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The Wife. L'ombra della scrittrice
Il regista svedese Björn Runge dopo Happy End del 2011 affronta la regia di un film tratto da un romanzo di Meg Wolitzer, dal titolo omonimo The Wife, con protagonista Glenn Close e Jonathan Pryce, e con Max Irons nella parte del figlio della coppia. Tutto ruota intorno a Joe Castleman, scrittore in procinto di ricevere il Nobel e sposato con Joan da una vita, moglie devota che svela non poche sorprese durante il film.
Negli anni '60, in un'America conformista e piena di pregiudizi, sono molti i paletti per una scrittrice donna e Joan, che riceve commenti positivi e qualche consiglio dal suo ammiccante professore di letteratura Joe Castleman, soprassiede piano piano alla sua dote di scrittrice per diventare quella che oggi chiameremmo una ghost writer al servizio in questo caso del marito. E' chiaro dall'inizio - noi sappiamo questa storia dai flashback - che questo clamoroso inganno alla base di questo sodalizio, che prima di diventare amoroso è stato scrittoreo, sarebbe giunto ad una rottura finale, anzi, ci stupiamo non sia avvenuta prima del ricevimento del premio Nobel.
Due anziani coniugi quindi, Joe e Joan Castleman, ci si presentano di prima mattina quando ricevono la celebre telefonata che gli comunica la vincita, a titolo del marito naturalmente. Si notano i primi silenzi e screzi, anche col figlio David (interpretato da Max Irons), giovane adulto alle prese con le prime prove di scrittura creativa che la madre prende sul serio mentre il padre rifiuta senza nemmeno leggerle.
Un giornalista, Nathaniel Bone, nel cui ruolo recita Christian Slater, sembra aver capito che all'origine della narrativa brillante di Castleman ci sia la moglie e mette alle strette sia Joan sia David, quest'ultimo gli crede, rileggendo gli episodi dell'infanzia sotto una nuova luce: quando la madre si chiudeva nello studio da sola era per scrivere lei direttamente la narrativa che ha poi preso la forma di romanzi come La noce (bestselleer) e non per revisionare il materiale del marito, come gli è stato sempre raccontato da entrambi i genitori.
Con il commento sonoro e suggestivo di Jocelyn Pook, si delinea una storia che ha quasi del thriller ma senza assassinio, tranne quello letterario.