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Zero Dark Thirty. Nel tempo della notte
C'è il tempo della notte e quello del giorno, ed è in quello della notte che avvengono gli agguati, gli attacchi, le operazioni militari più ardite come la cattura di Osama bin Laden, il 2 maggio 2011, che ha modificato anche l'esito del film, in parte girato prima della scoperta del suo covo ad Abbottabad e della successiva uccisione in loco. Katrhyn Bigelow con Zero Dark Thirty quindi, proseguendo sulla linea di Heart Locker (2008), sempre insieme allo sceneggiatore e produttore Mark Boal, si inoltra in quella che è tuttora una delle operazioni più lunghe e tortuose della CIA, retrocedendo di almeno dieci anni.
La trama del film ruota intorno alla scoperta del corriere principale di bin Laden, dopo che erano emerse notizie nel 2002 circa un corriere di al-Qāʿida dal nome di battaglia di Abu Ahmad al-Kuwaiti conosciuto anche come al-Kuwaiti o semplicemente Abu Ahmed. La protagonista rossa del Tree of Life di Malick, Jessica Chastain, qui diventa una spietata detective della CIA che non si scompone nemmeno di fronte agli interrogatori-tortura a cura dell'agente impersonato da Joel Edgerton, con trattamenti waterboarding (il teste viene sottoposto a semiaffogamento con stracci ed acqua calati a forza nella bocca) e, appunto, “tecniche d'interrogatorio rinforzato”, come si dice in gergo.
La prima parte del film è quindi piuttosto forte e verrebbe da alzarsi pensando soprattutto alle due ore e 40 minuti di pellicola, sennonché si resta perchè l'indagine effettivamente sprona l'attenzione e anche l'aver scelto una donna a capo dell'operazione, con un infinito intuito per la mente di un terrorista, ed uguale tenacia, affascina più del solito.
Quello che invece rimprovererei alla Bigelow, di cui la regia non si discute, - compresa la ripresa dell'attentato a Camp Chapman che con ovvie misure di sicurezza poteva essere evitato –, è il non aver citato il coinvolgimento di Osama bin Laden nella lotta contro l'invasione russa dell'Afghnanistan tra il 1979 e il 1989. Forse sappiamo il perché, e questo sì che infastidisce la CIA. La celebre Operazione Cyclone infatti è stata il finanziamento da parte della CIA di armi ai mujaheddin contro i sovietici invasori, confermato dallo stesso Consigliere per la Sicurezza Nazionale del presidente degli Stati Uniti di allora Jimmy Carter, Zbigniew Brzezinski, il quale affermò che, sotto l'operazione Cyclone guidata da Charlie Wilson, i guerriglieri afgani beneficiarono anche della diretta fornitura di armi.
Nota di merito per la colonna sonora curata da Alexandre Desplat che rinfocola la giusta tensione per un film che, anche se sappiamo come andrà a finire con i Navy Seals che attaccano il rifugio in piena oscurità (appunto a mezzanotte e trenta come recita il titolo), mantiene vivo l'interesse. Il film è candidato a quattro Golden Globe per la miglior regia, miglior attrice e miglior sceneggiatura.