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Beatrice Rana. La raffinatezza armonica del pianoforte
Abbiamo avuto l'opportunità ed il piacere di ascoltare Beatrice Rana, classe 1993, in Puglia qualche anno or sono, non molti in verità vista la giovane età. Già in quell'occasione appariva chiaro come la pianista pugliese avesse delle straordinarie doti e tutte le carte in regola per affermarsi ed inserirsi nel circuito concertistico. Diplomata a sedici anni, allieva di Benedetto Lupo al conservatorio “Rota” di Monopoli, vive e studia attualmente ad Hannover dove frequenta l’Hochschule für Musik, Theather und Medien nella classe di Arie Vardi. Questo bel CD, registrato nel 2012 (comprendente musiche di Chopin e Skrjabin), è nato grazie alla vittoria, nel 2011, al Concorso Internazionale di Montreal, che ha pemesso al'artistao, anche in campo internazionale, far conoscere le proprie qualità.
È recentissimo il conseguimento del secondo premio all'ancor più prestigioso (Montreal non ce ne voglia...) concorso Van Cliburn in Texas. Concorso quadriennale, prevede per i vincitori una serie di concerti, per tre anni, negli Stati Uniti. Siamo certi che Beatrice Rana potrà sfruttare questa opportunità per consolidare ulteriormente la propria posizione nel panorama pianistico internazionale.
Dopo queste brevi ed essenziali ma doverose informazioni sull'interprete, le considerazioni sulla registrazione. La scelta dei brani è sicuramente impegnativa e, soprattutto per Chopin, condivisa con interpreti blasonati.
La serie dei Preludi op. 28, non siamo certi i primi a dirlo, rappresenta una sorta di sintesi del linguaggio chopiniano, in questo caso organizzato in forma articolata ma con un criterio di successione armonica ben precisa. È altrettanto evidente la volontà descrittiva e la raffinatezza armonica.
Ogni preludio rappresenta un microcosmo che andrebbe analizzato. Il dominio tecnico ed il controllo di suono e la scoperta della bellezza dell'interpretazione di Beatrice Rana sono un piacere che lasciamo scoprire agli appassionati con l'ascolto integrale del CD, senza dubbio da acquistare. Segnaliamo comunque il numero 3 in sol maggiore, una cascata di acqua limpida, il celeberrimo e struggente n. 4 o l'altrettanto celebre n.15 in re bemolle maggiore, ma anche il tumultuoso n. 8 in fa diesis minore, od il 24...
La disinvoltura e facilità con la quale Beatrice Rana affronta i problemi tecnici, caratteristica ulteriormente evidenziata con la Sonata di Skrjabin che completa il CD, non è certo l'unica componente positiva di valutazione dell'interprete. Anzi, in un panorama internazionale nel quale siamo abituati ad ascoltare giovanissimi esecutori vincitori di concorsi che sono inesorabili ma ancora acerbi macinatori di note, la visione estetica di Beatrice Rana e la maturità già presente, vista la data di nascita, non possono che preannunciare interpretazioni ancor più personali ed autorevoli e sicuramente degne di attenzione.
Come detto la Seconda Sonata di Skrjabin completa il CD. La scrittura pianistica di Skrjabin è forse l'unica che rappresenta una coerente evoluzione di quella chopiniana, sia dal punto di vista tecnico che espressivo. Anche in questo caso Beatrice Rana esalta queste caratteristiche dimostrando ulteriormente, nell'impegnativo ed appassionato secondo movimento, come il totale dominio tecnico non rimanga fine a sé stesso e sterile ostentazione di bravura, ma mezzo per trasmettere il più profondo, tormentato ed affascinante messaggio estetico di Skrjabin. Attendiamo con interesse altre registrazioni di Beatrice Rana. Siamo certi che saranno significative.