Supporta Gothic Network
Wilde Salomé. Everyone kills the thing he (she) loves
Presentato a Venezia nel 2011 dove ha conquistato il premio Queer Lion, il docufilm Wilde Salomé con la firma di Al Pacino, rappresenta anche il debutto cinematografico di Jessica Chastain. Distribuzione Indipendente, di Giovanni Costantino, se ne è aggiudicato la distribuzione in Italia per l'approccio attento proprio al profilo che Al Pacino ha conferito a Salomé ed a Wilde nel suo percorso letterario, unico nel suo genere.
Il film ha avuto una prima rappresentazione nel Wadsworth Theatre a Los Angeles, con la produzione di Estelle Parsons, ed è un film voluto molto da Al Pacino come tributo a Wilde come rappresentante di un'epoca, quella vittoriana, in tutte le sue controversie, e dalla quale fu prima osannato e poi amaramente condannato per la sua relazione omosessuale con Bosie, il figlio del Marchese di Queensberry, che sporse querela contro Wilde per atti osceni col figlio, che mai difese Wilde da queste accuse o lo supportò nella battaglia che incoscientemente intraprese, diventando il capro espiatorio di una società che boccheggiava moralismo accusando Wilde di abominevole abiezione.
Salomé fu scritta in francese mentre Wilde era ancora in Inghilterra, nel 1891, e scelse la lingua della patria d'adozione dopo due anni trascorsi nel carcere di Reading, dal 1895 al 1897, di lavori forzati - dal quale sorse la straordinaria The Ballad of Reading Goal, "La ballata del carcere di Reading", che condivide così tante caratteristiche, per temi affrontati - l'amore e morte legati dallo stesso filo di sangue -, quanto la possessione dell'altro, profondamente legata alla seduzione che la giovanissima figlia di Erodiade, Salomé, esercita sul Tetrarca Erode, uxoricida del padre di Salomé, fratello di lui. Così ci sembra, leggendo qualche riga dalla Ballata, di assaggiare quella Salomé la cui prima fu data il 12 febbraio 1896 al Teatro dell'Oeuvre di Parigi:
He did not wear his scarlet coat,
For blood and wine are red,
And blood and wine were on his hands
When they found him with the dead,
The poor dead woman whom he loved,
And murdered in her bed.
Ed il refrain così conosciuto a tutti, straordinaria ed acuta rilettura di Nick Cave nelle sue Murder Ballads, e di Gavin Fryday nel 1989, con Bill Frisell e Marc Ribot alle chitarre: Each man kills the thing he loves ci fa pensare subito sia ad Erode, sia a Salomé stessa, che esigerà la testa del profeta Iokanaan (GIovanni Battista che battezzò Gesù e che è visto con timore dallo stesso Tetrarca che è angosciato dalla sua morte:sente volare gli angeli della morte che aveva previsto lo stesso Iokanaan) su un piatto d'argento dopo essere stata rifiutata da lui come empia figlia di Erodiade.
Altra opera scritta durante la detenzione, fu il De Profundis, lunghissima lettera sulla morte, un requeim in prosa potremmo dire, dedicato all'abbandono completo da parte di Bosie da quando Wilde fu incarcerato: il suo lungo grido per un amore non corrisposto, da parte di colui che Tom Stoppard e Gore Vidal, intervistati nel film identificano come "sciocco e non all'altezza", solo per usare dolci eufemismi. Come si evince dai passaggi, il film è un melting pot di interviste, del making of raccontato da Pacino stesso, e la prima prova di Jessica Chastain in una grande e colta produzione teatrale e cinematografica che, lo sveliamo subito, la rivela in tutta la sua essenza, affascinante ed inquietante come deve essere Salomé, capricciosa e impunita, con ai piedi un Tretarca vistoso, Al Pacino, con tanti anelli alle mani come un mafioso, e sottilmente perverso nella voce e nei modi come un trans.
Naturalmente ci fa pensare alla Salomé secondo Ken Russell del 1988 (Salomé's Last Dance), in cui l'ermafroditismo di Salomé (la grandiosa Imogen Millais-Scott ad interpretarla) è portato al parossismo, ma ciò che colpisce di più di questo viaggio dentro Wilde e fra i veli di Salomé è la volontà tenace di Al Pacino di discorrere su Wilde in tutta la sua interezza, scegliendo Salomé come opera tra la vita e la morte, un fil rouge che squarcia la luna pallida della notte nel deserto per affilarla sulla testa di colui che ama Salomé, ovvero Iokanaan, che si è macchiato del più atroce tra i delitti per chi ama, il rifiuto: ed ecco la voce di Salomé come spiega il suo atto, esattamente come il condannato della Ballata del carcere di Reading:
Ah ! j’ai baisé ta bouche, Iokanaan, j’ai baisé ta bouche. Il y avait une âcre saveur sur tes lèvres. Était-ce la saveur du sang ?… Mais peut-être est-ce la saveur de l’amour. On dit que l’amour a une âcre saveur… Mais, qu’importe ? Qu’importe ? J’ai baisé ta bouche, Iokanaan, j’ai baisé ta bouche.
(Un rayon de lune tombe sur Salomé et l’éclaire.)
Ogni uomo ed ogni donna uccidono colei o colui che amano.