Brilliant con Federico Maria Sardelli. Chiaroscuri barocchi

Articolo di: 
Piero Barbareschi
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Federico Maria Sardelli è già stato protagonista su queste pagine con recensioni di concerti, interviste e CD. In quest'occasione la sua presenza non è nel ruolo di esecutore o direttore ma come autore. Per chi non fosse frequentatore abituale del repertorio barocco e dei suoi protagonisti, ricordiamo brevemente che Sardelli, alla guida del suo ensemble Modo Antiquo, vanta un'esperienza ed un curriculum di altissimo livello, certificato dalla frequentazioni delle più importanti sale mondiali e da un grande numero di registrazioni discografiche.

La sua attività come ricercatore e musicologo lo vede inoltre responsabile e protagonista della catalogazione dell'opera omnia vivaldiana, autore per il quale non sta solo contribuendo ad una revisione dell'opera esistente, ma  anche fornendo periodicamente prime esecuzioni di composizioni “dimenticate” o in apparenza smarrite e da lui stesso recuperate, siano essi brani strumentali o melodrammi. Questa doverosa premessa è necessaria per meglio inquadrare il CD Brilliant, distribuito da Ducale, appena uscito ed oggi preso in considerazione, nel quale Sardelli, alla guida del suo Modo Antiquo propone una serie di sue composizioni per vari organici e con prestigiosi solisti.

Composizioni originali, appunto, ma scritte con linguaggio barocco, quindi non musica del nostro tempo, e con un chiaro riferimento allo stile e ai moduli espressivi vivaldiani.

Probabilmente così facendo Sardelli può provocare due reazioni contrapposte: da un lato la perplessità e la considerazione sull'opportunità di scrivere ai nostri giorni in questo modo, dall'altro un'oggettiva considerazione sulla qualità e piacevolezza di quanto composto, considerandolo per quello che probabilmente è: un “atto d'amore” per un autore del quale Sardelli si considera allievo ed al quale sta dedicando la sua vita con lo studio, l'esecuzione e la catalogazione dell'opera omnia.

Lasciando pertanto la libertà di schierarsi in una delle due posizioni, la prima considerazione che emerge all'ascolto è che si tratta di ottima musica splendidamente eseguita. Sardelli ha uno stile inconfondibile nel gestire il linguaggio barocco utilizzando accentuati chiaroscuri ed una continua tensione che si rivelano ideali per esprimere gli “affetti” di volta in volta presenti nelle partiture, il tutto con una precisione e cura dei particolari che riflettono la sua visione estetica e che ritroviamo anche nei suoi dipinti, altro ambito nel quale si rivela in possesso di doti fuori dal comune (fra l'altro la copertina del CD utilizza un suo autoritratto molto bello e particolare).

Come prima accennato e come si potrà dedurre dalla scheda del CD in coda, le composizioni sono varie ed articolate. Apre il CD “Domine ad adjuvandum me” per soprano, archi e continuo, la composizione -  lo confessiamo - che preferiamo fra tutte, nella quale emerge la splendida voce di Roberta Mameli perfettamente a suo agio con una scrittura sempre impegnativa, sia nelle sezioni espressive, sia nelle agilità dell'”Amen” conclusivo.

Lo strumento espressivo “principe” del barocco, l'oboe, è degnamente rappresentato con un Concerto il sol minore nel quale può mettersi in evidenza Paolo Pollastri. Inconfondibilmente “veneziano” e di grande suggestione il secondo movimento, con il dialogo rarefatto fra il solista ed il continuo. Anche il violino, con l'ottimo Anton Martynov, così come il caldo timbro del violoncello di Vittorio Ceccanti, sono presenti in questo florilegio con un concerto ognuno.

Omaggio all'Adagio dell'inverno delle “Quattro stagioni” appare il largo del Concerto per archi in la, con il pizzicato degli archi che sostengono le fioriture del violino; e non potevano mancare tre fughe per archi e continuo, altra forma fondamentale del barocco. Il CD si chiude con alcuni brani per clavicembalo solo (in evidenza la bravura di Giulia Nuti) tratti da una suite:  sono l'unica deroga al chiaro omaggio vivaldiano rifacendosi alle tipiche suites del barocco francese ed alla consuetudine di dare titoli descrittivi ai brani.

Questi i brani eseguiti e le impressioni che hanno provocato. “Falso d'autore”? Banale imitazione? Per chi continuasse ancora a dibattersi nel dubbio iniziale su quale posizione prendere esprimiamo un nostro modesto parere: in un mondo nel quale una dichiarazione d'amore si può scrivere con un “tvb” su un sms oppure usare lo stile di Petrarca o Shakespeare, noi ammiriamo chi è ancora in grado di usare un linguaggio che contenga competenza, poesia e raffinatezza, non certo per rifiutare  il presente ma semplicemente per non dimenticare quanto di “bello” è stato concepito nel passato e per garantirci un futuro nel quale “il bello” sia ancora un valore fondamentale.

Pubblicato in: 
GN8 Anno VI 24 dicembre 2013
Scheda
Titolo completo: 

FEDERICO MARIA SARDELLI
Baroque concertos/Psalm/Chamber Music

Roberta Mameli - Paolo Pollastri
Anton Martynov - Vittorio Ceccanti
Giulia Nuti
MODO ANTIQUO
Federico Maria Sardelli, direttore

−    Domine ad adjuvandum me (2013)
Salmo 69 per soprano, archi e c.
−    Concerto in sol minore per oboe, archi e c. (2013)
−    Concerto in si minore per violino, archi e c. (2011)
−    Concerto in sol minore per violoncello, archi e c. (2008)
−    Concerto in la per archi e c. (2008)
−    Fuga del sepolcro a 4 in la minore (2011) per archi e c.
−    Fuga Postale a 4 in sol (2007) per archi e c.
−    Fuga Arguta a 4 in sib (2012) per archi e c.
−    Suite per clavicembalo (estratto) (2013)
La lunatique
L'Étonnement
Tambourin I e II

CD Brilliant 94749