Amelia. Musica nei Chiostri. Irresistibile Musica Barocca

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Laura Pontecorvo, di spalle Fabio Maestri, e Patrizia Polia

Ad Amelia, il 20 agosto scorso, nel Chiostro di San Francesco si è svolto un intrigante concerto di musica barocca che ha riscosso il caloroso plauso del pubblico. Ne sono stati protagonisti, il Complesso barocco InCanto diretto da Fabio Maestri con la partecipazione di due brave interpreti: il soprano Patrizia Polia e la flautista Laura Pontecorvo al flauto traversiere barocco.

Si è trattato del concerto conclusivo dei sette, che si sono svolti nei chiostri di Sant’Agostino e San Francesco ad Amelia, per la rassegna Musica nei Chiostri, organizzata dalla Associazione Ameria Umbra, in collaborazione con la Corale Amerina, l’Associazione InCanto, L’Ente Palio dei Colombi e la Pro Loco “Città di Amelia e con il patrocinio e il contributo del Comune di Amelia, la Regione Umbria e grazie al generoso e decisivo contributo finanziario della Fondazione Carit.

Il primo brano in programma è stato la "Kanarienvogel Kantate" – la Cantata del Canarino – che ha come sottotitolo "Musica funebre per un Canarino esperto nell’arte del canto", una composizione in cui Teleman dispiega la sua abilità nel tratteggiare con ironia i due stati d’animo dell’affezionata padrona, il dolore per la perdita del prezioso uccellino e la rabbia contro il gatto che l’ha mangiato. Alla fine prevale a tal punto la rabbia che il testo passa dal tono aulico all’invettiva in dialetto sassone. La cantata è stata eseguita nella lingua originale tedesca, ma nel testo tradotto per il pubblico il dialetto sassone si è trasformato in quello amerino. Le forme musicali evocano l’opera seria nella narrazione del dolore della donna e per descrivere le virtù del canarino, mentre per le invettive ricordano quelle del singspiel. Il Complesso barocco InCanto guidato da Fabio Maestri ha messo bene in luce le tinte e le dinamiche della musica usate dal compositore, Patrizia Polia con soave ironia si è calata nei panni dell’inconsolabile padrona, nei suoi diversi stati d’animo, passando con disinvoltura dalla patetica afflizione alla rabbiosa invettiva.

Le cantate hanno incorniciato un riuscito assemblaggio di brani vivaldiani, del Concerto RV432 è rimasto solo l’Allegro, per cui si è scelto per il secondo movimento la trascrizione dell’Andante dal Concerto per fagotto perché ha la stessa tonalità d’impianto, mi minore, e infine per il terzo, Allegro, il terzo del Concerto RV432; un pastiche riuscito nello spirito e nell'uso di quel tempo che ha permesso di ascoltare quel movimento rimasto. Laura Pontecorvo è una notevole virtuosa, elegante e sicura nei passaggi più ardui, abile a trarre dal suo strumento l’intera gamma sonora dai gravi morbidi agli acuti limpidi e cristallini.

Ha chiuso il programma la Cantata BWV 209 "Non sa che sia dolore" che insieme ad "Amore traditore" BWV 203 per basso e continuo sono le due sole con testo italiano attribuite a Johan Sebastian Bach, anche se ci sono molti dubbi soprattutto sulla prima. Uno dei motivi è che sarebbe stata composta per la partenza di Johann Matthias Gessner rettore della Thomasschule di Lipsia dal 1730 al 1734, ma non si capisce perché Bach avrebbe dovuto comporla in italiano e non in tedesco. Una delle ipotesi di attribuzione alternativa proposta è che l’autore sia Adolph Hasse, Kapellmeister a Dresda e autore di opere e cantate in lingua italiana. La composizione rivela una mano abile e dopo una sinfonia in un solo movimento prosegue con due arie per soprano e archi con flauto obbligato separate da poche battute di recitativo.

La scrittura è raffinata nei temi, nelle melodie e nei ritmi che si sviluppano nel dialogo fra il flauto obbligato e il canto che dimostrano una grande conoscenza dello stile italiano che sia Bach che Hasse o altri avevano. Laura Pontecorvo e Patrizia Polia sono state degne protagoniste di questo brano sostenute dall’esecuzione dei bravi musicisti del Complesso barocco InCanto sotto direzione esperta e attenta di Fabio Maestri. Grandi applausi hanno salutato la fine del concerto e come bis è stata proposta la celeberrima e splendida aria di Almirena “Lascia ch’io pianga” dal Rinaldo di Georg Friedrich Händel. Patrizia Polia ha mostrato nella precedente cantata come in questa aria sensibilità interpretativa ed espressiva attenta al canto e al testo.

Pubblicato in: 
GN41 Anno XIII 2 settembre 2021
Scheda
Titolo completo: 

Amelia. Musica nei Chiostri
venerdì 20 agosto ore 18,30
Chiostro di San Francesco
Georg Philipp Telemann Kanarienvogel Kantate (cantata del Canarino)
(1681-1767)
Antoni Vivaldi Concerto per Treversiere Archi e Continuo
(1678-1741) Allegro [RV432] Andante [RV484] Allegro [RV431]
Johan Sebastian Bach Non sa che sia dolore
(1685-1750) Cantata per soprano, flauto, archi e continuo BWV209

Patrizia Polia, Soprano
Laura Pontecorvo, Flauto traversiere
Complesso barocco InCanto
Fabio Maestri, Direttore