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Villa Massimo. Gong tibetani ed il Dr Stranamore
La chiamano Festa d'Estate perché comincia proprio a ridosso della notte del solstizio, il 20 giugno, e quindi l'inaugurazione anche esoterica dell'inizio della nuova stagione calda è principio di vacanza e fine di un anno di lavoro che per i borsisti dell'Accademia Tedesca di Villa Massimo. Per loro rappresenta una prova ed una festa al tempo stesso con il pubblico invitato a girovagare per le loro “stanze dell'arte”, ammirando dalle opera pittoriche fino alle composizioni musicali
L'entrée o sarebbe meglio dire Eingang visto che siamo in territorio teutonico, è sempre molto suggestiva e ci conduce alle prime mostre di cui ci ha colpito l’installazione Incubator Island di Werner Aisslinger, designer, di stampo distopico, e che mi ha fatto visualizzare uno dei primi film di Kubrick, il Dottor Stranamore (Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb, 1964), soprattutto per il futuro dominato dalle macchine. Sembra un uovo fatto a sezioni e di metallo con lo sfondo di un film in bianco e nero che rappresenta un avvenire regolato dall'intelligenza artificiale formulata con uomini calvi e albini che vivono in palazzoni simili a quelli sovietici della OST Berlin prima dell'89.
Un altro futuro è invece quello proiettato, sotto varie forme ed auspici, di Thomas Baldischwyler, che propone opere che mischiano musica, pittura e letteratura, si comincia infatti proprio da una frase di Pasolini , “La luce del futuro non cessa un solo istante di ferirci”, che l'artista legge come un rimpianto per un futuro quasi del tutto preconizzato in negativo. Insieme a “Kissinger War Criminal” - che può essere letto sia in tedesco “Kissinger era un criminale”, anche se senza la “K” tedesca; oppure in inglese, “Kissinger Criminale di guerra”, il significato sostanzialmente non cambia - però troviamo anche un il Picasso delle menadi in danza e passaggi autoironici e dal nonsense prodigiosamente fantasioso.
Se però ci avviciniamo ai due gong installati da Jay Schwartz nel suo atelier, cominciamo ad attendere ad un'altra dimensione: in prima assoluta la Music for autosonic gongs and double bass (2018), insieme a delle improvvisazioni di contrabasso interpretate da Daniele Roccato, ci fanno discendere in strani territori, piuttosto ipnotici e il fondo nero che contraddistingue la stanza d'ascolto fa percepire strane e profonde risonanze quasi sciamaniche.
Un altro spettacolo, questa volta visivo, arricchisce i nostri occhi nel parco: come delle lucciole blu, poi dorate, si agitano fra gli alberi di fronte al tempietto dove il DJ Cilloman riprende un set creato con il collettivo di artisti Flora Protection Unit, che ha base a Venezia e che è di estremo fascino.
Grandissimo successo di pubblico per una soirée ricca di spunti d'arte in varie diriamazioni ed una generosa accoglienza per tutti.