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70° Festival d'Aix-en-Provence. Il fuoco divampante di Dido
L'ultima opera che recensiamo del Festival d'Aix-en-Provence, quest'anno dal 4 al 24 luglio, è Dido and Aeneas di Henry Purcell al Théâtre de l'Archevêché: l'opera è in premiere ed è allestita dal Festival d'Aix-en-Provence e dalla sua Académie ed in coproduzione con il Teatro Bolshoi di Mosca ed il Teatro Accademico di Stato della Russia. La regia è a cura di Vincent Huguet mentre sul podio ha condotto l'Ensemble Pygmalion il direttore ceco Václav Luks.
Del libretto originale, a cura di Nahum Tate, è stato modificato il Prologo, divenuto il monologo “Je viens de Phénicie” in francese, scritto da Maylis de Kerangal e recitato dalla malinese Rokia Traoré sugli accordi dello n’goni di Mamah Diabaté in una scena immersa nel buio di stelle fra donne sedute in attesa. Ecco cosa dice: “Vengo dalla Fenicia, dall’altra parte del mare. Da una città che non ha conosciuto altro che la violenza, le guerre, la rivolta degli schiavi, il giogo dei Persiani.” La donna è Didone ma non afferma la sua regalità di regina, piuttosto, si presenta come una fuggitiva quale è dalla nave armata dal fratello contro di lei. Libera, condivide con gli uomini e le donne che l'hanno seguita e creduta lo scopo di fondare una città “di donne, di feste, di terre fertili e fonti chiare” nell'isola di Cartagine.
Esule, Didone, con altri esuli, in fuga da Troia guidati da Enea di cui si innamorerà ricambiata ma a tempo determinato dalla di lui missione di approdare in Italia e fondare Roma. Le scene che si ambientano in riva a quest'isola ci mostrano il palazzo della regina dall'interno, con le trame delle streghe contro di lei, mentre i suoi uomini e donne più fidati le si fanno incontro nelle scene più commoventi, quasi a farle da ala alla sofferenza.
La voce dei Didone di Anaïk Morel, che ha sostituito la titolare Kelebogile Pearl Besong, è stata particolarmente commovente: mezzosoprano piena e dai toni caldi, ha rappresentato una donna perfettamente calibrata sula figura dipinta da Purcell, di forte e coraggioso capitano della sua gente, quanto amante tradita e sofferente. L'Enea interpretato da Tobias Greenhalgh ci è parso nella parte ma senza particolare rilievo. Interessante la voce di Belinda, il soprano Sophia Burgos, il resto del cast nella media.
Le scene curate da Aurélie Maestre ci sono sembrate tradizionali come i costumi di Caroline de Vivaise: un esempio di come si può allestire uno spettacolo concordando con la filologia.
Notevole la caratura del Coro, che era guidato anche dall'assistente al canto Pierre Gallon oltreché dal M° Václav Luks, che ha guidato con sicurezza Coro e Orchestra dell'Ensemble Pygmalion, ben integrato con il cast.
Favore del pubblico ed applausi sono stati soprattutto devoluti ala Didone di Anaïk Morel, meritatamente. Rircordiamo che questa è stata l'ultima edizione curata da Bernard Foccroulle che l’anno prossimo lascerà la direzione a Pierre Audi.