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I capricci di Marianna. Gli amori non corrisposti di Chopin e De Musset
Al Teatro Nazionale è andato in scena dal 14 al 23 maggio 2010 il balletto di Beppe Menegatti I capricci di Marianna tratto dall'omonimo dramma di Alfred de Musset con musiche di Fryderyk Chopin e coreografia di Luc Bouy.
Les caprices de Marianne fu definita dall'autore una commedia, anche se l'argomento è tragico, pubblicata il 15 maggio del 1833 su la “Revue des Deux Mondes” e rappresentata alla Comédie Française il14 giugno del 1851.
Ambientata in una Napoli di di fantasia narra del giovane Celio, che ha un rapporto incestuoso con sua madre Hermia, e del suo amore non corrisposto per Marianna, giovane moglie del giudice Claudio, più anziano di lei e geloso. Celio è timoroso di corteggiare direttamente Marianna e si rivolge al ”femminiello” Pippo, ottenendo però un rifiuto chiede aiuto al suo amico Ottavio, un gaudente libertino cugino di Claudio. Il suo intervento è fatale in quanto Marianna si innamorerà di Ottavio, che in nome della amicizia per Celio, essendo Carnevale, scambierà il suo abito con quello dell'amico in modo che la donna venga tratta in inganno. Durante l'incontro Celio si rivelerà a Marianna che, sdegnata, lo respingerà e verrà ucciso da i sicari inviati da Claudio, che teme il tradimento della moglie. Una terribile nemesi colpisce la disperata Hermia che perde così il figlio. In gioventù aveva sposato il padre di Celio, che il Principe Orsini aveva inviato come messaggero d'amore a lei e credutosi tradito dall'amico si era ucciso. Il ricordo degli avvenimenti l'ha sempre perseguitata agitando nella sua mente fantasmi inquietanti e premonitori. Alla fine Ottavio disperato respinge Marianna definitivamente.
I capricci di Marianna, dramma con una trama morbosa e con personaggi dotati di una psicologia complessa, si inserisce perfettamente nel clima romantico dell'epoca. La scelta di Beppe Menegatti di questo dramma di de Musset, autore emblematico del Romanticismo francese, per creare questo nuovo balletto, è coerente al lungo percorso compiuto insieme a Carla Fracci nella riproposizione dei capolavori della coreografia romantica. Menegatti, a nostro avviso, ha reso evidente il clima complessivo dell'epoca, evidenziando i i legami tra letteratura, musica e danza anche con la scelta delle musiche di Fryderyk Chopin, che sottolineano perfettamente lo svolgimento drammatico ed emotivo della vicenda.
La trasposizione in balletto ci è parsa efficace anche per la coreografia di Luc Bouy che, utilizzando uno stile ispirato al balletto ”classico”, ha ben delineato la complessità della drammaturgia e la psicologia dei personaggi. Nella rappresentazione del 20 maggio la parte musicale è stata bene eseguita da Andrea Noferini, violoncello, Silvia Cuccurucullo, al pianoforte e Carlo Alberto Gardenghi, violino.
Carla Fracci ha dato di Hermia un'interpretazione intensamente coinvolgente e drammatica. Alessandro Riga è stato bravo nel creare il personaggio di Celio fragile e innamorato e così pure Gaia Straccamore convincente e intensa in quello di Marianna. Segnaliamo anche l'interpretazione efficace di Damiano Mongelli nel ruolo di Ottavio e di Manuel Parrucini in quella di Claudio.
Vogliamo sottolineare come anche in occasione di questo nuovo balletto non ci sia stata la conferenza stampa come per il precedente Don Chisciotte. In occasione di quella di Butterfly, essendo assente il Sovrintendente, Catello De Martino, ne abbiamo chiesto il motivo al direttore artistico, Alessio Vlad; ci è stato risposto che non è di sua competenza e non ha aggiunto altro. Questa risposta ci rende sempre più preoccupati nonostante la rassicurazione di Vlad che “il repertorio” di danza verrà mantenuto. Il grande lavoro artistico, culturale e didattico compiuto dalla coppia Fracci e Menegatti, sia verso il corpo di ballo, migliorando il livello tecnico e ampliando notevolmente “il repertorio”, sia verso il pubblico creando un percorso di approfondimento del contesto storico, che ha generato i grandi balletti, deve essere degnamente proseguito.