Modigliani. I passages da flâneur*

Articolo di: 
Teo Orlando
Modigliani. Femme aux Macarons

La mostra Amedeo Modigliani, dal titolo Immagini di una vita e corredata da un prezioso catalogo, viene ospitata fino al prossimo 11 gennaio 2009 nelle Scuderie Aldobrandini di Frascati.

La rassegna ha un eccezionale valore documentario, perché per la prima volta in Italia mette a disposizione di un vasto pubblico un ricco e diversificato materiale, che illustra la biografia del grande artista italiano scomparso tragicamente a Parigi a soli 35 anni, in un gelido gennaio del 1920. Lettere, fotografie, disegni, schizzi, abbozzi, tutti provenienti dall’archivio oggi curato da Christian Parisot e in corso di trasferimento da Parigi a Roma.

L’archivio fu creato originariamente dalla figlia del pittore, Jeanne, che aveva lo stesso nome della madre, Jeanne Hébuterne, una ragazza della buona borghesia parigina con cui l’artista ebbe una tormentata relazione, disapprovata dalla famiglia di lei, bigotta e conservatrice, che diffidava di quello che considerava un vizioso bohémien, per giunta ebreo. I destini dei due amanti si avviarono contemporaneamente verso l’abisso: solo ventiquattro ore dopo la morte di Modigliani, corroso dalla tubercolosi, Jeanne, distrutta dal dolore, si suicidò benché fosse incinta del loro secondo figlio.  Nancy di Fabrizio De André, traduttore di Leonard Cohen, direbbe: “Cercò dal terzo piano la sua serenità”, come in un verso bellissimo e terribile.

Solo nel 1930 venne sepolta accanto al suo Amedeo, nel cimitero parigino del Père Lachaise, dove un’unica pietra tombale racchiude entrambi i sepolcri. Destino cimiteriale simile a quello di altri due celeberrimi amanti, Abelardo ed Eloisa, anche loro tumulati in un unico cenotafio nel medesimo camposanto “monumentale” della capitale francese. Commentiamo così con i celebri versi di John Donne: “so wee shall be one, and one anothers All” (Così saremo  uno, e l’un per l’altro tutto).

Il pezzo forte della mostra è costituito da un’opera dipinta nel 1917, La femme aux macarons, finora mai esposta in Italia. Si tratta di un dipinto che esprime una poetica tipica del Modigliani parigino, influenzato dalle poliedriche correnti artistiche che dominavano la capitale francese.

Dopo l’apprendistato artistico a Livorno e Firenze, nel 1906, Modigliani approda infatti a Parigi, la città che era appena stata nominata la “capitale del XIX secolo”, come ebbe a dire Walter Benjamin, ebreo come Modigliani e anche lui vissuto a Parigi, ma da esule coatto sotto la minaccia della barbarie nazista. A Parigi l’artista livornese interagisce con i fermenti della modernità e dell’avanguardia artistica: dall’impressionismo al surrealismo fino ai prodromi di esperienze più radicali che dopo qualche decennio genereranno il cubismo, il futurismo, il surrealismo e il movimento dada. Su di lui esercitano un forte influsso artisti come Henri de Toulouse-Lautrec e Paul Cézanne, ma ben presto Modigliani elabora uno stile originale che non è assimilabile a quello di nessun altro artista.

Frequentando intellettuali e artisti, ballerine e signore, il Teatro dell’Opera e gli alberghi a basso costo, stringe amicizia con Picasso e Matisse, Max Jacob e Brancusi, dividendo con loro il cibo e le conversazioni, l’amore e l’assenzio, le passeggiate da flâneur * (nelle quali amava recitare versi, da Dante a Les Chants de Maldoror di Lautréamont, libro di cui portava sempre con sé una copia), e la frequentazione dei famosi passages ( cfr. I "passages" di Parigi di Walter Benjamin,  Einaudi: qui si intende il percorso di un'epoca, il XIX secolo in questo caso, NdR).

Un altro elemento rilevante della mostra è costituito da una serie di elaborazioni fotografiche ad opera di Anna Marceddu, che illustrano le vicende biografiche di Modigliani: le sue peregrinazioni, dalla Sardegna alla Toscana, da Venezia a Parigi, sono scandite da immagini che ci fanno rivivere le emozioni che il grande pittore trasferiva nelle sue opere più rilevanti. Dai quadri di soggetto femminile con gli affilatissimi profili (nei quali le donne ritratte subivano una vera e propria “spoliazione dell’anima”, come dichiararono molti di coloro che posarono per lui), alle sculture che rivelano una doppia influenza: quella dell’arte africana e orientale (da lui probabilmente ammirata nel Musée de l'Homme a Parigi), e quella dell’arte gotica, che studiò da giovane viaggiando per l’Italia del Nord.

Di grande valore spettacolare è poi la cartolina stroboscopica che il pittore spedì da Frascati nel 1902 all’amico Manlio Martinella: vi si trova una duplice indicazione autografa, in italiano e in ebraico, nella quale allude alla degustazione del vino locale: “fresco Frascati, vedo doppio”.

Infine, va sottolineato che il curatore della mostra, Massimo Riposati, ha invitato quattro artisti italiani, Baldo Diodato, Renato Mambor, Luca Maria Patella e Vettor Pisani, a realizzare un Omaggio a Modigliani. Si può dire che le loro opere inedite costituiscano quasi una “mostra nella mostra” e, benché ispirate ad alcuni stilemi del Maestro livornese, portano su di esse le peculiarità e le specificità di ognuno dei quattro pittori, riuscendo a conferire una fisionomia originale ai propri quadri, sempre conservando un continuo riferimento alle opere del grande artista toscano.

* Per flâneur si intende un gentiluomo che vagabonda per la città senza una meta vera e propria, come alla ricerca di un'ispirazione, per percepire in profondità ed emotivamente la città ed acquisirne il senso.  Baudelaire ha coniato il termine pensando ad una nuova figura d'artista legato al tessuto urbano della città, in particolare della Parigi del XIX secolo. Benjamin diede una definizione concettuale al flâneur nel libro sovracitato nell'articolo, sperimentandone lui stesso le passeggiate. Note a cura di Livia Bidoli

Pubblicato in: 
GN4/ 18 dicembre 2008 1° gennaio 2009
Scheda
Autore: 
Amedeo Modigliani
Titolo completo: 

Immagini di una vita. Omaggio ad Amedeo Modigliani
Dall'8 novembre 2008 all'11 gennaio 2009
Frascati – Scuderie Aldobrandini
Catalogo Modigliani. Immagini di una vita
Prefazione di Claudio Strinati
Testi di Christian Parisot e Valdimir Goriainov
Postfazione di Massimo Riposati
Edizioni Carte Segrete

Anno: 
2008
Voto: 
7.5