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Accademia Tedesca ad Olevano. Tra sacro e profano a Casa Baldi e San Rocco
L'Accademia Tedesca di Villa Massimo a Roma organizza ogni anno, dei tour artistico-culturali in un borgo caratteristico alle porte di Roma, Olevano Romano, per osservare, ascoltare, vedere in un ricco paesaggio naturale, i lavori delle borsiste e borsisti dell'accademia. In questo caso la visita si è svolta lo scorso sabato 21 settembre, tra Casa Baldi e la Chiesa di San Rocco, dove si sono svolte performance artistiche, letterarie e musicali, dal primo pomeriggio fino al tramonto.
Il viaggio percorre circa 40 kilometri costeggiando i Monti Lepini, fino a giungere al Monte Celeste, ove sorge il piccolo aglgomerato urbano di origine romana e poi castrum medievale.
La salita fino a a Casa Baldi è quasi in mezzo al bosco e ripida, come ad ossigenare le vie aeree dopo il lungo tragitto in pulmann. Si giunge alla villa di Casa Baldi, dove i borsisti di Villa Massimo abitano e svolgono le loro ricerche poi esponendole. Qui si ammira un paesaggio piacevole e suggestivo, che guarda il borgo dall'alto e fronteggia un'antica torre medievale che si erge aranciata al tramonto dopo la lettura narrativa e la visita ai due laboratori artistici.
La lettura, prima in italiano, poi in tedesco, di un brano, piuttosto lungo e pervicace da L'isola di Altrove di Karen Köhler (borsista Casa Baldi) è stata tra il melanconico ed il romantico. L'estratto del suo romanzo „Miroloi“ (Haser Verlag, 2019) letto in traduzione italiana da Patrizia Romeo è stato pubblicato da Guanda in Italia (2020, 488 pp. euro 16), ed è un romanzo in prima persona che, nella narrazione ascoltata, presenta una giovane donna arrabbiata con un mondo retrivo e bigotto, di stampo orientale, anche per la descrizione del villaggio dove abita e per le conseutudini antiche, forse di un passato recente, oserei dire novecentesco.
Il laboratorio artistico della costumista Eva Dessecker è assolutamente denso: un profluvio di scatti che sono opere d'arte di per sé, viste le sue collaborazioni con Klaus Michael Grüber e Luc Bondy. Molti sono le registe e i registi di teatro musicale e non solo, come Andrea Breth, Claus Guth, Alvis Hermanis, Christoph Waltz, Janusz Kica, Karin Beier e Evgeny Titov con cui collabora attualmente. A parte citiamo Bob (Robert) Wilson, di cui compaiono le dediche scritte a penna in originale, ed anche artisticamenmte istoriate. Notevoli le foto da Una casa di morti di Leoš Janáček da Fëdor Dostoevskij, allestito al Festival di Salisburgo di qualche anno fa e la rarità del Faust di Busoni. Colori rutilanti e gouache, nonchè foto degli spettacoli che rimandano ad un "sacro" tagliente ed approfondito in tutte le sue diramazioni etimolgicamente umane.
La Chiesa di San Rocco, nel paese, - durante il tragitto osserviamo un altro "romano" dipinto su pietra da un ritrovamento d'archivio - è a pochi minuti da Casa Baldi, in discesa fino ad una piazzetta con un bell'ulivo centenario. Dentro, la pietra viva ci accoglie insieme al violista che va ad interpretare due prime italiane di Carl Christian Bettendorf, prima scritte per quartetto, poi ridotte per viola sola. Le due nuove versioni di „Monodie“ e „Souvenir“ sono state eseguite alla viola da Victor Lowrie Tafoya.
Pagine sferzanti di melanconia nostalgica, di concentrato respiro in una ambiente che trasdusava eternità, dal San Sebastiano del pulpito al San Rocco nella prima cappellina della chiesa. Un excursus su cui meditare, magari sorseggiando uno dei pregiati vini biologici di Olevano Romano, piccolo consorzio che produce anche un olio evo di qualità.
Il pubblico ha gradito l'intera escursione ed ha celebrato questa visita artistica con estrema accoglienza e nutriti applausi per l'intera e conclusiva performance.