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Editoriale. Il grande assente, ovvero il Dubbio
Una riflessione è necessaria. Da cosa dipende l'informazione? Da chi la sviluppa e la distribuisce: il che significa che se chi mette in moto la sua macchina decide di fare propaganda, tutto ciò che noi riceviamo è un lunghissimo papiro di informazioni deviate per ottenere una serie di azioni da parte nostra, della popolazione che, sottoposta a manipolazione, si considera, nonostante tutto, completamente libera.
Due libri usciti di recente e presentati al pubblico, vanno in questa direzione. Il primo si intitola Noi siamo l'opposizione che non si sente di Autori Vari a cura di Giulio Milani per le edizioni Transeuropa; l'altro è Quarto Reich di Franco Fracassi, edizioni IndyGraf. Prima però di esporre questi due libri va fatto un passo indietro: negli anni '70 la CIA, la Control Intelligence Agency, la rete spionistica degli Stati Uniti, ha dato inizio all'operazione Mockingbird, ovvero ha assoldato giornalisti ed interi media come la tv ed i giornali, per manipolare l'informazione. Il Church Committee, che prende il nome dal senatore Franck Church, che iniziò a fare luce e guidò il comitato di indagini del Senato (United States Senate Select Committee to Study Governmental Operations with Respect to Intelligence Activities) che nel 1975 iniziò le audizioni al capo della CIA, William Colby, concluse così l'investigazione:
“Se questo governo diventerà mai una tirannia, se un dittatore prenderà mai in mano le redini di questa nazione, la capacità tecnologica che la CIA (viene chiamata “intelligence community”) ha fornito al governo, potrebbe renderla capace di imporre una tirannia totale, e non ci sarebbe modo di contrattaccare poiché qualsiasi sforzo di associare la resistenza al governo, non ha importanza quanto segretamente, sarà conoscibile al governo. Tale è la capacità di questa tecnologia...”
(Trad.mia. L'originale è questo: If this government ever became a tyranny, if a dictator ever took charge in this country, the technological capacity that the intelligence community has given the government could enable it to impose total tyranny, and there would be no way to fight back because the most careful effort to combine together in resistance to the government, no matter how privately it was done, is within the reach of the government to know. Such is the capability of this technology....)
Detto questo, e tornando all'Italia con l'introduzione di Giulio Milani al libro di tanti autori dissenzienti con la vulgata corrente, cito: “Per la prima volta in 75 anni di storia repubblicana (dal 2020 fino ad ora, N.d.C.) il governo si è attribuito una delega in bianco per legiferare senza alcun passaggio parlamentare (per circa un anno, fino al termine del Governo Conte, N.d.C.) e con appigli alla legge ordinaria istitutiva della Protezione Civile”; ergo, da due anni subiamo quella che si chiama “legislazione speciale”, ovvero una legislazione di emergenza che ora si presenta addrittura “oltre” i limiti istituiti dalla legge quadro del 2018 della Protezione Civile, ovvero il massimo consentito di due anni, fino al 31 gennaio 2022, della proroga dello stato di emergenza nazionale. Se il governo non modificherà la legge quadro prima di promulgare la proroga dello stato di emeregenza fino al 31 marzo 2022 oppure dichiarerà una nuova emergenza di stampo diverso da quella odierna, sarà “fuorilegge”.
Perchè il dubbio ha a che fare con la libertà e “le libertà”, quelle compresse in questi due anni in nome di un virus che continua a contagiare nonostante siano tutte, e rigidamente fino al parossismo, state compresse fino all'ultimo loro alito?
Perchè, nonostante i vaccini a M-RNA in via di sperimentazione ed autorizzati in emergenza, e con il 90% della popolazione sottoposto attraverso un certificato sanitario a questi ultimi, la situazione sta ulteriormente peggiorando?
Questi ultimi vaccini a terapia genica non garantiscono l'immunizzazione, soltanto una riduzione del rischio che, dopo 4 mesi scende al 39%, come dichiarato dal maggior produttore, Pfizer-Biontech.
Perchè non si dichiara finalmente il fallimento totale di questa strategia, politica e non soltanto sanitaria, e si dichiarano necessarie le cure, adoperando tutti i mezzi per incentivarle?
