Novità Naxos. Skrjabin e Rimskij-Korsakov. Armonie russe e capriccio spagnolo

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Skrjabin

La pregiata etichetta Naxos pubblica due dischi quasi complementari, appartenenti entrambi alla grande tradizione pianistica e sinfonica russa del secondo Ottocento: si tratta di una selezione di sonate e pezzi brevi di Aleksandr Skrjabin e di alcune celebri composizioni di Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov, esponente di punta del cosiddetto "Gruppo dei Cinque".

Aleksandr Skrjabin

Decidere di effettuare una registrazione monografica, contenente cioè brani di un solo autore, è generalmente rischioso. È difficile in questi casi riuscire a fornire in un solo CD una visione ampia delle caratteristiche dell'autore scelto. Al tempo stesso è importante evitare la discontinuità e cercare di evidenziare il processo evolutivo nel linguaggio formale ed armonico del compositore.

Nel CD Naxos dedicato ad Aleksandr Skrjabin con Alexander Ghindin al pianoforte questi problemi vengono tutti brillantemente superati. Leggendo l'ordine dei brani appare chiaro il percorso scelto: una serie di composizioni brevi, i poemi op. 32, 44, 63, 69 e 71, i Pezzi op. 45, 51 e 59, e tre sonate: la Prima, la Quarta, l'Ottava. I pezzi brevi sono disposti in ordine cronologico inframmezzando e concludendo con le sonate in ordine di composizione. L'effetto sull'ascoltatore di questa disposizione è ammaliante.

Se i pezzi brevi costituiscono delle miniature nelle quali emergono tutte le caratteristiche del linguaggio musicale di Skrjabin, ascoltando le sonate si acquista consapevolezza di come le stesse idee siano  ampliate e sviluppate raggiungendo livelli straordinari per bellezza e difficoltà. Nel panorama della musica che ha scavalcato il confine fra il secolo XIX e XX, Skrjabin, insieme a Sergej Prokof'ev, è l'autore che ha ridato dignità alla forma della sonata per pianoforte. Anche la scelta di Ghindin di inserire la prima, la quarta e l'ottava sonata non è casuale.

Se nella prima è ancora presente una ripartizione in quattro tempi, già nella quarta si passa a una riduzione a due per arrivare al movimento unico dell'ottava, coerentemente al desiderio di creare un unico flusso musicale già sperimentato a partire dalla quinta sonata. I Poemi op. 71 che precedono l'ottava sonata che conclude il CD, scritti nel 1914, sono fra le ultime composizioni dell'autore, morto l'anno successivo, e quindi inquietanti e commoventi nella loro essenzialità e rarefazione. Queste riflessioni scaturiscono dall'ascolto integrale del CD e soprattutto dall'interpretazione che Ghindin offre. Ricordare le affermazioni del pianista nei più importanti concorsi internazionali (Čajkovskij, Regina Elisabetta, Cleveland...) è superfluo.

Quello che è doveroso sottolineare è come le sue straordinarie doti tecniche consentano di creare quella magica simbiosi fra ascoltatore e musica che non percepisce le difficoltà tecniche né si stupisce per funambolismi astratti. Gode solo della bellezza della musica inebriandosi nelle oscillazioni ritmiche e nelle armonie imprevedibili di Skrjabin. L'ascolto della quarta sonata o dell'ultimo movimento della prima, una marcia funebre scritta ad appena 21 anni ma che contiene l'angoscia di un mondo che sta cambiando, giustificherebbe da solo  l'acquisto del CD. Un monografico di Skrjabin che non dovrebbe mancare nella discoteca degli appassionati.

Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov

Seattle Symphony e Gerard Schwarz: un tipico caso di totale identificazione dell'orchestra con il proprio direttore, così come avveniva con i Berliner con Herbert von Karajan o con il Concertgebouw  con Bernard Haitink. Simbiosi che proprio nel 2011, dopo più di vent'anni di direzione, è destinata a concludersi, per lo meno nella forma attuale, prevedendo il futuro contratto un mantenimento del rapporto più saltuario.

Questo CD Naxos testimonia egregiamente e conferma il livello al quale Schwarz ha saputo portare l'orchestra che, sotto la sua direzione, assecondando docilmente le sue intenzioni, ha eseguito con grande omogeneità qualsiasi brano del grande repertorio sinfonico. In questo caso l'autore sembra scelto volutamente per esaltare le potenzialità espressive dell'orchestra.

Non casuale l'unione di alcune pagine, prima fra tutte il celebre Capriccio Spagnolo, insieme ad altre nella quale esplode con tutta l'opulenza e magniloquenza il linguaggio musicale russo, ricco di temi trascinanti, dinamiche esasperate, travolgenti cavalcate ritmiche. A fronte di un buon apprezzamento da parte del pubblico sin dalla prima esecuzione, il Capriccio Spagnolo fu subito visto dalla critica come un falso d'autore, non conoscendo Rimskij-Korsakov la Spagna come Salgari la Malesia.

In questa lettura di Schwarz sono comunque esaltati i colori e le atmosfere che in ogni caso il Capriccio suggerisce, cercando di non far prevalere la componente russa che inequivocabilmente aleggia nella composizione. Negli altri brani invece possono invece essere lasciati liberamente scorrere temi e suggestioni assolutamente inconfondibili. A nostro parere il risultato migliore è ottenuto nella Grande Pasqua Russa, il brano più famoso e conosciuto ma proprio per questo il più rischioso. In questo caso la precisione millimetrica dell'orchestra e le dinamiche che riesce ad ottenere sono sfruttate al massimo con risultati davvero straordinari, facendo rimpiangere l'impossibilità di ascoltare dal vivo una simile esecuzione.

Pubblicato in: 
GN1 Anno IV 7 novembre 2011
Scheda
Titolo completo: 

Alexander Scriabin: Sonate per pianoforte n. 1, 4, 8 – Poemi
Alexander Ghindin, pianoforte
CD Naxos 8.572440

Nikolay Rimsky-Korsakov: Capriccio Spagnolo; Ouverture dalla Notte di Maggio; Ouverture dalla Fidanzata dello Zar; Ouverture su Temi Russi op.28; Ouverture da Ivan il terribile; Dubinushka op.62; La grande Pasqua Russa op.36
Seattle Symphony, Gerard Schwarz
CD Naxos 8.572788 – Disco del mese ottobre 2011