Rossini. Giovani in viaggio per Reims

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Il viaggio a Reims

Il Viaggio a Reims, ossia L’albergo del Giglio d’Oro, dramma giocoso in un atto di Gioachino Rossini, fu rappresentato per la prima volta a Parigi il 19 giugno del 1825 al Théatre Italien in occasione dell’incoronazione di Carlo X con grande successo di pubblico e critica, in cui spiccavano Stendhal e Castil-Blaze.

 A Jesi al Teatro Pergolesi, è stata accolta con successo l’esecuzione di quest'opera rossiniana, oggi poco rappresentata, con gli allievi dell’Accademia Rossiniana del Rossini Opera Festival, ed è la prima volta che uno spettacolo del ROF viene rappresentato, dopo Pesaro, in un teatro delle Marche.

La partitura fu in seguito ritirata da Rossini, perché la riteneva troppo legata ad una occasione particolare, cosa però che non gli impedì di utilizzare alcuni pezzi per rielaborarli per la composizione de Le Comte Ory, un vaudeville su libretto di Scribe (1828).

La partitura originale, a parte i pezzi rielaborati, scomparve e fu data per persa o distrutta dallo stesso Rossini, finché non riapparve, recentemente, tra i fondi non catalogati della biblioteca di S. Cecilia a Roma. La prima rappresentazione moderna è avvenuta a Pesaro il 18 agosto del 1984 sotto la direzione di Claudio Abbado.

Il libretto di Luigi Balocchi situa l’improbabile situazione drammatica in un albergo della stazione termale di Plombières dove, in occasione dell’incoronazione di Carlo X a Reims, sono confluiti da diversi paesi d’Europa i personaggi della vicenda.

In rappresentanza dell’Italia spicca Corinna, celebre improvvisatrice romana, perché il personaggio fu ispirato dal romanzo di Madame de Stael Corinne ou l’Italie, di cui quest’anno cade il bicentenario della prima traduzione italiana.

Corinna è un personaggio autobiografico di poetessa indipendente e nel libro sono analizzati la situazione politica e i costumi e ammirati i paesaggi e la cultura italiani, per questa ragione venne considerato poi in Italia una sorta di simbolo letterario dal Risorgimento.

Rossini approfittò della presenza dei migliori cantanti dell’epoca e delle risorse messe a sua disposizione, creando un’analisi divertita e ironica delle strutture musicali che fin qui aveva adoperato nell’opera seria e in quella buffa. Il musicista aveva sempre sostenuto che la musica non era di per sé giocosa o seria, ma era la situazione a determinarne il carattere e qui, avendone l’occasione, gioca creando una sorta di “metaopera”.

La musica è di grande livello qualitativo per l’invenzione compositiva e melodica: l’aria di Madama Cortese, l’albergatrice, evoca le grandi e idilliache arie di entrata della “prima donna”, come quella di Elena nella Donna del lago ma, calata in una situazione prosaica, fa sorridere. Come anche l’aria della Contessa di Folleville, all’annuncio della perdita del bagaglio, è da opera seria (nello stile della celebre Deh ho perduto l’amato bene) e quando vede apparire il cappellino superstite e si lancia in un giubilo pirotecnico (sempre del genere affine Deh al fin ti ritrovai).

L’uso insolito del flauto, come strumento obbligato nell’aria, nello stile eroico dell’opera seria, e per il basso, Lord Sidney, che dichiara il suo amore per Corinna, è un commento ironico, quasi un Cupido saettante e beffardo che gli svolazza intorno. Straordinario è il prodigioso Gran Pezzo Concertato a 14 voci, in cui i personaggi, non potendo andare a Reims decidono di partire per Parigi allo scopo di partecipare agli ulteriori festeggiamenti per l’incoronazione di Carlo X.

L’esecuzione vista a Jesi realizzata da giovani è stata godibilissima, le scene essenziali ma adatte allo scopo di Emilio Sagi, che ha curato anche la regia, hanno dimostrato una volta di più che una buona idea può essere più efficace di molti soldi impiegati in complicate costruzioni sceniche. La ripresa della regia curata da Elisabetta Courir, regista collaboratrice, è stata divertente e curata nei dettagli, appropriati e ironici anche i costumi di Pepa Ojanguren. Denis Vlasenko ha ben diretto l’Orchestra Filarmonica Marchigiana Form, mettendo in luce tutti i pregi di questa splendida partitura.

I cantanti, a parte, Sergey Romanovskiy e Salvatore Grigoli, provenivano tutti, come già detto, dall’Accademia Rossiniana e hanno affrontato le notevoli difficoltà della partitura, che ricordiamo fu confezionata su misura per le migliori voci dell’epoca, formando un complesso vocalmente abbastanza omogeneo e teatralmente molto affiatato. Cristina Obregòn si è distinta per la precisione tecnica, l’espressività e la bellezza della voce nel ruolo di Corinna, che all’epoca di Rossini fu ricoperto da Giuditta Pasta.    

Il comune di Jesi, unica città non capoluogo però sede di un teatro di tradizione, ha creato la Fondazione Pergolesi-Spontini cui ha affidato la gestione del Festival omonimo e del teatro che, nonostante tutte le difficoltà economiche dovute ai tagli al fondo dello spettacolo riesce, grazie ad un’accorta ed intelligente gestione, ad avere anche una valida stagione operistica.

La vivacità culturale di questa città è anche testimoniata dall’esistenza di una stagione di concerti con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e da una stagione teatrale, sempre ospitati nel Teatro Pergolesi, ed il tutto seguito da una cittadinanza attenta ed interessata.

Su questa realtà culturale, testimonianza tangibile dello storico e ricco policentrismo culturale dell’Italia, si abbatterà l’ennesimo taglio indiscriminato e non giustificato da discutibili priorità economiche. La totale miopia e la contraddizione palese di un governo che pur proclamando a gran voce il federalismo, concentra su due uniche città Roma e Milano le poche risorse superstiti, instaurerà, di fatto, un granitico centralismo che passerà come un rullo compressore sulle preziose realtà culturali locali.

Pubblicato in: 
GN2/ 18 novembre 2 dicembre 2008
Scheda
Autore: 
Gioachino Rossini
Titolo completo: 

Il viaggio a Reims ossia l’Albergo del Giglio d’Oro
Cantata scenica su libretto di Luigi Balocchi
Musica di Gioachino Rossini
Teatro Pergolesi di Jesi (AN) dal 21 al 23 novembre 2008
FORM - Orchestra Filarmonica Marchigiana in coproduzione con Teatri S.p.A. di Treviso e Accademia Rossiniana del Rossini Opera Festival 2008
Maestro concertatore e direttore Denis Vlasenko
Regia e scene Emilio Sagi; regista collaboratore, Elisabetta Courir; costumi, Pepa Ojanguren.
Personaggi e Interpreti: Corinna, Cristina Obregòn; Contessa di Folleville, Rinnat Moriah; Madama Cortese, Michela Antenucci

Anno: 
2008