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Ypsilon. Beethoven nell'interpretazione di Takahiro Yoshikawa
Una nuova etichetta si affaccia sul mercato. La giapponese Ypsilon International, distribuita da Milano Dischi, inaugura il suo catalogo con un CD beethoveniano dedicato ad alcune Sonate per pianoforte nell'interpretazione di Takahiro Yoshikawa.
Takahiro Yoshikawa è un giovane pianista giapponese con solida formazione e studi in Giappone, in Germania ed in Italia, quest'ultima diventata ormai una seconda patria per l'attività e la collaborazione con prestigiosi solisti, fra i quali Fabrizio Meloni, il primo clarinetto della Scala, teatro nel quale Yoshikawa si è esibito con ottimi consensi.
Questo CD beethoveniano è sicuramente ambizioso ed impegnativo, per le Sonate scelte e per gli inevitabili confronti che ogni appassionato è portato a fare con i grandi interpreti del passato che hanno lasciato registrazioni memorabili. I musicofili ed i musicisti della mia generazione ricordano ascolti devoti di Gilels, Pollini, Brendel...
Quattro le sonate scelte: tre celeberrime, la “Patetica”, “Les Adieux” e l'op.110, ed una meno frequentata, ma non per questo meno interessante ed impegnativa, l'op.27 n.1. Ogni appassionato potrà concentrare l'attenzione sulla preferita o meglio conosciuta, nel nostro caso pensiamo sia più corretto cercare di condividere una visione d'insieme e le sensazioni che un ascolto globale trasmette.
Va detto subito che sin dalle prime battute dell'op.13 l'impressione è molto positiva per la scelta del suono, la cura nei fraseggi e nelle dinamiche, nel solco delle migliori interpretazioni del passato. Un'esecuzione che testimonia un'assimilazione ed un processo di elaborazione profondo e fruttuoso delle problematiche che inevitabilmente un autore come Beethoven mette di fronte all'interprete.
Via via che le tracce si susseguono si definisce un affresco musicale nel quale le inconfondibili caratteristiche tanto amate di Beethoven, il lirismo e la poesia degli adagi (ogni sonata ne contiene), i cambi di umore, i chiaroscuri ed anche un inconfondibile ed innovativo modo di usare il pianoforte con passi tecnici ardui ed insidiosi sono offerti dall'interprete all'ascoltatore con generosità e precisione.
L'ascolto scorre pertanto veloce e senza noia per arrivare alla stupefatta commozione ogni volta rinnovata all'ascolto dell'Adagio e della Fuga finale dell'op.110, delicato banco di prova per ogni interprete beethoveniano ed affrontato senza timore da Yoshikawa.
Ottima la presa di suono, bellissimo il timbro dello Steinway utilizzato per la registrazione realizzata a Tokyo. Un'ultima osservazione, in coda ma non meno importante. L'etichetta è stata creata dallo stesso Yoshikawa, il quale ha in progetto di registrare, e siamo curiosi di ascoltare il risultato, altri CD dedicati a Schumann e Debussy. Una percentuale dei ricavati di questi progetti saranno devoluti a “Save The Children In Japan” che, dopo la tragedia di Fukushima del 2011 ed il terremoto di Kumamoto, sta aiutando molti bambini in Giappone che si trovano in difficoltà.