Cristina Donà al Parco della Musica. L'intimità sognante della voce

Articolo di: 
Eugenio Vicedomini
Cristina Donà

A circa un anno di distanza dal dalla sua ultima esibizione tenutasi a Villa Ada, stavolta è stato il prestigioso proscenio dell’Auditorium del Parco della Musica di Roma a celebrare l’atteso ritorno di Cristina Donà il 7 maggio 2011. Per la cantautrice milanese è stata l’occasione per presentare il suo bellissimo ultimo album di inediti intitolato Torno a casa a piedi, che l’ha confermata come una delle cantautrici italiane più apprezzate da pubblico e critica.

La dimensione live mette in risalto le sue grandissime doti vocali e la sua creatività compositiva che, unite alla poesia dei suoi testi, ne fanno senza alcun dubbio una delle realtà più importanti della musica italiana di quest’ultimo decennio. Con il suo modo semplice e spontaneo di presentarsi sul palco, la Donà riesce sempre a stabilire un’energia positiva con il suo pubblico che non manca mai di farle sentire il proprio affetto. La line up è composta da una band di assoluto livello: il produttore dell’album Saverio Lanza alle tastiere, al basso ed alle chitarre, il fedele Piero Monterisi alla batterista, Andrea Moscianese alla chitarrista, Alessandro Gabini al basso ed, infine, Francesco e Samuele Cangi alla sezione fiati.

Il concerto si apre con il lento incedere di “Bimbo dal Sonno Leggero”, brano tratto dal suo ultimo album e dedicato al suo figlioletto. Le luci sono soffuse, la band suona in punta di piedi mentre Cristina fa progressivamente il suo ingresso sul palco. L’atmosfera intima e sognante non cambia con i successivi “Un esercito di Alberi”, una dichiarazione d’amore dalle melodie molto vicine a quelle del suo precedente lavoro intitolato Dove sei tu, e con l’immancabile “Mangialuomo” tratto dal suo secondo album, Nido del 1999.

La scenografia è, come sempre, minimale. Stavolta viene arricchita da uno schermo su cui vengono proiettate immagini e delle sequenze animate. Fin dalle prime note si intuisce una svolta nel sound, meno rock e sempre più orientato ad un pop raffinato in cui la sezione dei fiati regala una maggiore ariosità contagiando anche i brani del recente passato. In fondo è come se Cristina ci stesse prendendo la mano per accompagnarci nel suo giardino di emozioni. Canzoni come “Miracoli” ed “In un soffio”, rappresentano l’esempio migliore di questo nuovo sound: più ritmati, apparentemente leggeri, ma che nascondono al loro interno graffianti spunti di riflessione ("non sopporto gli urlatori nelle trasmissioni, che ti parlano di cose che non sanno fare"). Ancora una volta l’orchestrazione è perfetta, e così come impeccabile è l’interpretazione della Donà.

All’happening non poteva mancare "Goccia", con la partecipazione straordinaria del trombettista Ramon Caravajo. Un pezzo così romantico e malinconico al tempo stesso che ci fa rimanere tutti immobili ad ascoltarlo, stregati dall’incedere ritmico del bolero. La dolcissima "Universo" è cantata dall’artista insieme al pubblico mentre l’acustica “Piccola Faccia” è eseguita su gentile richiesta dei suoi fans. Nel brano “Nel mio Giardino” l’artista milanese rifà con la voce il verso della tromba e duetta ancora una volta con Caravajo mentre la coda finale di “Ho sempre me”, viene arricchita dalla cover di “Povera Patria” di Franco Battiato.

E “lo spirto rock ch’entro le rugge” dov’è finito? Non preoccupatevi, è solamente rimandato: le scariche elettriche hard rock di brani come “Truman Show” e "Thriatlon” non tardano ad arrivare e si sollevano nell’aria con la maestosità di uno Zeppelin confermando, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la Donà come un vero animale da palco. Il pubblico è in delirio, Lei ringrazia visibilmente commossa ed esegue due ultimi brani prima del bis: “Invisibile” con un crescendo finale di rara intensità emotiva ed, infine, "Tutti che Sanno Cosa Dire”.

Ma il momento più singolare dell’intero concerto si consuma pochi istanti dopo, all’uscita dal palco di tutta la band. L’intensità emotiva, infatti, non viene interrotta grazie alla proiezione di un video surrealista che ritrae la Donà seduta bucolicamente a tavola intenta a parlare allegramente con gli amici tra un bicchiere di vino ed una battuta ironica. Ci spiega lo splendido testo del brano “Torno a Casa a Piedi”, incentrato sul rapporto di coppia, la fine di un amore e la libera scelta di tornare a casa a piedi per osservare la realtà da una prospettiva migliore. Alla fine del video, senza soluzione di continuità, Cristina torna sul palco,imbraccia la sua Gibson ed esegue il brano più bello ed intenso dell’intero concerto. E stavolta a rimanere commossi siamo proprio noi!

Pubblicato in: 
GN52 Anno III 16 maggio 2011
Scheda
Titolo completo: 

Cristina Donà

Torno a casa a piedi

Sabato 7 maggio 2011 Sala Sinopoli
Auditorium Parco della Musica di Roma

Setlist

1) Bimbo dal sonno leggero
2) Esercito di Alberi
3) Mangialuomo
4) In un Soffio
5) Goccia
6) Universo
7) Truman Show
8) Giapponese
9) Piccola Faccia
10)Dove Sei Tu
11) Miracoli
12) Aquilone
13) Più Forte Del Fuoco
14) Stelle Buone
15) Lettera a Mano
16) Invisibile
17) Tutti Sanno Cosa Dire

Bis
18) Torno a Casa A Piedi
19) Nel Mio Giardino
20) Triathlon
21) Ho sempre me