Santa Cecilia. Il fascino misterico di Re Ruggero

Articolo di: 
Livia Bidoli
Re Ruggero

L'Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha inaugurato la stagione sinfonica con Re Ruggero di Karol Szymanowski, rara rappresentazione anche in tempi moderni del capolavoro lirico del compositore polacco. In prima eseuzione romana ed in co-produzione con Roma Europa Festival ed in collaborazione con Adam Mickiewicz Institute Polska Music e con il Patrocinio dell’Ambasciata di Polonia a Roma, Król Roger (in originale polacco) si presenta con una perrformance in progress dei MASBEDO sul palco mentre a dirigere l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia Sir Antonio Pappano nei tre giorni di programmazione, dal 5 al 9 ottobre, insieme al Coro e Voci Bianche dell' Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti dal Maestro Ciro Visco.

La prima di Re Ruggero fu a Varsavia il 19 giugno 1926, dopo sei anni di gestazione, dal 1918 al 1924,  e due di attesa per il debutto, e la prima in Italia proprio nella Palermo del vero re, vivi issuto tra 1095 e 1194, fondando il primo Parlamento siciliano e creando prosperità artistica, la Cappella Palatina del Palazzo dei Normanni nella capitale dell'allora Regno unificato delle Due Sicilie, è su suo sprone, ed è da questa che prende spunto il “logo” per presentare l'opera, un re leone, ed i mosaici che gli stessi MASBEDO (Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni) dipingono sul corpo del performer serbo Vladimir Akeksic. Dal leone rampante sulla gola del performer che rappresenta chiaramente Re Ruggero all'immagine di Cristo Pantocratore e benedicente, ci si muove verso universi bianchi ed in un acquario che modifica e sfilaccia le forme, come l'identità del Re, che si confronta con un pericolo mai presagito: l'annuncio di un nuovo Dio nella cattedrale bizantina che accoglie Diacono, Diaconessa, lui, la Regina Roxana ed un folto stuolo di fedeli. La prima scena è ereticamente blasfema dalla parte di questo ignoto Pastore che si presenta come un nuovo profeta; dall'altra, il Coro e Voci Bianche che lo condannano e chiedono al re di togliergli la vita per l'atto esecrando.

Il Coro e Voci Bianche guidato con sicurezza dal Maestro Ciro Visco è retto ai due lati dalle presenze dell'Arcivescovo, ormai notorio basso Marco Spotti e dalla mezzosoprano olandese Helena Rasker nella parte di Badessa con intensità equanime e grande gioco di intesa. La loro postazione, sopra la navata sinistra rispetto al pubblico mentre sul lato opposto si trova appunto il Pastore, evidenzia la contrapposizione sia scenica sia sonora. Inoltre il Pastore ha la voce suadente ed insinuante del tenore lituano Edgaras Montvidas, quasi serpentesca, nel suo fluttuare dall'alto come un Verbo dell'aldilà. Ed in effetti il mondo dionisiaco cui egli dà voce proviene proprio da quei culti misterici che Euripide enuncia ne Le Baccanti, ripreso da Henze in The Bassarids nel 1966, e dalla traduzione dal russo di Tadeusz Zelinski da parte del Nostro, che però ne modifica assetto e senso, nonchè trama e finale. Quel che rimane è l'insondabilità del messaggio portatore di desiderio, in senso nietzschiano, propriamente il dionisiaco contrapposto all'apollinea chiarezza e luce che sarà evocata come salvezza dal re alla fine di questo dramma lirico di estrema fascinazione.

Le voci che ascoltiamo sono simboli di regni, quello decadente di Re Ruggero – una volta prospero -; di amore e seduzione, sia Lady Roxana sia il Pastore si trovano in questa parte che infatti li vede l'uno di fronte all'altro fissarsi lungamente in una sorta di incantamento reciproco. La ragione sarà Edrisi, il consigliere arabo di Re Ruggero che cerca di moderarlo negli eccessi, e che lo porterà a riflettere su una condizione cangiante a forza nel diramarsi psicoanalitico del personaggio. Il potente baritono polacco Lukasz Golinski evoca lamnetosamente questa stasi che però riuscirà a governare grazie ad Edrisi, il tenore Kurt Azesberger sicuro e di lungo corso che ha interpretato Mime in Das Rheingold a Santa Cecilia con Kirill Petrenko di recente: lui resterà vicino al re fino alla fine, moderando le sue decisioni e supportandolo durante l'abbandono dell'amata Roxana. La bionda e dalla voce conturbante soprano australiana Lauren Fagan interpreta con estrema brillantezza Roxana, che nel secondo atto canta l'aria “Dormite, sogni sanguinosi di Re Ruggero” e che ammalia con il sibilo solo della voce da lontano, uno spazio infinito, la lontananza tra lei ed il re.

I tre atti che compongono il Re Ruggero sono apoteosi che detengono le redini della trama: la cattedrale; il palazzo e per ultimo un antico teatro greco in rovina, che ci rivela quanto il rutilante potere di Dioniso/Pastore sia invincibile tranne che per Ruggero, che sceglierà di non cedere alle “illusioni” misteriche, alle orgie paniche, abbracciando e inneggiando al sole. Il “canto meraviglioso” di Roxana che chiama Ruggero con lei ed il Pastore è quindi un ode che trasporta altrove, in un altro regno, in un sincretismo panico che si regge sulla mitologia quanto sull'universo cristiano ed a nulla varrà il disgregarsi della statua come del potere; come il cancellare le immagini sacre: quello di cui è intriso il re deve evolvere, sebbene in lamento e sofferenza, come la sua ode al Sole.

Una performance applauditissima e meritevolissima da parte di Sir Pappano e della sua Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia – che ha presentato l'opera due anni fa alla Royal Opera House in forma scenica e di cui è in vendita il DVD -: tutti i colori, anche i pianissimo, le evoluzioni appena accennate, sono stati timbricamente esaltati da ogni parte dell'Orchestra, che sincronicamente con Coro e Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Ciro Visco, hanno aperto la stagione con un capolavoro straordinario.

Pubblicato in: 
GN48 Anno IX 13 ottobre 2017
Scheda
Titolo completo: 

Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Inaugurazione della stagione sinfonica 2017-2018
Karol Szymanowski Re Ruggero
opera in forma di concerto con proiezioni video live dei MASBEDO

Prima esecuzione a Roma

il concerto del 5 ottobre è trasmesso in diretta su Rai RadioTre
In co-produzione con Romaeuropa Festival
In collaborazione con Adam Mickiewicz Institute Polska Music e con il Patrocinio dell’Ambasciata di Polonia a Roma

Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
giovedì 5 ottobre ore 19.30 – sabato 7 ore 18 – lunedì 9 ore 20.30

Orchestra, Coro e Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano
direttore
Masbedo regia in presa diretta e proiezioni video
Mariano Furlani drammaturgia visiva 
Lukasz Golinski baritono (Re Ruggero II di Sicilia)
Lauren Fagan soprano (Roxana, regina di Sicilia e moglie di Ruggero)
Edgaras Montvidas tenore (Il pastore)
Marco Spotti basso (Arcivescovo)
Helena Rasker mezzosoprano (Badessa)
Kurt Azesberger tenore (Edrisi, Consigliere di Ruggero)
Ciro Visco maestro del coro

Biglietti da 19 a 52 Euro

I biglietti possono essere acquistati anche presso:
Botteghino Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro De Coubertin Infoline: tel. 068082058
Prevendita telefonica con carta di credito:
Call Center TicketOne Tel. 892.101