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Stradivarius. Il mistero e la poesia di Mengozzi
Mistero e poesia: un CD di musica “del nostro tempo”, composta ed eseguita al pianoforte dall'autore, Fabio Mengozzi, classe 1980, realizzato dall'etichetta Stradivarius e distribuito da Milano Dischi.
Per prassi consolidata le righe introduttive di qualsiasi recensione devono contenere le informazioni essenziali di quanto preso in considerazione, sia per inquadrare storicamente l'espressione artistica ed anche per incuriosire il lettore stimolando il desiderio di proseguire nella lettura.
Per quanto riguarda questo interessante CD confessiamo che abbiamo avuto qualche tentennamento nel trovare una sintesi efficace. Sintesi che, in questo caso, diciamolo subito, deve impedire qualsiasi pregiudizio negativo, ma deve indurre il lettore a scoprire un prodotto interessante e ben realizzato.
La definizione “musica del nostro tempo” mi rendo conto potrebbe creare qualche perplessità e prevenzione, ma la scelta è obbligata perché in effetti si tratta di musica composta “nel” nostro tempo e se, come spesso accade, si associa a questa definizione l'idea di una musica poco comprensibile ed ai limiti della sgradevolezza, non è certo colpa di autori come Mengozzi che si approcciano invece alla composizione con parametri che prendono in considerazione altri aspetti estetici e formali e, perché no, considerano anche la piacevolezza elemento importante nella costruzione musicale.
Mi rendo conto di addentrarmi in un terreno minato: non sono certo il primo a cercare di inquadrare e definire in che modo si debba classificare la musica del nostro tempo e fino a che punto un'apparente e spesso reale difficoltà di comprensione corrisponda ad un'adeguata profondità intellettuale. Altri studiosi e recensori molto più qualificati di me, primo su tutti Alex Ross, hanno affrontato la questione sulla validità del sillogismo musica del nostro tempo → musica complessa → poco comprensibile → sgradevole → per “addetti ai lavori”.
La musica di Mengozzi è del nostro tempo, non è apparentemente molto complessa, è comprensibile, piacevole ed è per addetti ai lavori nella misura in cui deve essere eseguita da pianisti dotati di un'impostazione tecnica adeguata, come dimostra di avere l'autore, per calibrare al meglio il suono assecondando la scrittura, sempre lieve ed intima e priva di sterili manifestazioni di virtuosismo fine a sé stesso.
Si capirà da queste righe che questo CD mi è piaciuto molto e credo meriti di essere ascoltato ed apprezzato. Per quanto possa contare il mio giudizio, ritengo che la valutazione debba essere oggettivamente questa per chiunque. Leggendo le note illustrative ma anche semplicemente i titoli dei brani – diciotto brevi tracce, tranne la prima, una sorta di più lunga introduzione – apparirà chiaro che l'autore lascia all'ascoltatore la libertà di avere diversi livelli di valutazione e comprensione. Potranno suscitare interesse per qualcuno le implicazioni numerologiche nella struttura compositiva o per altri i riferimenti più simbolici ed esoterici. In ogni caso rimane una musica piacevole e mai banale, ed è questo che riteniamo sia importante anche per una musica “del nostro tempo”. La competenza è fondamentale nel creatore dell'opera d'arte. “Non c'è arte senza scienza”, come dicevano gli antichi ed abbiamo già scritto su queste pagine, ma questo non vuol dire che si debba in qualche modo ingannare l'ascoltatore il quale, intimidito perchè meno competente, non ha il coraggio di dire che non apprezza quello che ascolta semplicemente perché è sgradevole, temendo di “non capire” e risultare inadeguato ad esprimere un giudizio personale.
L'onestà intellettuale e la competenza di Mengozzi fanno escludere la possibilità di cadere in simili trabocchetti. Questo CD, come altri, ma non molti, dimostra come anche la “musica del nostro tempo” possa ancora trasmettere armonia e positività se a monte c'è una competenza adeguata ed un reale desiderio di essere in qualche modo utili affinchè il nostro mondo riesca ad intravedere raggi di luce nell'oscurità mentale, sociale e culturale nel quale si sta addentrando. Musica, mistero forse, ma c'è anche poesia, e questo ci conforta.