespeare Kompany
regia Valerio Binasco
prima nazionale

Estate Teatrale Veronese