68° Settimana Senese. La fede ne' tradimenti di Attilio Ariosti

Articolo di: 
Daniela Puggioni
La fede ne' tradimenti, Roberta Invernizzi e Marianne Beate Kielland

Al Teatro dei Rozzi di Siena il 12 e 13 luglio 2011 è andata in scena la prima ripresa italiana, in forma scenica, in epoca moderna, dell'opera La fede ne' tradimenti di Attilio Ariosti (1666 – 1729) su libretto di Girolamo Gigli (1660-1722),  la recensione è riferita alla recita del 12 luglio.

L'opera andò in scena per la prima volta a Berlino nel 1701 alla corte reale di Prussia, nel periodo - dalla fine del 1697 al 1703 – in cui il musicista bolognese Attilio Ariosti fu maître de musique della regina Sophie Charlotte di Hannover. Il libretto scelto dal compositore fu uno dei venti scritti per il gesuitico Collegio Tolomei dal senese Girolamo Gigli, docente e umanista, e anche commediografo. Il libretto andò in scena nel carnevale 1689 con la musica di Giuseppe Fabbrini ( ? - 1708) ed ebbe come interpreti gli allievi dell'istituto. Questo testo ebbe successo e fu ripreso e messo in musica da altri musicisti fra cui Antonio Caldara ( 1670/1-1730)  e poi  fu scelto anche da Attilio Ariosti con alcuni cambiamenti nel testo. 

La fede ne' tradimenti ha quattro personaggi: due coppie di fratello e sorella; l'azione inizia in Castiglia, dove Fernando, conte di Castiglia si congeda dalla sorella Elvira per andare dalla sua promessa sposa Anagilda, figlia del defunto re Sancio di Navarra. Inutilmente Elvira tenta di dissuadere il fratello, giustamente infatti, teme la vendetta, di Garzia e Anagilda, perché Fernando ha ucciso il loro padre in battaglia. Fernando, dopo essere arrivato, è imprigionato; la sorella lo vede in sogno e accorre in suo soccorso, travestendosi da uomo e, spacciandosi per mago in cerca di un tesoro, si fa accogliere da Garzia

Riesce a far giungere una spada nella prigione di Fernando, che nel frattempo è raggiunto da Anagilda, travestita da uomo, la donna nel cui animo l'amore ha prevalso sulla vendetta, non riconosciuta, viene ferita, ma, nonostante questo imprevisto, i due amanti riescono a fuggire. Arriva poi Elvira che, non trovando il fratello, lo crede morto e si dispera; sopraggiunge Garzia che la fa imprigionare, ma quando la donna gli si rivela, ne rimane colpito. 

Garzia per convincere Elvira a sposarlo le dice che Fernando morente auspicava il loro matrimonio e inoltre la minaccia di morte se non acconsentirà. Elvira finge di cedere e, quando l'uomo le si avvicina, tenta di ucciderlo ma viene fermata dal fratello che sopraggiunge; Garzia pentito rinuncia al regno a favore di Fernando che così può sposare Anagilda. Garzia si riscatterà combattendo i Mori anche per ottenere la mano di Elvira e così termina l'opera.

La parte musicale de La fede ne' tradimenti presenta aspetti molto interessanti a cominciare dall'orchestra in cui oltre agli archi ci sono flauti e soprattutto gli oboi a cui è affidato una parte di rilievo. Ci sono arie come quella di Fernando “Questi ceppi e questo orrore” molto belle che esprimono efficacemente i sentimenti dei personaggi e anche la drammaticità della situazione, come l'aria a due “Io parto ma ben presto” tra Elvira e il fratello. Gli ariosi a due tra Fernando e Anagilda sono un dialogo ben riuscito tra i due amanti in cui nella donna a poco affiora e poi trionfa l'amore sulla vendetta; una scena in cui la musica esalta gli aspetti teatrali del cambiamento. 

Fabio Biondi ha magistralmente diretto l'ottimo complesso barocco Europa Galante e i cantanti, rendendo benissimo tutte le interessanti caratteristiche musicali della partitura. Denis Krief ha curato regia, scene, costumi e luci realizzando, con pochi mezzi, uno spettacolo godibile, dimostrando come le idee e la professionalità, siano sempre vincenti. Roberta Invernizzi è stata un' ottima Anagilda, esibendo un' elegante tecnica vocale a cui si aggiunge una voce morbida e duttile e una convincente interpretazione anche scenica, anche  Marianne Beate Kielland, Fernando, e  Lucia Cirillo,  Elvira, hanno reso molto bene i loro ruoli mentre Johannes Weisser, Garzia, non ci è sembrato adatto al ruolo. 

Pubblicato in: 
GN62 Anno III 25 luglio 2011
Scheda
Autore: 
Attilio Ariosti
Titolo completo: 

68° Settimana Musicale Senese

Martedì 12 luglio 2011, Mercoledì 13 luglio
Siena, Teatro dei Rozzi
 
Attilio Ariosti
Bologna 1666 – Londra 1729
 
La fede ne’ tradimenti

dramma per musica in tre atti su libretto di Girolamo Gigli
(prima esecuzione, Berlino 1701)
 
Edizione della Akademie für historische Aufführungspraxis di Berlino
Prima riproposta italiana moderna
Fabio Biondi violinista e direttore
Europa Galante
Andrea Rognoni violino; Stefano Marcocchi viola
Riccardo Coelati Rama violone; Maurizio Barigione fagotto
Emiliano Rodolfi oboe I e flauto I; Katy Elkin oboe II e flauto II
basso continuo
Maurizio Naddeo violoncello; Patxi Montero viola da gamba
Marta Grazziolino arpa; Giangiacomo Pinardi tiorba
Paola Poncet cembalo e organo
 
Personaggi e interpreti
Garzia, Re di Navarra
Johannes Weisser basso
Anagilda, sua sorella
Roberta Invernizzi soprano
Fernando, Conte di Castiglia
Marianne Beate Kielland mezzosoprano
Elvira, sua sorella in abito virile
Lucia Cirillo soprano
 
Regia, scene, costumi e luci Denis Krief
 
Paola Poncet maestro collaboratore al cembalo
Guglielmo Pianigiani maestro sostituto al cembalo
Pia di Bitonto assistente alla regia
Benedetta Dalai assistente all’allestimento
Alberto Biondi responsabile tecnico luci
Luca Oblach e Giuseppe Tafuri truccatori e parrucchieri
Pittura di scena di Gino Bruni
 
In collaborazione con la Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano
che ha realizzato le scene sotto la direzione di Gianni Giaccio Trabalzini
L’opera è registrata da RAI Radio3