Non è che i vaccini, come afferma Peter Genito: “sono un'arma di distrazione di massa”?
(Ibid, p.112).
La dissonanza cognitiva che le “cure” non servano, proposta da questo governo è puro e bieco parossismo: inoltre si licenziano medici e sanitari non sottoposti al vaccino, nonostante ques'ultimo non immunizzi, togliendo personale prioritario in questo momento.
Giorgio Bianchi, che parla del “virus del dubbio”, afferma in proposito che è necessario: “fare in modo che gli anticorpi del pregiudizio combattano il virus del dubbio, al fine di evitare che il sospetto arrivi ad “infettare” le narrazioni ufficiali.”(Ibid, p.44) Perchè è così importante, cito ancora Bianchi:
“Il metodo dello screditamento preventivo” (p.46)?
Lo so, faccio troppe domande, il punto è che “i sistemi di potere agiscono sui livelli profondi della coscienza collettiva” (Ivi, p. 45) e soprattutto non delineano mai i veri obiettivi delle loro strategie.
Quello che è stato messo in campo è troppo in confronto alla natura pandemica del virus, ancor di piu' se pensiamo che l'immunità di gregge è ormai messa da parte come irraggiungibile ed il virus è considerato endemico. Troppo perchè, come afferma Eva Milan (Ibid, p.143-144) “il governo della paura, la riduzione della libertà, la creazione del nemico, il capro espiatorio, lo stigma del dissenso, la militarizzazione della campagna vaccinale”, che c'entrano col virus? Un virus è combattutto con un piano sanitario efficace ed efficeinte, non con regole di quarantena globali incoerenti e contraddittorie.
Inoltre, come afferma Franco Fracassi introducendo il suo libro Quarto Reich, questo sarebbe il momento di difendere l'informazione scientifica e indipendente e non di condannare un giornalista libero come Julian Assange, detenuto nella prigione di Belmarsh e con il rischio di essere estradato e condannato per 175 anni negli Stati Uniti in base ad una legge del 1917 e dove non sono considerati i suoi diritti a divulgare le informazioni:
“Quello che noi stiamo vivendo è possibile perchè gli abitanti vengono incanalati in un tunnel dove sono completamente indottrinati, non avendo così nessuna seria opposizione: questo meccanismo è rodato da decenni e produce un effetto ipnotizzante sulla popolazione.”
Facciamo un altro passo indietro con Fracassi ed andiamo al 1968 ed alla guerra in Vietnam: “Vi fu allora una disfatta degli americani, un singolo episodio della guerra contro i viet-cong che passò come “fallimento totale” nella guerra, nonostante poi gli americani li sconfissero e massacrarono piu' volte: questo avvenne perchè era comparso un singolo articolo sulla stampa. Si resero tutti conto del problema: l'informazione doveva essere controllata: si diede l'incarico agli uffici stampa di “fabbricare notizie”, già pubblicabili sui giornali, in modo che i giornalisti nemmeno dovessero alzarsi dalla sedia a controllare, tanto che nella rivoluzione romena del 1989, l'unico giornalista che raccontò la verità sulla rivolta di Timisoara, che ci fu ma non come è stata raccontata, fu di un anonimo giornalista di Brescia Oggi che andò lì e appurò che i 90.000 morti strombazzati dagli altri giornali, ovviamente non c'erano: si parla, per un raffronto, del numero di morti della bomba atomica a Nagasaki. Sei mesi dopo Le monde chiede scusa e rivela la verità.“
Con Assange libero avremmo avuto garantiti maggiormente i diritti a conoscere, prometeicamente, il bene ed il male, o perlomeno avremmo potuto accedervi, con lui ed altri giornalisti come lui, gli stati e le loro “intelligence agencies” come la CIA e la NSA (vi ricordate Edward Snowden?) negli Stati Uniti, avrebbero meno “larghe mani” a manovrare e manipolare l'informazione in una guerra in cui l'arma biologica di massa che è il virus SARS-COV-2 sembrerebbe creato insieme alla sua controparte, il cosiddetto vaccino.