Sindacati Teatro dell'Opera. Precarizzazione e limiti alla libera contrattazione nel Decreto Bondi

Lo sciopero di Romeo e Giulietta indetto dalle OO.SS. del Teatro dell’Opera di Roma, peraltro ampiamente preannunciato, è avvenuto in risposta ad un atto di imperio che tutti i lavoratori di questo settore hanno con forza e lungamente chiesto di evitare. Il Governo ha emanato un provvedimento che non risolve nessuno degli annosi problemi in essere ed interviene in modo punitivo nei confronti di chi lavora, aumentandone la precarizzazione e limitandone i diritti di libera contrattazione sanciti dalla Costituzione.

Irresponsabili coloro che nelle stanze del Ministero hanno ostinatamente voluto questo Decreto e la sua trasformazione, irresponsabile chi chiama questo limitato provvedimento legislativo una riforma attesa da anni. Un plauso a quanti in Parlamento hanno votato contro.

Sono ben altri i temi da affrontare, capaci di dare certezza e congruità ai finanziamenti pubblici e mirate incentivazioni alla partecipazione dei soggetti privati, in modo di offrire finalmente a gestori capaci e responsabili gli strumenti economici e legislativi necessari alla programmazione a lungo termine, come succede nel resto del mondo.

Non è esautorando le parti sociali e il Parlamento che si possono riscrivere regole nuove, condivise e da anni auspicate.  Le proposte ci sono, resta da trovare un interlocutore serio, portatore di un progetto culturale, capace di misurarsi su dati oggettivi senza precostituzioni ideologiche e voglie di rivalsa personale.

Le RSA SLC-CGIL
Teatro dell’Opera di Roma