Crete Senesi 2022. Tomás Luis de Victoria con Herreweghe

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Collegium Vocale Crete Senesi 2022

Il programma del Festival Collegium Vocale Crete Senesi 2022, organizzato dal direttore artistico Philippe Herreweghe, che si è svolto tra il 30 luglio e il 5 agosto tra le varie interessanti proposte ha presentato una vera chicca per gli amanti della polifonia: l’Officium Defunctorum di Tomás Luis de Victoria (circa metà XVI sec - 1611) uno dei grandi polifonisti del secolo insieme a Giovanni Pierluigi da Palestrina e Orlando di Lasso. Il concerto è stato programmato nella chiesa di Sant’Anna in Camprena, ideale acusticamente per i concerti di polifonia sacra. A causa delle numerose richieste ha avuto una replica. L’articolo si riferisce alla prima esecuzione avvenuta il 1° di agosto che ha avuto un grande successo.

Le notizie pervenuteci su Tomás Luis de Victoria sono scarse, nacque ad Avila intorno al 1548 ed entrò come fanciullo cantore nel Duomo della sua città, dove ebbe come insegnanti di musica i maestri del coro Geronimo de Espinar e Bernardino de Ribera. Alcuni studiosi ipotizzano che avrebbe studiato anche al Collegio dei Gesuiti San Gil dove si distinse per le sue doti musicali, questa ipotesi spiegherebbe l’opportunità avuta di andare a perfezionarsi a Roma al Collegio Germanico dei Gesuiti nel 1565, dove fu istruito in latino, canto, composizione e organo. Il Collegio Germanico dei Gesuiti è una istituzione nata nello spirito della Controriforma, fu fondato per preparare i sacerdoti alla evangelizzazione della Germania protestante. Probabilmente in questo contesto conobbe Giovanni Pierluigi da Palestrina, i cui figli studiavano al Collegio Germanico e che dal1556 al 1571 fu maestro di cappella nel vicino Seminario Romano, retto sempre dai Gesuiti ma destinato alla preparazione dei sacerdoti in Italia. L’influenza del più anziano maestro è manifesta fin dalle prime opere pubblicate a Roma dagli anni ’70 del XVI secolo.

A Roma si fece presto notare e così prima fu maestro e organista a Santa Maria in Monserrato, attuale chiesa nazionale di Spagna. Nel 1571 divenne insegnante al Collegio Germanico poi nel 1573 divenne maestro di cappella al Seminario romano, nel 1575 passò alla cappella di S. Apollinare e nello stesso anno ricevette gli ordini sacerdotali. Abbandonò il Collegio Germanico nel 1578 per diventare cappellano a San Girolamo della Carità, così ebbe l’opportunità di entrare in rapporto con San Filippo Neri, che lì teneva il suo “cenacolo” e divenire amico di padre Felice Soto de Langa, musicista spagnolo appartenente all'oratorio di S. Filippo Neri e cantore pontificio. Probabilmente nel 1585 lasciò Roma per tornarsene in patria, è certo però, che nel 1592, egli si trovava nuovamente in Roma e anche nel 1593. Già nella dedicatoria del Missarum libri duo del 1583 a Filippo II, De Victoria manifestò il desiderio di tornare in patria per dedicarsi alla vita religiosa. In patria fu nominato cappellano della sorella, l'imperatrice Maria d'Asburgo, figlia di Carlo V e moglie di Massimiliano II, che dal 1581 si era ritirata con la figlia principessa Margarita nel Monasterio de las Descalzas de Santa Clara di Madrid. Quando nel 1603 l'imperatrice morì De Victoria continuò a servire presso quel monastero, come organista.

De Victoria fu un uomo di profonda fede religiosa che visse nello spirito della Controriforma, a differenza di Giovanni Pierluigi da Palestrina e Orlando di Lasso compose esclusivamente musica religiosa anche se la sua produzione non è così vasta come quella di Palestrina comprende Messe, Mottetti, Inni, Magnificat, Responsorî, un Officium Hebdomadae Sanctae e l'Officium Defunctorum. Nelle composizioni di De Victoria convivono la scuola polifonica romana e spagnola, che comunque per motivi storici e religiosi aveva contatti stretti con quella romana. Le sue composizioni uniscono la semplicità e la naturalezza dello stile tradizionale spagnolo con influssi di Palestrina. Il compositore univa al rigore stilistico il misticismo drammatico sempre accompagnato da una notevole espressività musicale grazie all’uso della melodia e dell'armonia, la dissonanza è il mezzo che produce nella sua musica quell'acuta sensibilità segno inconfondibile della drammaticità mistica con cui si proponeva di commuovere gli ascoltatori.

De Victoria compose nel 1603 l’Officium defunctorum in onore dell’imperatrice Maria per la cerimonia delle esequie solenni, che si tenne 21 -22 aprile 1603 in san Pietro e Paolo la chiesa dei Gesuiti, fu pubblicato nel 1605 ed è l’ultimo lavoro pubblicato dal compositore. La composizione a sei voci, comprende oltre ai canti dell’ordinario e del proprium della messa di requiem, una lectio per il mattutino, Taedet animam meam, su un testo tratto dal libro di Giobbe, un mottetto Versa in luctum cithara mea e un responsorio Libera me con il Kyrie,  che costituiscono l'absolutio intorno al catafalco, alcuni dei brani sono introdotti dal Cantus firmus.

Il Collegium Vocale Gent sotto l’esperta e sensibile direzione di Philippe Herreweghe ha reso una splendida interpretazione di questa straordinaria composizione permeata dalla fede nella resurrezione. La limpida emissione, l’equilibrio vocale degli ottimi interpreti, ha esaltato la meravigliosa architettura polifonica che, unita alla rilevante la intensa espressività drammatica hanno reso questa una esecuzione di eccellente livello. Scroscianti applausi e ripetute chiamate sono stati tributate agli interpreti.

Pubblicato in: 
GN40 Anno XIV 18 agosto 2022
Scheda
Titolo completo: 

Collegium Vocale.Crete Senesi 2022
Lunedì 1 agosto 2022 ore 17
Sant’Anna in Camprena – Pienza

Tomás Luis de Victoria
Officium defunctorum

Collegium Vocale Gent
Kristen Witmer soprano I
Barbora Kabatkova soprano II
Alex Potter alto
Benedict Hymas tenore I
ToreTom Denys tenore II
Edward Grint basso

Philippe Herreweghe direttore