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Amazing Grace. La voce autentica di Aretha Franklin
Il documentario storico sul leggendario concerto di Aretha Franklin alla New Temple Missionary Baptist Church del 1972 diretto da Alain Elliott – non accreditato, come regista c'è anche Sydney Pollack - e prodotto da lui, Spike Lee e molti altri tra cui Joe Boyd, arriva al cnema dopo una querelle durata 11 anni tra Aretha Franklin e Alain Elliott per essersi appropriato della sua immagine senza permesso, avendo Elliott comprato le registrazioni non ancora montate. Querelle che si è sciolta solo nel 2019, dopo la scomparsa di Aretha Franklin nel 2018. La Amazing Grace del titolo: la straordinaria voce che solo un “dono di Dio”, come dicono le parole di suo padre, il Reverendo C.L. Franklin, poteva rendere così straordinaria.
Vedere questo concerto storico, sicuramente datato, è un tuffo in un passato ancora spurio, dove le persone erano autentiche: vibravano di emozioni e sentimenti veri, reali, fisici, e non digitalmente contraffatti. Quello che si prova davanti ad Aretha, al Coro maschile e femminile, il Southern California Community Choir guidato da Alexander Hamilton e da James Cleveland al piano e voce, è unico.
Dire che nel parterre, oltre al magnifico papà di Aretha, il Reverendo C. L. Franklin, ci sono Clara Ward, Charlie Watts, Sydney Pollack, e Mick Jagger, completamente rapiti dal fascino impressionante di una voce ispirata dal cielo, con la potenza irripetibile della grazia: indicibile con le parole, percepibile aprendo il cuore.
Un giovane Mick Jagger spicca tra il pubblico, ripreso piu' volte e sempre piu' vicino al palco dove canta Aretha: di fronte a lei il padre, ed accanto Clara Ward, una delle sue massime ispirazioni insieme a Mahalia Jackson.
Un documento la cui vita oggi ci rivela quanto fosse sincera la musica allora, senza spartiti, suonando e cantando con la memoria sottile di un unico grande spirito e rito collettivo: un'unione che oggi sembra sotterrata e dimenticata, in questo nuovo millennio le cui distanze sono umane e le vicinanze del tutto digitali. Credo che questo ce lo debba ricordare per renderci cara quella nostalgia che troppi dimenticano, sotterrandola per sempre in un sistema binario.