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I 450 anni dalla fondazione del Collegio Borromeo. Master Class e Concerto
I 450 anni del Collegio Borromeo verranno celebrati con una Master Class della Pavia Cello Academy tenuta da Rocco Filippini il 16 e 17 giugno 2014, e con un concerto Enrico Dindo e i Solisti di Pavia giovedì 19 giugno 2014, alle ore 18.30 visita guidata; alle ore 19.30 concerto ad ingresso libero.
L’evento è legato alla celebrazione dei 450 anni dalla posa della prima pietra del Collegio, avvenuta il 19 giugno 1564 per volontà di San Carlo Borromeo, come citato anche nei Promessi Sposi (Cap. XXII); il Cardinal Federigo, cugino di Carlo, fu un alunno illustre del Collegio.
Dalle seguenti parole di Enrico Dindo si evince l’eccezionalità di questo avvenimento: …Sarà un'emozione davvero unica perché non accade spesso di celebrare anniversari di questo calibro e di questa levatura. E per quest’occasione speciale avremo ospiti speciali…
Aldo Poli, Presidente della Fondazione I Solisti di Pavia, parlando della Pavia Cello Academy, aggiunge: …la prima accademia del violoncello in Italia nata allo scopo di valorizzare la cultura musicale quale strumento formativo ed occasione di crescita per i giovani. Le masterclass della Pavia Cello Academy ogni anno ospitano violoncellisti di eccezionale levatura. Dopo Maria Kliegel, ospite di eccellenza sarà il Maestro Rocco Filippini.Concluderà il ciclo delle masterclass 2014 Gary Hoffman”.
La Master Class con Rocco Filippini, violoncellista di fama mondiale dalle illustri collaborazioni tra cui spicca quella con Maurizio Pollini, si terrà lun. 16giugno dalle 12 alle 18 presso l'Istituto Franco Vittadini (Via Volta 31, Pavia) e mar. 17 giugno dalle 12alle 18 presso l'Almo Collegio Borromeo (piazza Borromeo 9, Pavia), e sarà un’imperdibile opportunità d’incontro con il Maestro e di scambio di esperienze per musicisti che provengono da diverse scuole.
Il concerto del 19 giugno impagina un programma incentrato su due quintetti per pianoforte e archi di due tra i più eccelsi compositori della letteratura musicale romantica: il Quintetto op. 34 in fa minore di Brahms e il Quintetto op. 44 in mi bemolle maggiore di Schumann e si avvale di un quintetto d’eccezione formato oltre che da Roberto Righetti e Maria Ronchini rispettivamente violino secondo e viola de I Solisti di Pavia e dal loro direttore, il grande violoncellista Enrico Dindo, dall’affermato pianista Alessandro Marangoni, alunno di merito proprio dell'Almo Collegio, e dal celebre violinista Massimo Quarta, famoso anche per le sue riletture rivoluzionarie del repertorio paganiniano.
Considerato tra i massimi capolavori di Brahms, il Quintetto rappresenta il momento in cui l’opera del compositore di Amburgo raggiunge la piena maturità di espressione e di equilibrio. Questa meravigliosa pagina musicale vede la luce dopo una genesi tormentata da dubbi e ripensamenti e assegna al pianoforte un ruolo di primaria importanza, di genere concertante, mentre agli archi il compito di trasmettere un respiro sinfonico-orchestrale, grazie a un’infinita serie di giochi e rimandi timbrici. Brahms riesce così a conciliare romanticismo e classicismo, intimismo dei sentimenti e costruzione formale,senso della melodia e sapienza contrappuntistica.
Anche nel caso del Quintetto op. 44 di Schumann il pianoforte ha un ruolo da protagonista e costituisce il punto di incontro e di raccordo fra le due diverse parti in un gioco dialogante di elegante scrittura, in linea con lo stile della musica da camera romantica. Con questa pagina musicale, tanto spontanea e toccante nell'emozione quanta equilibrata e chiara nella tessitura, Schumann esprime la pienezza del sentimento romantico. La pienezza del sentimento che domina la pagina musicale si presta anche a un'indagine psicologica più interiorizzata, oscillando tra esuberanti esplosioni di felicità e cupe depressioni, in cui sembra riapparire tutta la tragedia della realtà. Il secondo movimento dell’opera schumanniana è stato ripreso dal regista svedese Ingmar Bergman nel suo ultimo capolavoro che gli valse quattro premi Oscar, Fanny e Alexander.
Alessandro Marangoni, pianoforte
Massimo Quarta, violino primo
Roberto Righetti, violino secondo
Maria Ronchini, viola
Enrico Dindo, violoncello
J. Brahms, Quintetto per pianoforte e archi op. 34 in fa minore
R. Schumann, Quintetto per pianoforte e archi op. 44 in mi bemolle maggiore
ore 19.30 concerto ad ingresso libero, sino ad esaurimento dei posti disponibili