teatro

  • L'Elisir d'amore
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Il Teatro Dell’Opera di Roma saluta con grandi applausi il 2023 entrante con L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti dall'11 al 15 gennaio: un’interpretazione classica e divertente di Ruggero Cappuccio con le scene di Nicola Rubertelli e le luci strabilianti e fluo di Vinicio Cheli per cercare di far riscoprire al pubblico il compositore in questione. La direzione musicale è del Maestro Francesco Lanzillotta.

  • Don Chisciotte
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Al Teatro dell'Opera di Roma torna Don Chisciotte, il balletto di Marius Petipa su musiche di Ludwig Minkus nella versione di Laurent Hilaire, che ha ricostruito quella di Mikhail Baryshnikov creata per l'American Ballet Theatre, non senza creazioni originali a firma del direttore dello Bayerisches Staatsnballet, appunto Hilaire. Due cast internazionali che si daranno il cambio e balleranno anche con le étoiles nostrane, hanno attirato il pubblico dalla prima del 18 dicembre fino alla fine dell'anno, con l'ultima recita delle 18 il 31 dicembre 2022.

  • 1984 New European Ensemble
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Il Roma Europa Festival ha presentato una rilettura musicale e teatrale del capolavoro distopico di George Orwell, ovvero 1984, lo scorso 9 novembre al Parco della Musica Ennio Morricone nel Teatro Studio Gianni Borgna in Prima nazionale. A dirigere l'ensemble dei Paesi Bassi, il New European Ensemble, il compositore estone Mihkel Kerem, autore delle musiche dello spettacolo, che ricostruisce la narrazione orwelliana riportandola al nostro presente con l'apporto vocale e narrativo di Marco Quaglia, che l'ha ritradotta e narrata dal vivo. La regia è a cura di Emlyn Stam, che è anche violista dell'ensemble orchestrale. Inserti da video di Edward Snowden compendiano lo spettacolo.

  • Quartetto di Cremona. crediti Federico Priori
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    Il Quartetto di Cremona ha magnificamente concluso il ciclo dedicato a Franz Schubert (1797- 1828) con l’esecuzione del Quartetto in re minore D 810 “La Morte e la Fanciulla” e del Quintetto in do maggiore op. post. 163 D 956, ultima opera composta prima della morte del trentunenne compositore, a quest’ultimo brano ha partecipato il valente violoncellista Eckart Runge. Il concerto si è tenuto lo scorso 19 novembre nell'Aula Magna dell'Istituzione Universitaria dei Concerti.

  • Pagliacci
    Articolo di: 
    Roberto Begnini

    Canio trovò Nedda, un giorno, vagando a caso per le strade di un paese sconosciuto. Avvertì che la donna stava morendo di fame e disperazione, sicché, compiendo il suo dramma personale – o sedotto dalla sua ineffabile bellezza (non abbiamo gli elementi per saperlo) –, la nutrì, la inserì nella sua compagnia di clown e, solo dopo aver fatto passare del tempo, ne fece sua moglie. Nedda era giovane e bella, nella sua anima bramava la ricerca di un grande amore. Canio era vecchio e amava bere, nella sua anima stanca non c'era spazio per la speranza. Forse è stata la costante preoccupazione di Ruggero Leoncavallo – nell'affrontare il processo di gestazione dei Pagliacci, la sua breve e geniale opera – a far capire in modo permanente che l'artista è fondamentalmente un uomo. A Montevideo, in Uruguay, quest'edizione straordinaria con la regia di Florencia Sanguinetti e sul podio Martín García.

  • Giselle
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    In omaggio a Carla Fracci, la Giselle tradizionale, fascinosa e fantastica è riapprodata al Teatro Costanzi dal 21 al 27 ottobre con tre cast tra cui quello internazionale che abbiamo visto la sera del 27 ottobre scorso, con Natalia Osipova e Jacopo Tissi. Carla Fracci, che ha condotto il Corpo di Ballo del Teatro della Capitale dal 2000 al 2010, fece il suo debutto nel 1964 proprio con Giselle accanto a Henning Kronstam: celebri sono le sue performance in coppia con Rudolph Nureyev nel 1966 ne La Sylphide, passando per quella del 1972 di nuovo in Giselle con Vladimir Vassiliev, ne citiamo tre per tutte le innumerevoli altre. Carla Fracci definì Giselle "Il balletto romantico per eccellenza, con la sua malinconia per l'effimero" eppur delicato e ipnotico balletto.

  • Sogno (ma forse no) foto di insieme
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    Al Teatro Sergio Secci di Terni è andata in scena la prima esecuzione assoluta di Sogno (ma forse no), una nuova opera di Matteo D’Amico, con il libretto, tratto dalla commedia omonima di Luigi Pirandello, scritto collaborazione dal compositore insieme a Sandro Cappelletto. È stato l'evento conclusivo del Festival OperaInCanto 2022 l'esecuzione è stata affidata all’Ensemble In Canto, al soprano Elisa Cenni, al tenore Roberto Jachini Virgili e al mimo Graziano Sirci diretti dal bravo Fabio Maestri, mentre la messa in scena è stata curata da Denis Krief, regista, scenografo e costumista di chiara fama.

  • God Speed You! Black Emperor
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Il 3 ottobre scorso nell'insolito, e angusto, scenario chiamato Largo Venue (un intelligente e artistico riuso di capannoni industriali nella periferia di via Prenestina) sono tornati a esibirsi a Roma i Godspeed You! Black Emperor, formazione post rock canadese, guidata ormai da 28 anni dal carismatico Efrim Menuck, polistrumentista e, all'occasione, cantante, nonché personaggio politicamente impegnato, sulla soglia dell'anarchismo.

  • Don Giovanni
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    Il 16 settembre scorso grande successo al Teatro Nuovo di Spoleto per la prima di Don Giovanni di Mozart, diretto da Salvatore Percacciolo con la regia e allestimento scenico di Henning Brockhaus, i costumi Giancarlo Colis, le luci Eva Bruno e le coreografie di Valentina Escobar, in scena i giovani talenti dello Sperimentale, che si alterneranno nelle recite successive a Spoleto e a Perugia.

  • Applausi finali, da sinistra Paglici, Peroni, Cortolezzis, Finelli, Petricca, Ficola
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    Al Teatro Caio Melisso di Spoleto il secondo appuntamento della Stagione è stato dedicato, come è consuetudine, agli Intermezzi del ‘700, con la prima rappresentazione assoluta eseguita nell’edizione critica di Antonio Dilella, de La franchezza delle donne, su libretto di Tommaso Mariani messo in musica da Giuseppe Sellitti (1700 – 1777).