Nothomb. Un amore insopportabile

Articolo di: 
Livia Bidoli
Nothomb

Ci si innamora di persone che non si sopportano, di persone che rappresentano un pericolo insostenibile. Né di Eva né di Adamo, Amélie Nothomb

I libri di Amélie si divorano oppure non si leggono affatto. È talmente coinvolgente, per chi la ama, da far procedere la lettura fino al termine in poche ore, e aggiungendone altre derivate, come in questo caso.

La storia si svolge in Giappone, dove Nothomb ha trascorso parte della sua infanzia e alla quale è rimasta profondamente legata. A Tokyo, grazie a delle lezioni di francese, conosce Rinri, che diventa il suo fidanzato, o meglio, il suo diletto, il suo koi in giapponese. Con lui le giornate procedono piacevolmente: tutto al contrario di ciò che potrebbe accadere con un vero innamorato, come afferma la scrittrice: “Ci si innamora di persone che non si sopportano, di persone che rappresentano un pericolo insostenibile.”

Questo è il passaggio più interessante del libro perché, aldi là delle divertenti avventure tra Rinri e Amélie che non vuole sposarlo, è qui che si riscontra una vera riflessione sulla natura dell’amore. E continua: “Schopenhauer vede nell’amore un trucco dell’istinto di procreazione: non riesco a spiegare l’orrore che mi ispira questa teoria. Nell’amore io vedo un trucco del mio istinto per non assassinare l’altro.” La tesi del filosofo è tratta da Metafisica dell’amore sessuale, aggiunta nel 1844 all’opera magna Il mondo come volontà e rappresentazione (1819).

Nothomb spiega molto sagacemente come mai non sussiste un rapporto di odio con una persona che non si ama, semplicemente perché si tratta di un rapporto la cui natura è solo e semplicemente piacevole. Oltre all’ironia sottostante ad una delucidazione simile, vi è quella relativa al mancato omicidio per amore. È qui l’idea nuova, seppur travasata da Schopenhauer, che invece si interessa soprattutto di come ben scelgano con cognizione gli esseri umani, senza dare il minimo adito di chiarimento, e come mai scelgano così spesso prede da cui sono rifiutati con ripugnanza, talvolta assoluta e rancorosa. Casi in cui purtroppo l’omicidio non è affatto evitato, soprattutto se il cacciatore appartiene al sesso maschile.

Concludiamo allora con le stesse parole di Amélie invitando a riflettere: “Quando sento il bisogno di uccidere una determinata persona, un meccanismo misterioso – un riflesso immunitario? Una fantasia di innocenza? La paura di finire in galera? – fa sì che io mi cristallizzi intorno a quella persona. Ed è per questo che a quanto ne so non ho ancora omicidi al mio attivo.” Io sono assolutamente d’accordo.

Nota. Tutte le citazioni provengono da pagina 50 del libro.

Pubblicato in: 
GN1/ 3-17 novembre 2008
Scheda
Autore: 
Amélie Nothomb
Titolo completo: 

Né di Eva né di Adamo
Voland, 2008, pp. 160 € 13
Titolo orginale
Ni d'Eve ni d'Adam

Anno: 
2008
Voto: 
6.5