Camilleri. La Creatura del Vento

Articolo di: 
Livia Bidoli
La creatura del desiderio

La pregiata collana Narrativa di Skira pubblica un volume sull'intenso legame tra Alma Mahler (1879-1964) e Oskar Kokoshka (1886-1980): durante il biennio 1912 – 1914 seguito alla morte del marito di Alma, il composaitore Gustav Mahler, il pittore della Sezession viennese si prese di passione per “la ragazza più avvenente di Vienna” e fra loro nacque un legame impetuoso che Andrea Camilleri legge attraverso le lettere del pittore, in particolare quelle tremebonde seguite alla rottura con Alma, e che diedero luogo alla costruzione di La creatura del desiderio, come titola il libro, ovvero la Bambola di Kokoshka, come troviamo nel saggio di Mario Praz (in Il patto col serpente, ed. originale 1971; attuale: Adelphi, 2013).

La presentazione di Melania Mazzucco del libro è qualcosa di straordinario: conduce nei meandri della Vienna di fine '800 e di inizio Novecento con garbo e circospezione: siamo negli anni in cui Freud opera, anche su Mahler, proprio a seguito di uno dei numerosi tradimenti della “sposa infedelissima” Alma, con l'architetto iniziatore della Bauhaus Walter Gropius, che sposerà nel 1915, dopo la morte del musicista e dopo la relazione con Kokoshka. Mahler si recò da Freud perchè a causa del tradimento di Alma era diventato incapace di possederla, ed essendo Alma una creatura altamente erotica (che pretendeva numerosi amplessi e tutti i giorni), si rivolse a Freud per risolvere la situazione. Freud la risolse con una diagnosi piuttosto semplice: Mahler vedeva in Alma una proiezione della madre, questo bastò a Mahler per riprendere il ménage interrotto, e Freud aspettò macabramente il trapasso del compositore per spedire la parcella alla vedova.

Alma Mahler Schindler fu una donna desiderata, come ben rappresenta il titolo dell'opera di Camilleri, ed anche La muse endormie della copertina tratta da una scultura di Costantin Brancusi: ella fu infatti prima di tutto musa, e mai riuscì del tutto ad essere creativa di per sé, a parte i quattrodici lieder – che possiamo trovare incisi per Decca insieme alla Tragedia fiorentina (da Oscar Wilde) di uno dei suoi amanti, Zemlinsky – proprio perché lei ottemperava generosamente alla costruzione del genio maschile che gli stava accanto, a cominciare da Mahler stesso. A suo dire però, l'unico di coloro che hanno condiviso il suo talamo e la sua grande passione erotica, ovvero la sua fortissima disponibilità ad amare, e che ha veramente apprezzato in profondità, è stato Oskar Kokoshka, che l'ha amata per tutta la vita, ed il cui episodio della costruzione della Bambola a sua immagine e somiglianza, è il simbolo inanimato di quell'incolmabile vuoto lasciato dall'improvvisa fuga di lei prima delle nozze e dell'aborto del loro unico nascituro.

La donna degli enigmi”, come diceva Rilke di Alma (e peraltro quest'ultimo si era innamorato di un'altra donna capitale per sé stessa e i suoi amanti, ovvero Lou-Andreas Salomé), è magica e naviga sempre nella Tempesta, il primo titolo del quadro che Kokoshka le dedicò e dipinse per lei come pegno d'amore prima del suo ipotetico (lei nemmeno lo sapeva) matrimonio: La sposa del vento è un quadro emblematico di Alma e di questa relazione infuocata, che è trascinata nella mareggiata e salvata “in qualche modo” dal vento, che la allontanerà da Kokoshka, che l'amerà e continuerà a scriverle lettere d'amore fino alla morte, ricordandole la prima volta che era rimasta estasiata del Tristan und Isolde di Wagner all'opera, la prima delle tragedie d'amore-passione che tratteggia la storia dell'amore in Occidente.

Kokoshka, abbandonato da Alma ed inconsolabile, si farà costruire una bambola con le sue stesse fattezze da Hermine Moos (cfr. La moglie di Gogol di Tommaso Landolfi), per poi tentare di seppellirla dopo la serata di inaugurazione del feticcio con gli amici che lo deridono, e giustamente: si tratta sicuramente di qualcosa che dà l'idea dell'umano al tatto, costruita con le articolazioni di ovatta, cotone, piume e velo, ma orribilmente grottesca nel suo essere inanimato, tanto da farle dedicare una sorta di Requiem nella serata da un quartetto d'archi, prima di essere sepolta in giardino con enorme strepito dei vicini che l'avevano scambiata per una donna assassinata e reale.

Il corpo simulacro di Alma però sarà disseppellito ed anche condotto all'opera almeno per un po', prima di essere distrutto, e senza mai passare, come per Pigmalione, allo stato vivente: in Le chef d'œuvre inconnu (Il capolavoro sconosciuto) di Balzac, il pittore finirà per distruggere il quadro che rappresenta l'amata; qui, al contrario, Kokoshka finirà per distruggere la bambola, lasciando intatto il quadro, che rappresenta compiutamente il loro connubio aldilà del tempo, insieme a quella donna magicamente liberissima nel proprio alito di vento.

Pubblicato in: 
GN15 Anno VI 20 febbraio 2014
Scheda
Autore: 
Andrea Camilleri
Titolo completo: 

La creatura del desiderio
Skira, 140 pag., 14,50 euro