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Cosavogliodipiù di Silvio Soldini. Qualchesoldoinpiù per un’intimità di classe
Una situazione reale nel pieno dell’attualità delle coppie italiane in crisi racconta Silvio Soldini col suo ultimo film, Cosavogliodipiù, con Alba Rohrwacher e Pierfrancesco Favino come interpreti principali. La crisi economica è continuamente ripresa nei piccoli dettagli del quotidiano, sommersi tra fragilità umana e sentimenti colti sul nascere.
Un incontro fortuito fa scattare una scintilla tra l’italiana del nord, Anna, dolcemente affettuosa, Alba Rohrwacher, e Domenico, Pierfrancesco Favino, l’emigrante del sud, calabrese, moro, tipico in qualche senso di chi si sposta per lavoro, ovvero, oggi, chiunque. Lui è bello, muscoloso, al contrario del compagno di sempre di Anna, Alessio, con qualche chilo di troppo, interpretato dal placido Giuseppe Battiston, che svolge il ruolo di sponda fra i due che presto hanno una crisi.
Anna è impiegata presso una compagnia di assicurazioni e conosce Domenico perché fa da cameriere ad una festa in ufficio. I problemi economici, come anticipato, si fanno sentire nel quotidiano: quindi Domenico non può iscrivere la figlia a danza, mentre Alessio cerca di raggranellare qualche soldo in più (cosavogliodipiù qualche soldoinpiù?) con lavoretti per gli amici, aggiustando stereo o montando cabine doccia.
Questi rapporti economici influenzano inoltre anche le vite dei due nei loro incontri: il posto scelto infatti è un motel ad ore, su cui sono usciti di recente vari articoli su testate nazionali come fenomeno di costume. Nonostante ciò, i due riescono a costruirsi un percorso autonomo, soprattutto lei, che prende l’iniziativa fin dal principio e dimostra un certo coraggio nel prendere in mano le redini della sua vita.
Essere in grado di condurre delle storie d’amore liberamente dipende anche dagli esiti economici della propria vita: i separati soffrono della loro situazione economica gravata dalle imposizioni della legge e nel film è ben chiaro questo da due battute tra Anna e Domenico, parla lei: “Lo sai che il mio capo sta per sposarsi per la terza volta?” Domenico ribatte amaramente: “Certo, lui è pieno di soldi!”
Il film è sconvolgente perché ritrae delle situazioni vere: ciò che succede più o meno alle coppie di trenta-quarant’anni oggi, quelle che riescono a formarla una coppia, la maggior parte rinuncia anche a questo, rendendo “liquida” o precaria anche l’intimità, che sembra ormai un relitto lasciato lì a galleggiare, come una vecchia mercanzia comprata una volta a caro prezzo e che la differenza di classe economica rende rara od in mano a pochi, che se la possono permettere. Oggi sembra una questione di escort, a far brillare l’intimità di taluni, una questione di “accompagnamento”. Non di gusti, di presenze, di empatie percepite e realizzate, in barba allo status quo: piuttosto un percorso a staffette dove l’ultimo dado non lo tirano i soggetti della storia ma chi regola la vita sociale, in barba allo stato sociale.
Una nota per la musica originale vicina a Glass di Giovanni Venosta ed una sicurezza: questo è un film da vedere ed il finale non è preconfezionato. Vi farà riflettere. Nonostante voivogliatedipiù e resistiateatutto.